Saman Abbas, il padre Shabbar per il prima volta si collega in video durante il processo

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L'uomo, imputato insieme ad altre quattro persone per l'omicidio della figlia, si trova in Pakistan. "Parlo poco italiano", ha detto al giudice. Un interprete gli tradurrà tutto in lingua urdu

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Shabbar Abbas, accusato dell’omicidio della figlia 18enne Saman per il quale è imputato assieme ad altri quattro familiari della ragazza, si è presentato per la prima volta in videocollegamento dal Pakistan con il tribunale di Reggio Emilia dove si sta svolgendo il processo. L’uomo indossava una camicia bianca e una mascherina ffp2 che copriva parzialmente il volto. "È stata dura, ma finalmente ce l'abbiamo fatta", ha detto il giudice Cristina Beretti che presiede la Corte d'Assise.

Assistito a Islamabad da un traduttore di lingua urdu

"Lei parla italiano?", gli ha chiesto il magistrato. "Poco", ha risposto Shabbar, che è stato assistito da un interprete urdu-italiano presente a Islamabad che tradurrà nella lingua dell’imputato tutto ciò che verrà detto in aula. Un procedimento che comporta un notevole rallentamento. "Sarà complicato, ma portiamo pazienza", ha detto il giudice. Dopo il riconoscimento della sua identità, confermata grazie all’interprete, i legali italiani dell’imputato, avvocati Enrico Della Capanna e Simone Servillo, hanno avuto un colloquio con il padre di Saman. Il giudice ha sancito la "riunificazione della posizione di Shabbar", che era stata stralciata temporaneamente in attesa del videocollegamento. Per poi riprendere l'udienza di venerdì scorso con la testimonianza di un investigatore.

Saman Abbas, la 18enne pakistana che rifiutò un matrimonio combinato è scomparsa dalla notte del 30 aprile 2021, e il casolare abbandonato all'interno del quale sono stati trovati dei resti umani, in una foto combo realizzata il 19 novembre 2022.
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