Duplice omicidio Torremaggiore, convalidato il fermo di Taulant Malaj: “Voleva uccidere”

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Il gip di Foggia ha disposto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 45enne che ha ucciso la figlia 16enne e l’uomo che credeva essere l’amante di sua moglie. Il giudice, nel provvedimento, parla di "chiara volontà omicida" e di "ossessiva e morbosa gelosia verso la moglie", sottolineando che "le brutali modalità di realizzazione dei fatti mostrano nell'indagato una assoluta insensibilità verso la vita umana"

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Il gip del tribunale di Foggia ha convalidato il fermo di Taulant Malaj, l’uomo che ha confessato di aver ucciso a Torremaggiore (Foggia) la figlia 16enne Jessica e il suo vicino di casa, il 51enne Massimo De Santis, che riteneva essere l'amante di sua moglie. La donna, 39 anni, è rimasta ferita e domani sarà ascoltata dagli inquirenti. Il giudice ha emesso nei confronti del 45enne un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

"Malaj voleva chiaramente uccidere figlia e moglie"

"Il quadro indiziario" contro il 45enne Taulant Malaj "si è consolidato con la visione dei filmati" delle telecamere in casa "che hanno ripreso le scene in cui l'uomo colpiva ripetutamente con chiara volontà omicida sia la moglie sia la figlia", scrive la gip di Foggia Roberta di Maria nel provvedimento di convalida del fermo. Quanto "all'omicidio della giovane Jessica", 16 anni, "che con coraggio ha cercato in tutti i modi e fino alla fine di difendere la madre dalla brutale aggressione del padre", si evince "che i colpi sono stati inferti anche nei suoi confronti volontariamente, non solo quando interveniva in un primo momento nella camera da letto, ma anche quando l'aggressione continuava nel salone". Secondo gli inquirenti "le brutali modalità di realizzazione dei fatti mostrano nell'indagato una assoluta insensibilità verso la vita umana ed una comune propensione al delitto come mezzo di affermazione delle proprie convinzioni e del proprio ruolo all'intero della famiglia".

"Ossessiva e morbosa gelosia verso la moglie"

"Allo stesso modo - prosegue il gip - la pervicacia con cui si è avventato armato di un coltello sulla moglie era tale da poterne cagionare la morte". "La mancata realizzazione dell'evento - spiega il magistrato - non è dipesa dalla presenza di circostanze note all'arrestato ma piuttosto dall'intervento di fattori esterni rappresentati oltre che dalla reazione della moglie dall'intervento della giovane figlia nonché probabilmente dalla convinzione di averla lasciata a terra esanime oltre che, naturalmente, dai trattamenti del personale sanitario". Per il gip le esigenze cautelari sono motivate anche dal "movente che lo ha ispirato: ossessiva e morbosa gelosia verso la moglie", e dal fatto che "neanche la presenza del figlio minore Leonardo di appena 5 anni, che assisteva inerme alla violenza perpetrata ai danni della madre e della sorella, lo abbia fatto desistere dalla sua azione criminosa". Per il gip, inoltre, Taulant Malaj ha "ostentato la propria inconcepibile 'impresa' riprendendo le vittime subito dopo averle accoltellate mortalmente e facendo mostra del proprio folle gesto inviando il video ad un amico".

Tefta Malaj, la donna ferita a coltellate dal marito Taulant Malaj che a Torremaggiore ha ucciso la figlia Gessica, di 16 anni, e Massimo De Santis, TV +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE CUI SI RINVIA +++ NPK +++

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Malaj dopo gli omicidi ha preso in braccio il figlio

Nella casa dove sono avvenuti gli omicidi c’era anche il figlio più piccolo della coppia. Il bambino, 5 anni, ha assistito all’aggressione: lo ha confermato Taulant Malaj. "Il figlio - si legge negli atti del gip - era in casa e quando" l’uomo "si era reso conto di cosa aveva fatto lo aveva preso in braccio". Negli atti si legge anche che Taulant dopo aver ucciso il presunto amante di sua moglie e la figlia è andato da suo fratello chiedendogli di andare a prendere il figlio piccolo perché "è terrorizzato".

Malaj: "Jessica e mia moglie fuggivano ma continuavo a colpire"

Nella sua confessione, Taulant Malaj ha spiegato agli inquirenti che dopo aver ucciso Massimo De Santis, che riteneva fosse l'amante di sua moglie, è andato in camera da letto "dove c'era mia moglie; l'ho colpita e nel mentre è entrata Jessica, la quale voleva proteggere la mamma. Allora io ho colpito anche Jessica e l'ho uccisa. Manco mi ero reso conto che fosse lei. Jessica purtroppo si è trovata nel momento sbagliato. Dal letto loro due sono scappate in cucina dove ho continuato a colpirle". "Dopo mezz'ora - ha spiegato ancora Malaj - sono uscito di casa, precisamente nell'androne condominiale, e mi sono reso conto di cosa avevo fatto. Immediatamente dopo tornavo a fare il video che avete acquisito". "Alla sera - ricorda - siamo andati a dormire dopo aver cenato. Ad un certo punto mi sono alzato e ho visto mia moglie chattare con Massimo. Sono uscito fuori sulle scale perché sapevo che stava per arrivare Massimo e infatti lui si è fermato al mio piano con l'ascensore. Gli ho chiesto cosa facesse al mio piano e lui diceva di aver sbagliato casa, si è anche arrabbiato ma io gli ho ribadito che non doveva avere a che fare con mia moglie. Lui mi ha spinto e da lì è partito il casino. Lui è scappato e io sono rientrato in casa a prendere un coltello. Mi è preso un diavolo in testa, l'ho rincorso per le scale e ora non ricordo bene quando l'ho colpito e per questo lo avete trovato nell'androne condominiale". Quanto al coltello a serramanico trovato in auto, Malaj ha riferito che era "intenzionato a scappare ma poi aveva cambiato idea".

COMBO con il luogo dell'omicidio, vittima di 16 anni e la foto di De Santis torremaggiore

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Il fratello di Malaj: “Era tranquillo”

"Mio fratello si presentava abbastanza tranquillo, e aveva le mani insanguinate e riferiva ancora una volta: questo è l'amante e l'ho ucciso". È uno dei passaggi della deposizione di Quemal Malaj, fratello di Taulant. Il reo confesso subito dopo gli omicidi - si legge nella convalida del provvedimento di fermo - ha contattato il fratello su Messenger per informarlo di aver appena ucciso tre persone: "La moglie, la figlia e l'amante". Davanti ai magistrati il fratello di Taulant sostiene di non aver mai saputo di relazioni extraconiugali della coppia: "Assolutamente non sapevo nulla, mio fratello non mi ha mai riferito di essere tradito tantomeno mi ha riferito quelle che erano le sue intenzioni. Il nostro era un rapporto sporadico".

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