
Incendio a Fidenza, devastato il capannone di un’azienda di materiale plastico. FOTO
Il rogo è scoppiato intorno alle 13.30. Le fiamme hanno causato il collasso del magazzino dell'azienda Monteplast, che produce e commercializza materiale plastico. Non ci sarebbero feriti. Sono in corso gli accertamenti ambientali da parte di Arpae. Ordinanza per le prossime 24 ore: si invita, tra l’altro, a muoversi solo per spostamenti essenziali, a non avvicinarsi all’area, a tenere le finestre chiuse, a non fare sport all'aperto. Inoltre bar, negozi e ristoranti sono invitati a lavorare solo negli spazi interni

Un incendio ha devastato un capannone dell'azienda di materiale plastico Monteplats a Fidenza, in provincia di Parma. Non ci sarebbero feriti. Sono in corso gli accertamenti ambientali da parte di Arpae. Il Comune ha fatto sapere che continuano le operazioni di contenimento delle fiamme: andranno avanti “fino al totale spegnimento, di cui non è possibile al momento prevedere il termine”
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Con un’ordinanza, il Comune ha chiesto la massima attenzione per le prossime 24 ore in un’area di 1,5 chilometri: si invita a muoversi solo per spostamenti essenziali, a non avvicinarsi all’area, a tenere le finestre chiuse, a non fare sport all'aperto. Inoltre, bar, negozi e ristoranti sono invitati a lavorare solo negli spazi interni
L'ordinanza del Comune
Nell’ordinanza del Comune, “in attesa delle valutazioni che deriveranno dai dati elaborati da Arpa e Ausl sull’impatto dei fumi e delle polveri che si sono sprigionate dall’incendio”, si stabilisce anche “il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali; il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile e d’affezione; la limitazione della permanenza in spazi aperti se non per ragioni strettamente necessarie; l’evacuazione delle unità abitative in area adiacente a quella oggetto di incendio, ubicate al civico n° 6 di via La Bionda”

Inoltre: “Il divieto di consumo dei prodotti coltivati nell'area individuata, da parte dei soggetti più a rischio come bambini, donne in gravidanza e in allattamento: al di fuori dei soggetti citati, è consentito il consumo di prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua, associato a strofinazione delle superfici e, ove possibile, alla rimozione del rivestimento superficiale mediante spellatura o sbucciatura; la chiusura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande nell’area immediatamente prospiciente quella dell’incendio”

Il rogo è scoppiato intorno alle 13.30. Le fiamme hanno causato il collasso dell'edificio. Arpae, l'agenzia di protezione ambientale, ha fatto sapere che "sono state effettuate le prime misurazioni con strumentazione portatile (per quanto non sia stato possibile avvicinarsi troppo all'incendio), sono stati eseguiti campionamenti di aria in sacchi ed è stato installato un campionatore ad alto volume per la ricerca di diossine/furani"

L’incendio è scoppiato nel quartiere industriale “La Bionda” ed è andato completamente distrutto il magazzino dell'azienda Monteplast, impresa che produce e commercializza materiale plastico. Una colonna di fumo altissima e nera, da come si vede dalle immagini pubblicate anche sui social del Comune, incombe sulla cittadina ed è visibile a diversi chilometri di distanza

Sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco di Parma, Fidenza e Fiorenzuola D'Arta. Non si registrano feriti. L'area è stata delimitata per un ampio raggio, visto il forte vento che spira nella zona. Sul luogo dell'incendio anche le forze dell'ordine e i tecnici di Arpae, che stanno lavorando al monitoraggio della qualità dell'aria

"Un’eventuale diffusione di diossina nell'aria causata dall'incendio determinerebbe enormi rischi per la salute umana, essendo ben noti gli effetti cancerogeni e neurotossici di tale sostanza sul corpo umano", ha detto la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) lanciando l'allarme su potenziali conseguenze per la popolazione. "La diossina è un inquinante organico persistente classificato dalla Iarc come cancerogeno certo per l'uomo, oltre ad avere effetti neurotossici ed essere un distruttore endocrino”, ha spiegato il presidente Alessandro Miani

“Il rischio aereo della diossina è limitato all'area interessata dai fumi del rogo e, in caso di nube tossica, a tutto il territorio colpito dalla ricaduta a terra dei fumi. Nel 90% dei casi l'esposizione umana alla diossina avviene per via alimentare: frutta e verdura, foraggio di animali, allevamenti di animali erbivori e carnivori di cui l'uomo si ciba. La via aerea di esposizione è invece limitata alla zona del rogo in quanto la diossina è una sostanza chimicamente pesante che tende a precipitare entro brevi distanze dal luogo di emissione in atmosfera”

“Oltre alla diossina anche altre sostanze tossiche possono liberarsi da un rogo e su questo le autorità dovranno monitorare aria, suolo e acque per comprendere quali e quanti inquinanti hanno interessato l'incendio", ha spiegato ancora la Società Italiana di Medicina Ambientale