I tre giovani imputati avevano spruzzato vernice arancione lavabile sul portone del palazzo, ma l’azione non aveva causato danni alla facciata, ripulita il giorno successivo. Sono accusati di danneggiamento aggravato e rischiano fino a cinque anni di carcere
Prevista la prima udienza, oggi, al tribunale di Roma del processo contro tre attivisti di Ultima Generazione che il 2 gennaio avevano imbrattato la facciata di palazzo Madama, la sede del Senato. I tre giovani imputati, due ragazzi e una ragazza, avevano spruzzato vernice arancione lavabile sul portone del palazzo, ma l’azione non aveva causato danni alla facciata che era stata ripulita il giorno successivo.
L'accusa
I tre sono stati accusati di danneggiamento aggravato, che è considerato più grave rispetto al reato di “deturpamento e imbrattamento di cose altrui”. Si applica quando il reato è commesso durante una manifestazione pubblica e la pena massima è di cinque anni di carcere. Per l’imbrattamento invece la pena massima è un anno. Ultima Generazione opera in Italia da poco più di un anno e si definisce una “campagna di disobbedienza civile non violenta”. Gli attivisti sono un centinaio e nell’ultimo anno hanno organizzato diverse proteste, nei musei e su strade intensamente trafficate. Le rivendicazioni sono molto concrete: interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse; cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere immediatamente a un incremento della potenza solare ed eolica disponibile di almeno 20 GW; creare migliaia di nuovi posti di lavoro nel settore delle fonti rinnovabili.
Alle 13 è in programma un presidio in piazzale Clodio
Lo scorso 10 aprile il governo ha approvato un disegno di legge per inasprire le pene nei confronti di chi danneggia le opere d’arte, che dovrà essere esaminato e approvato dalle camere prima di diventare legge e che prevede multe da 20mila a 60mila euro per chi “distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui”. Alle 13 è in programma un presidio in piazzale Clodio, di fronte alla sede del tribunale, per esprimere solidarietà alle tre persone a processo. Oltre a Ultima Generazione parteciperanno anche molte altre organizzazioni come Amnesty International, Greenpeace, Extinction Rebellion, Fridays for Future. “Vogliamo soltanto che i nostri governi si assumano le proprie responsabilità”, ha scritto in una nota Ultima Generazione. “Noi ci assumiamo le nostre andando a processo e pagando le conseguenze delle nostre azioni, ma non ci fermeremo”.