Live In Napoli, Locatelli: cure diffuse su territorio per disabilità

Cronaca

La ministra per la Disabilità intervistata a Live In Napoli, insieme all'assessore al Welfare partenopeo Luca Trapanese e all'autrice e speaker Marina Cuollo, sottolinea quanto sia importante motivare gli insegnanti di sostegno, nonché educare alla disabilità

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Migliorare l'assistenza ai disabili con cure diffuse sul territorio. E' il quadro delineato dalla Ministra per la disabilità Alessandra Locatelli, intervistata a Live In Napoli insieme all'assessore al Welfare partenopeo Luca Trapanese e a Marina Cuollo, autrice e speaker radiofonica (LIVE IN NAPOLI, LA SECONDA GIORNATA DELL'EVENTO).

Locatelli: motivare gli insegnanti di sostegno

Secondo il ministro Locatelli, è necessario "passare dalla logica delle prestazioni alla logica dei diritti, è questa l’unica strada - dice - andiamo verso un metodo diffuso sul territorio. Spero anche che la disabilità diventi un tema di competenza di tutti gli insegnanti. È giusto avere figure diversificate, ma bisogna armonizzarle. Abbiamo parlato di carenza degli insegnanti di sostegno, ma io penso che sia necessario motivarli. Ci sono scuole molto attente che riescono a fare inclusione, e in altre c’è ancora una logica diversa. Credo che l’inclusione a scuola debba partire dalle esigenze del bambino".

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Trapanese: necessario educare alla disabilità

L'assessore Trapanese spiega che uno dei primi passi da fare per agevolare chi affronta questo tema è "eliminare la Commissione che convalida la disabilità Se un problema è evidente alla nascita, va eliminato il passaggio in commissione per certificarla. Molte famiglie - spiega ancora - non affrontano neanche queste tappe. Sarebbe invece un passaggio necessario per dire che lo Stato garantisce da subito i tuoi bisogni". Anche nella vita di tutti i giorni, come a scuola, è necessario educare alla disabilità, secondo Trapanese. "Bisogna lavorare dal punto di vista culturale, educare alla disabilità, bisogna superarla. E' necessario lavorare sul concetto di perfezione che blocca le nostre menti sul tema della disabilità".

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Cuollo: nostra società non è strutturata per la disabilità

Marina Cuollo ha invece osservato quanto "la nostra società non sia strutturata per le disabilità. Spesso, anche a scuola, le figure di assistenza non dialogano tra loro. L’insegnante di sostegno deve invece fare da ponte tra la classe e gli altri insegnanti, fungere da collante". E ad una delle domande degli studenti intervenuti a Live In sulla sfera sessuale di chi è disabile, risponde: "Le persone disabili hanno certamente rapporti sessuali. Il problema è che non siamo abituati a pensarla così, e su questo influisce anche l'assenza di una rappresentazione della disabilità in film e serie tv"

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