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Voci da Modigliana, il paese isolato dalle frane causate dall'alluvione in Romagna

Cronaca

Giulia Mengolini

Un racconto dal paese nell'Apennino forlivese dove le comunicazioni sono interrotte: il ponte è crollato, le strade sono distrutte, la linea telefonica è assente e il supermercato è quasi vuoto. L'unico mezzo per spostarsi è l'elicottero. Le storie dei cittadini, tra paura e disagi

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“Pronto?”. Silenzio dall’altra parte. “Pronto?”. Dopo qualche secondo una voce rotta dalla disperazione. “Scusa, non so se riesco a parlare”. Raffaella Pazzi è di Faenza, la città del Ravennate sommersa dall’acqua. Sua madre ha oltre 70 anni, vive da sola a Modigliana, nel forlivese, ed è irraggiungibile da martedì, dice con la voce rotta. Quello di Modigliana è un comune fantasma, dimenticato perché completamente isolato: è piegato da oltre 70 frane, da tre giorni molte case sono completamente prive di acqua corrente e di linea telefonica. Il ponte è crollato, le strade sono interrotte e ad altissimo rischio di ulteriori frane. In queste ore questo Comune di poco più di 4 mila abitanti è raggiungibile dalla Strada Provinciale Modiglianese ma l'accesso è consentito solo ai mezzi di soccorso, di emergenza o ai mezzi autorizzati. La madre di Raffaella, come la maggior parte degli altri abitanti, è senza linea telefonica  da martedì, quando l’alluvione ha invaso la Romagna. “Mia madre è vedova da dicembre scorso, ha dei problemi di salute. Saperla da sola è terribile”, racconta Raffaella che da quattro giorni non riesce a mettersi in contatto con lei. Così ha fatto un appello sui social e il marito di una collega che abita nei dintorni è riuscito a raggiungerla e ad accertarsi che stesse bene. “Questo è un paese dove vivono molti anziani: sono tutti soli e senza aiuti”. Scarseggiano anche i beni di prima necessità: nel paese c’è un solo grande supermercato, gli scaffali sono vuoti.

Il sindaco: "Situazione gravissima, l'unico punto di accesso è crollato"

"Qui la situazione è gravissima, perché siamo pressoché completamente isolati per via delle frane", ha detto oggi è il sindaco di Modigliana Jader Dardi, che sottolinea come nel territorio del suo Comune, in provincia di Forlì-Cesena, ci siano "decine di frane". "Le persone che sono rimaste isolate le abbiamo tutte monitorate - assicura - in tanti sono voluti andare da parenti amici e in 30 sono stati accolti in un centro che abbiamo predisposto". Al momento però "la situazione è gravissima. Abbiamo un ponte crollato e l'unico punto di accesso è a grande rischio. Stiamo intervenendo con l'esercito e capire che soluzioni adottare, anche in linea provvisoria".

Modigliana.

Mattia, con l'altoparlante in giro per il paese per comunicare con i cittadini

Mattia Brienza è di Modigliana, dove oggi ha trascorso il pomeriggio girando per il paese con la sua auto, dove ha installato degli altoparlanti per comunicare con i suoi concittadini. “Molte persone sono senza linea e senza wi-fi, quindi non riescono a tenersi aggiornati nemmeno tramite i social”, spiega. “Informarsi è quindi impossibile. Così oggi mi è venuta questa idea all’antica, poteva sembrare quasi un film comico se non fosse che quello che sta succedendo qui è una tragedia”. Quello che era importante comunicare è che gli spostamenti non sono ancora consentiti, che ci è stato detto che detto che non è possibile prevedere i tempi del ripristino delle linee telefoniche, e l’impianto idrico ancora non disponibile per tutte le abitazioni. Nessuna buona notizia quindi. “La situazione è critica perché siamo completamente isolati. Stiamo attendendo l’arrivo dell’esercito che dovrà valutare se sia possibile ricostruire il ponte crollato con una struttura provvisoria, per recuperare almeno una via di collegamento con gli altri centri”. E poi c’è la tenuta mentale delle persone che sta iniziano comprensibilmente a cedere, oltre a quello dell’approvvigionamento alimentare che “finora è stato garantito ma sta cominciando a scarseggiare, gli stoccaggi non sono infiniti”. Mattia cerca di darsi da fare come può, e offre l’elettricità che non manca a casa sua per far caricare i cellulari di chi è isolato. “Non poter comunicare è drammatico, non sappiamo come farci sentire, anche i mezzi di soccorso faticano a mettersi in contatto con noi. E chi si trova qui e ha dei parenti nelle zone alluvionate non sa se stanno bene e dove si trovano, e non ha modo di saperlo. Psicologicamente è molto dura”.

Mattia Brienza.

