Migranti, hotspot Lampedusa al collasso: aggiunti 850 nuovi posti per ridurre pressione

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Oltre 3mila persone nell'isola siciliana, cominciati i trasferimenti che proseguiranno giovedì e venerdì. Nel 2023 più di 40mila sbarcati, Piantedosi incontrerà le Regioni

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Sono partiti questa sera dall'hotspot di Lampedusa i primi 400 migranti. I trasferimenti proseguiranno domani e venerdì e riguarderanno altri 2.500 migranti. Queste operazioni, fa sapere il Viminale, sono effettuate grazie alla collaborazione della Marina militare, dell'Aeronautica militare, della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Nell'arco dei prossimi venti giorni saranno attivati 850 nuovi posti di primissima accoglienza per una soluzione strutturale che consenta di ridurre la pressione migratoria sull'isola di Lampedusa e sulla Sicilia orientale. L'hotspot di contrada Imbriacola è perennemente al collasso: oggi ha oltre 3mila ospiti per una capienza di 400. (LO SPECIALE - LE DICHIARAZIONI DI PIANTEDOSI)

Come funziona la macchina dei trasferimenti

Per i trasferimenti sulla terraferma sono stati coinvolti traghetti di linea, pattugliatori della Guardia di finanza e un aereo militare. Un'organizzazione che sconta l'affanno di dover trovare volta per volta in tempi brevi i mezzi da impiegare. L'obiettivo è quindi quello di mettere in piedi un dispositivo strutturale - con navi, anche militari se servono, in rada, nonchè aerei - per svuotare velocemente Lampedusa nei periodi di picco che coincidono anche con la stagione turistica. Nel contempo, il piano del Viminale punta ad aumentare il numero e la capienza di hotspot, centri di accoglienza e Centri per il rimpatrio. Un compito che, nelle intenzioni del Governo, sarebbe facilitato proprio dalla proclamazione dello stato di emergenza con la nomina di un commissario all'emergenza che può - in deroga alla legge - velocizzare appalti e procedure per reperire strutture e mezzi di trasporto in tempi rapidi. Ma Valenti, al momento, è un commissario a sovranità limitata, visto che ci sono regioni importanti, a guida centrosinistra, che non lo hanno riconosciuto. Si rischia quindi di procedere sui territori con un piano a due velocità. 

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L'emergenza migranti sul tavolo della Conferenza delle Regioni

Giovedì mattina Piantedosi e Valenti, insieme al ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, proveranno a trovare un punto di accordo in sede di Conferenza delle Regioni, convocata in via straordinaria, ma non sarà facile. "Continuiamo a chiedere al Governo - spiega il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini - di presentare alle Regioni un piano sbarchi e una gestione strutturata del fenomeno migratorio, ad oggi completamente improvvisati". Intanto è in arrivo a Napoli la Geo Barents con 75 migranti salvati. Complessivamente in 2.301 sono sbarcati in Italia su navi ong nel 2023. Si tratta del 5,9% del totale delle 38.988 persone arrivate via mare dall'1 gennaio ad oggi. Il dato era intorno al 10% nel 2022, segno che la stretta impressa dal Governo con il decreto del 23 gennaio ha avuto un impatto sull'attività della imbarcazioni umanitarie. Gli sbarchi autonomi sono stati 11.712; il resto sono stati soccorsi. La Tunisia è il principale Paese di partenza: da lì sono salpati in 19.949. In 15.515 sono invece partiti dalla Libia. La Sicilia è nettamente la regione con più arrivi (29.926), seguita dalla Calabria (4.502). 

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Tajani: aiuti alla Tunisia per ridurre i flussi 

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto sul tema migranti, chiarendo che "stiamo riflettendo con il ministro Piantedosi su come ridurre i flussi. Sulla Tunisia ancora siamo indietro. Noi stiamo insistendo perchè si dia una prima tranche di finanziamenti per favorire le riforme e a mano a mano, se si realizzano, se ne potranno dare altri. Vediamo se il Fondo monetario e il resto d'Europa saranno con noi". Il ministro ha poi espresso preoccupazione per la situazione in Sudan, sottolineando che però al momento i profughi si stanno dirigendo verso i Paesi confinanti. Intanto la commissaria europea agli affari interni, Ylva Johansson, è in viaggio per la Tunisia. A quanto si è appreso, la visita è legata alla crisi che il Paese sta vivendo e all'impennata registrata dalle partenze di migranti dalle coste tunisine.

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Recuperati i cadaveri di due donne

In mattinata, i cadaveri di due donne sono stati recuperati, in acque Sar italiane, dalla motovedetta Cp268 della Guardia costiera. I militari dell'unità di soccorso hanno avvistato le salme dopo che avevano recuperato 62 migranti (tre donne) che viaggiavano su un barchino di nove metri salpato da Sfax in Tunisia. La scorsa notte i 62 originari di Benin, Burkina Faso, Camerun, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Sudan e Togo, oltre alle due salme, sono state sbarcate a molo Favarolo. I cadaveri, riconducibili ai dispersi del naufragio dello scorso 24 aprile - quando si ribaltarono quattro barchini - sono stati portati alla camera mortuaria del cimitero. 

Gli sbarchi

Intanto, è stata una notte di sbarchi a Lampedusa, dove in poche ore, a partire dalla mezzanotte, sono giunti 402 migranti con otto differenti approdi. Sulla più grande delle Pelagie, dove ieri gli approdi hanno raggiunto quota 20 per un totale di oltre 740 persone, gli uomini della Capitaneria di porto e della guardia di finanza sono impegnati in un vero e proprio tour de force. Sugli ultimi barchini intercettati viaggiavano gruppi compresi tra i 20 e i 62 migranti, decine le donne e tanti anche i minori. L'approdo più consistente intorno alle 5.30, quando al molo Favaloro sono giunti in 115, tra cui anche tre donne.

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