Pasqua, benedizione Urbi et Orbi del Papa: “Pace in Ucraina, arrivi la luce sulla Russia”

Cronaca
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"Lasciamoci sorprendere dal lieto annuncio della Pasqua, dalla luce che illumina le tenebre e le oscurità in cui troppe volte il mondo si trova avvolto", così il Pontefice nel messaggio che introduce la benedizione Urbi et Orbi davanti a 45mila fedeli

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Nuovo appello del Papa per la pace in Ucraina: "Aiuta l'amato popolo ucraino e cammino verso la pace ed effondi la luce pasquale sul popolo russo. Conforta i feriti e quanti hanno perso i loro cari a causa della guerra", le parole del Pontefice. Affrettiamoci "a crescere in un cammino di fiducia reciproca: fiducia tra le persone, tra i popoli e le Nazioni. Lasciamoci sorprendere dal lieto annuncio della Pasqua, dalla luce che illumina le tenebre e le oscurità in cui troppe volte il mondo si trova avvolto", ha aggiunto nel messaggio che introduce la benedizione Urbi et Orbi davanti a 45mila fedeli. "Affrettiamoci a superare i conflitti e le divisioni e ad aprire i nostri cuori a chi ha più bisogno. Affrettiamoci a percorrere sentieri di pace e di fraternità. Gioiamo per i segni concreti di speranza che ci giungono da tanti Paesi, a partire da quelli che offrono assistenza e accoglienza a quanti fuggono dalla guerra e dalla povertà", ha continuato.

Le dichiarazioni

"Aiuta l'amato popolo ucraino nel cammino verso la pace, ed effondi la luce pasquale sul popolo russo". Invece, questa è la supplica a Gesù del Pontefice. "Conforta i feriti e quanti hanno perso i propri cari a causa della guerra e fa che i prigionieri possano tornare sani e salvi alle loro famiglie. Apri i cuori dell'intera Comunita' internazionale perché si adoperi a porre fine a questa guerra". E sulla Turchia e la Siria, colpite dal violento terremoto: "Sostieni quanti sono stati colpiti dal violento terremoto in Turchia e nella stessa Siria. Preghiamo per quanti hanno perso familiari e amici e sono rimasti senza casa: possano ricevere conforto da Dio e aiuto dalla famiglia delle nazioni. Inoltre, on ti dimenticare del caro popolo della Tunisia, in particolare dei giovani e di coloro che soffrono a causa dei problemi sociali ed economici affinché non perdano la speranza e collaborino a costruire un futuro di pace e di fraternità". Infine: "Sostieni, Signore, le comunità cristiane che oggi celebrano la Pasqua in circostanze particolari, come in Nicaragua e in Eritrea, e ricordati di tutti coloro a cui è impedito di professare liberamente e pubblicamente la propria fede". 

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"Di fronte al protrarsi della brutale aggressione russa all'Ucraina e agli scenari di crisi che travagliano diverse aree del mondo i Suoi reiterati appelli alla concordia tra i popoli richiamano tutti - a cominciare da quanti hanno responsabilità di governo - alle esigenze di quel vincolo di fratellanza che ci predispone al dialogo e alla comprensione reciproca". Questo è un passaggio del messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Papa Francesco per la Pasqua. E ancora: "La santa Pasqua mi offre la graditissima opportunità di porgere alla Santità Vostra i più fervidi auguri della Repubblica Italiana e miei personali. Auspico, dunque, che le festività pasquali consentano di approfondire la riflessione avviata 60 anni orsono da san Giovanni XXIII con la Lettera Enciclica "sulla pace fra tutte le genti fondata nella verità, nella giustizia, nell'amore, nella libertà", è infatti più che mai necessario il contributo di tutti gli uomini e le donne di buona volontà nell'attuazione del bene comune, per fornire risposta all'anelito di pace avvertito dall'umanità. In questo spirito, Le rinnovo, Santo Padre, sinceri e affettuosi auguri per la Pasqua, unitamente alle mie cordiali felicitazioni per l'ormai prossima ricorrenza di san Giorgio".

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