Ai microfoni di Sky TG24, il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini lancia un appello alle istituzioni: "In questa fase la nostra necessità è la conferma che saremo sostenuti anche nella ricostruzione"
“Vorrei che Meloni vedesse personalmente la situazione, abbiamo già avuto tante visite di esponenti del governo, però vorrei che lei vedesse con i suoi occhi la devastazione delle nostre città. In questa fase la nostra necessità è la conferma che saremo sostenuti anche nella ricostruzione, qui è come dopo un terremoto, un evento devastante", parla così ai microfoni di Sky TG24, Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, in merito alla visita odierna della premier Giorgia Meloni neelle zone colpite dall'alluvione. (ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA)
"La nostra terra è ferita"
"La nostra terra è profondamente ferita - continua Zattini -. Abbiamo iniziato ad esportare quello che ha comportato questa alluvione, i lavori vanno avanti, adesso c’è il sole e per diversi giorni non sono previste precipitazioni. È complicato ma ce la faremo”. Poi sui cittadini costretti a uscire dalle proprie case: “Sono migliaia, però in un contesto come il nostro c’è una rete famigliare, amicale, molto importante. Noi abbiamo un centinaio di persone in attenzione nei centri di accoglienza, la maggioranza ha trovato una sistemazione in maniera autonoma, sgravando notevolmente la macchina. Adesso stiamo ispezionando gli argini, ci sono punti di fragilità ma grazie al tempo clemente si possono fare questi interventi, abbiamo poi tante zone che meritano di essere attenzionate e visitate. Ai cittadini dico: abbiate pazienza, non riusciamo a raggiungere tutti con la celerità che ci si aspetterebbe. L’ elettricità? Stanno continuando le opere imponenti da parte di Enel, si stanno riallacciando parti della città ma il percorso è lungo, tutte le cabine erano saltate. C’è un impegno enorme, abbiamo generatori imponenti che nell’eventualità di ulteriori distacchi saranno utilizzati. Adesso ci concentriamo sul fango, perché il sole di questi giorni sta creando un fenomeno di assestamento del fango che diventerà cemento, rendendo l’asportazione ancora più complicata” ha concluso il primo cittadino di Forlì.