Oggi a Kinshasa la sentenza per la morte dell'ambasciatore italiano ucciso nel 2021 a Goma insieme alla sua guardia del corpo e all'autista. La procura militare aveva chiesto la pena di morte per i sei
Sei uomini sono stati condannati all'ergastolo da un tribunale militare a Kinshasa per l'omicidio dell'ambasciatore italiano, Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell'autista Mustapha Milambo a febbraio del 2021 nell'Est della Repubblica Democratica del Congo.
La procura aveva chiesto la pena di morte per i sei
Processati per omicidio, associazione a delinquere e detenzione illegale di armi e munizioni da guerra, i sei congolesi sono stati descritti dall'accusa come componenti di una "banda criminale" dedita alle rapine di strada e che voleva rapire l'ambasciatore a scopo di riscatto ma che poi l'aveva ucciso assieme ai suoi collaboratori. Cinque di loro sono finiti in carcere mentre il sesto, considerato il capobanda, è latitante. Arrestati a gennaio dell'anno scorso, gli imputati si sono dichiarati innocenti sostenendo di essere stati spinti a confessare con la violenza, circostanza negata dall'accusa. La pubblica accusa aveva chiesto la pena di morte per loro, ma da 20 anni in Congo vige una moratoria che trasforma le sentenze capitali in ergastolo. La difesa aveva chiesto invece un'assoluzione per non aver commesso il fatto. L'Italia, quale parte civile e Paese fortemente contrario alle esecuzioni, aveva chiesto che venisse inflitta direttamente una giusta pena detentiva. La sentenza è appellabile.
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L'omicidio
Il 43enne Attanasio, il carabiniere Iacovacci e l'autista Milambo erano stati feriti a morte da colpi di arma da fuoco in un'imboscata tesa da criminali a un convoglio del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) con cui viaggiava nella provincia di Kivu Nord, area ad alto rischio per la presenza di decine di milizie.
Il padre: "Aspettiamo ancora la verità"
"Noi aspettiamo ancora la verità": Salvatore, il padre dell'ambasciatore ucciso commenta così all'ANSA la condanna di sei persone all'ergastolo. Salvatore Attanasio non crede all'idea di un tentativo di rapimento e spera che il processo che si aprirà in Italia il prossimo 25 maggio nei confronti di due funzionari del Pam possa far emergere la verità. "Penso che l'Italia debba pretendere la verità perché Luca era il suo ambasciatore". ha detto.