Sisma Umbria, 500 sfollati stimati. Verso richiesta stato di emergenza

Cronaca

La Regione Umbria chiederà lo stato di emergenza nazionale, ha spiegato la presidente Donatella Tesei nel corso di un incontro che si è tenuto stamani nel Centro operativo comunale

ascolta articolo

Al momento sono circa 500 gli sfollati stimati nell'area del cratere sismico in Umbria, tra Pierantonio, Pian d'Assino e Sant'Orfeto, nel comune di Umbertide, dopo le scosse di terremoto - tre quelle principali, con magnitudo compresa fra 3.9 e 4.6 - che hanno colpito la zona giovedì scorso. Sono invece circa 150 le persone che fanno riferimento alle strutture di accoglienza allestite dalla Protezione civile in tre palestre. 

A Pierantonio 90% degli edifici inagibile

Nel centro della frazione di Pierantonio al momento il 90% degli edifici è inagibile. Le verifiche delle lesioni sono ancora in corso. "Abbiamo potenziato il numero dei tecnici della Protezione civile indirizzato nella zona - ha spiegato la presidente della Regione, Donatella Tesei - così come sono state raddoppiate le squadre dei vigili del fuoco in campo grazie anche all'intervento del sottosegretario Emanuele Prisco. Come Regione continuiamo a lavorare per supportare la cittadinanza".

Tesei: "Chiederemo stato di emergenza"

Inoltre, la Regione Umbria chiederà lo stato di emergenza nazionale, ha spiegato Tesei nel corso di un incontro che si è tenuto stamani nel Centro operativo comunale. La presidente ha ricordato il grande lavoro svolto da subito a tutti i livelli. "L'operatività - ha affermato - è stata messa in campo al cento per cento. Dal Centro regionale della Protezione civile di Foligno, abbiamo coordinato, controllato, seguito tutti gli interventi che sono stati fatti". "A mezzanotte e mezzo di giovedì - ha sottolineato - erano pronti i letti nelle tre sedi individuate e tutto quello che era necessario per la notte, per accogliere le persone intervenute non solo per l'inagibilità delle case ma anche quelle che per la paura erano scappate dalle loro abitazioni. Questo è sicuramente merito di un grande lavoro. Così come è stato fatto un grande lavoro nel versante della sanità, con i controlli immediati nell'ospedale, dove non sono stati riscontrati problemi".

La richiesta

La presidente ha quindi ringraziato la Protezione civile regionale, la Croce Rossa italiana e i vigili del fuoco. "Questa sinergia che si è creata da subito e che sta andando avanti, ci consente anche di arrivare al più presto ad avere una relazione dettagliata, anche sulla tipologia di sisma che abbiamo subito, per arrivare alla richiesta dello stato di emergenza, cosa su cui stiamo lavorando e continueremo a lavorare". "Esistono dei presupposti normativi. Però noi siamo convinti - ha osservato Tesei - che costruendo questo percorso che stiamo facendo con l'aiuto anche della Protezione civile nazionale, avremo le condizioni per poter richiedere al governo, che peraltro ci ha dimostrato vicinanza in questo momento, la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale". "Questo - ha spiegato - per consentire di accedere ad alcune misure, come il Cas, il Contributo dell'autonoma sistemazione per poter consentire alle persone che oggi hanno le case inagibili di trovare delle sistemazioni alternative. Questa preoccupazione l'abbiamo anche per le attività economiche che hanno le strutture inagibili, che, seppur in numero limitato, lo stiamo verificando ancora, ci sono".

leggi anche

Decine di edifici inagibili in alta Umbria dopo il terremoto

Cronaca: i più letti