Pietro, riuscito a fuggire a Palermo: "Serve un aiuto urgente"

“Per favore, racconta che Modigliana è chiusa, è inaccessibile. La situazione è surreale, nessuno ne parla”, dice Pietro Picone, cantante lirico di 50 anni, mentre da Bologna si sta per imbarcare su un volo per Palermo, dove vive la madre. Ha dovuto lasciare la sua casa, in via Casa delle Suore a Modigliana, sul monte Trebbio, perché a grave rischio frana. “Nelle notti precedenti al disastro la pioggia sembrava non finire mai”, racconta, "Si sentivano dei boati: era la terra che franava”. La strada è crollata creando una voragine profonda otto metri. Mercoledì Pietro è entrato in casa per l’ultima volta per recuperare qualche oggetto, vestiti e medicine, e si è trasferito prima a Cesena da amici, poi a Lugo di Romagna, dove è rimasto bloccato prima di decidere di volare a Palermo - quando è riuscito a raggiunere l'aeroporto di Bologna. In Sicilia ha un posto dove stare, una fortuna, ma l'angoscia per la sua terra in ginocchio è forte. “Le attività si erano da poco riprese post pandemia, adesso cosa succederà? Un mio amico ha perso 40 ulivi. Un altro ha perso un intero campo di grano, i B&B sono in ginocchio. Abbiamo bisogno di un aiuto urgente”.

 

Carlotta: "Abbiamo paura, la terra continua a franare"

Anche Carlotta vive a Modigliana. "Mancano cibo, acqua potabile, persino benzina. Da due giorni si sente solo il rumore degli elicotteri", racconta. La sua casa non ha registrato danni perché si trova nel centro del paese. “Qui ci sono frane continue, mancano luce e acqua da due giorni. Il ponte in via Carlo Alberto dalla Chiesa è crollato, passano solo i mezzi di soccorso, e prima che venga ripristinato potrebbero volerci settimane. E la SP20 è a tuttora rischio crollo”, racconta. La chiamata viene interrotta una decina di volte, così il suo racconto continua su WhatApp: “La paura è aumentata perché oggi ha ricominciato a piovere. Siamo ad alto rischio idrogeologico, qui la terra continua a franare”. Nelle aziende vinicole sono franati vitigni e poderi, e le aziende che si trovano nelle zone limitrofe non hanno ancora iniziato la conta dei danni. Le persone evacuate sono accolte nel convento delle suore della Sacra Famiglia, "ma non tutte hanno voluto lasciare la propria abitazione e il proprio bestiame".  

Modigliana.

Cristiana, educatrice cinofila che ha dormito in una stalla con i cani

Cristiana Quadalti è un'educatrice cinofila. È sfollata come i suoi 30 cani. Allarmata dalla prima alluvione, quella del 3 maggio, si era preparata: "Tutti mi dicevano di stare tranquilla, ma per fortuna non mi sono fidata. Già sabato scorso avevo fatto delle borse per andare via, preso i documenti e tutte le cose importanti". Poi ha contattato altri colleghi da tutta Italia e in tre giorni è riuscita a portarli tutti al sicuro, collocandoli in centri sparsi da Nord a Sud, fino a Bari. "La prima sera ho dormito in una stalla con i cani. Se li avessi lasciati, sarebbero tutti morti", racconta. Poi è riuscita a recuperare la sua auto, che si trovava oltre la frana, e a spostarsi una casa in affitto, grazie alla "scorta" che aveva fatto di benzina. "La cosa terribile è che non so quando potrò tornare a casa perché la strada, non quella sterrata ma quella principale, asfaltata, non esiste più".

Marco: "Il cibo è quasi finito e i bancomat non funzionano"

Marco Salaroli è uno sfollato a metà. Casa sua si trova ai piedi del monte Trebbio, e ci entra l'acqua piovana. L'ufficio tecnico a cui si è rivolto gli ha suggerito di dormire altrove per non correre rischi, così da martedì passa la notte a casa del cugino. Anche lui conferma che l'isolamento del suo Comune sta creando molti problemi. "Le strade che non sono franate sono state inghiottite dalla terra, è impressionante non poter avere contatti con l'esterno", dice. "Molte persone sono state evacuate via elicottero, ma alcune stanno ancora aspettando di essere recuperate". Mentre i giorni passano, quello dei generi alimentari sempre più scarsi sta diventando un problema, racconta. "Sono stato poco fa al supermercato ed è quasi vuoto, c'è solo un po' di carne. Niente latte, cereali, uova, verdure. In questi casi il panico prende il sopravvento e le persone hanno saccheggiato gli scaffali". Tra l'altro, non essendoci linea, il bacomat del paese non funziona, e per molti i contanti sono quasi finiti. "Io ho 16 centesimi in tasca, mi arrangerò in qualche modo".