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Salone del Libro 2023, come diventare BookToker: i consigli di tre content creator. VIDEO

Cronaca

Ludovica Passeri

Come si diventa BookToker e quali sono i trucchi per farsi notare nella community? Lo abbiamo chiesto a tre dei più famosi BookToker italiani: Martina Levato, Carmelo Romano e Valentina Ghetti

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Con oltre 2 miliardi di visualizzazioni e una crescita del 400%, l’hashtag #BookTokItalia è il fenomeno letterario del momento, protagonista anche al Salone del Libro di Torino. Ma come si diventa BookToker e quali sono i trucchi per farsi notare nella community? Lo abbiamo chiesto a tre dei più famosi BookToker italiani: Martina Levato, meglio nota come @levv97, Carmelo Romano de La timida libreria del Riccio e alla ProfToker Valentina Ghetti.

Trovare una chiave stilistica unica

“Quello che ha funzionato con me e che consiglio è trovare una chiave stilistica unica, cioè un tipo di contenuti, un format, un modo di raccontare che possa rendervi riconoscibili. Altro elemento è essere se stessi: non cercare subito i risultati”. Per Carmelo, laureato in Beni culturali, lo spirito giusto è divertirsi e fare tutto in nome dei libri. Nel caso de La timida Libreria del Riccio il registro ironico si è rilevato vincente. L’importante è essere unici nel proprio genere: “I bookToker ormai sono tantissimi: se non si è personali si rischia di essere eclissati. Non abbiate paura di mostrarvi per quello che siete”, dice Martina.

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Ogni quanto postare un video?

Scendendo nel tecnico, la regola d’oro, secondo l’attrice BookToker che ha studiato musical, è postare una volta al giorno per essere presenti. Un presenzialismo che deve essere accompagnato da idee nuove per poter fare la differenza.

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L'importanza del confronto

Per Valentina Ghetti senza la passione per la letteratura e la voglia di comunicare non si va lontano. Inoltre, l’insegnante di scuole medie sottolinea l’importanza del mettersi in gioco. “Un bookToker deve necessariamente confrontarsi con gli altri e aprirsi al dibattito”.

Variare i contenuti

Sul fronte del tipo di contenuti, bisogna saper bilanciare varietà con specializzazione. Se è vero che spesso le case editrici apprezzino la capacità del BookToker di comunicare con un pubblico vasto e variegato, è altrettanto importante coltivare le nicchie e coprire con costanza alcuni generi. Per Carmelo è una scelta soggettiva e dipende dai periodi e dalle tendenze: “L’unico modo per capire cosa è giusto è sperimentare”.

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E gli hashtag?

Il capitolo hashtag è uno dei più importanti. Rappresentano degli essenziali veicoli di diffusione dei contenuti. “Categorizzare i propri contenuti è un aiuto: hashtag generici come #BookTokItalia #BookTok o quelli più specifici relativi a titolo, autore e dettagli vari”.