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Mattarella alle Fosse Ardeatine. Polemica tra Meloni e Anpi

Cronaca
©Ansa

Il capo dello Stato ha reso omaggio alle persone assassinate dai nazisti il 24 marzo del 1944. Giorgia Meloni: "La memoria è un dovere civico. 335 italiani innocenti furono massacrati solo perché italiani". Polemica del presidente Anpi: "Non solo italiani, erano antifascisti. La premier riuscirà a usare quella parola?"

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Sono passati 79 anni dall'eccidio di quel 24 marzo 1944, quando i nazisti uccisero 335 italiani tra detenuti, militari, prigionieri politici ed ebrei, vendicando l'azione dei partigiani il giorno precedente presso via Rasella. Questa mattina il capo dello Stato Sergio Mattarella ha onorato le vittime in un momento di raccoglimento al Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Ma a scatenare dure polemiche con Anpi e sinistra sono state le parole della premier Giorgia Meloni, che ha affermato che le vittime furono uccise perché italiane. "Li ho definiti italiani, che vuol dire che gli antifascisti non sono italiani? Sono stata onnicomprensiva", ha replicato Meloni.

Meloni: "Massacrati perché italiani"

"Oggi l'Italia onora le vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine - ha scritto Meloni in una nota -, una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani. Spetta a tutti noi, istituzioni, società civile, scuola e mondo dell'informazione, ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno". Insieme al presidente della Repubblica, alla cerimonia hanno partecipato anche Guido Crosetto,  Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana, oltre al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e la vice presidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli.

Lo scontro con Anpi e sinistra: “Non solo italiani, erano antifascisti”

"La presidente del Consiglio ha affermato - afferma il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo - che i 335 martiri delle Fosse Ardeatine sono stati uccisi 'solo perché italiani'. È opportuno precisare che, certo, erano italiani, ma furono scelti in base a una selezione che colpiva gli antifascisti, i resistenti, gli oppositori politici, gli ebrei. È doveroso aggiungere che la lista di una parte di coloro che, come ha affermato Giorgia Meloni, sono stati 'barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste', è stata compilata con la complicità del questore Pietro Caruso, del ministro dell'interno della repubblica di Salò Guido Buffarini Guidi, del criminale di guerra Pietro Koch, tutti fascisti". "No presidente Meloni: 335 persone non furono trucidate dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine solo perché erano italiani - ha scritto su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra -. Perché erano italiani ed antifascisti, ebrei, partigiani. Un giorno o l'altro riuscirà a scrivere quella parola? Antifascista".

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Mattarella: "Le discriminazioni e l'odio persistono"

"Il 24 marzo è una data indelebile nella storia italiana. Una data che ricorda il martirio di uomini la cui vita fu disprezzata e utilizzata per una rappresaglia vigliacca e brutale. Per questo è significativo essere qui insieme al presidente della Repubblica Mattarella, alle istituzioni, ai familiari delle vittime a nominare uno ad uno quei martiri, nonostante il tempo trascorra le discriminazioni e l'odio persistono. Il nostro impegno è contrastarle mantenendo viva la memoria" ha dichiarato la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello. Anche Nicola Zingaretti del Partito Democratico attraverso Facebook ha ricordato l'anniversario: "335 morti tra prigionieri politici, dissidenti, ebrei, uccisi per rappresaglia alle Fosse Ardeatine dall'odio nazista. Uno dei momenti più tragici dell'occupazione di Roma e del nostro Paese. È nostro dovere tenere viva la memoria delle vittime e dei luoghi del loro martirio. Perché come disse Piero Calamandrei ai giovani di  Milano: Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione'".

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