L'ex ministro della Salute e i suoi predecessori sotto inchiesta per non avere aggiornato il piano pandemico. Con loro sotto accusa anche 10 dirigenti
Il ministro della Salute Roberto Speranza e i suoi predecessori Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin sono indagati per omissione in atti d'ufficio in uno stralcio
romano dell'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione del Covid nella provincia più colpita dal virus. In particolare, sono indicati come "responsabili
dell'omessa istituzione e rinnovo del Comitato Nazionale per la pandemia". Il trasferimento a Roma è motivato dalla competenza territoriale. L'ex numero due dell'Oms Ranieri Guerra e quattro 'tecnici' del ministero della Salute sono indagati per il reato di 'falsità ideologica'. Secondo i magistrati che hanno trasmesso a Roma gli atti per competenza sarebbero "responsabili per i dati falsi comunicati a Oms e Commissione europea attraverso appositi questionari'. Gli altri indagati
oltre a Guerra sono "direttori generali della Prevenzione del ministero della Salute e direttori dell'ufficio 3, in qualità di focal point di Oms, e dell'Ufficio 5": Claudio D'Amario, Francesco Maraglino, Loredana Vellucci e Mauro Dionisio. Reati che sarebbero stati commessi tra il 2017 e il 2020.
Trasmessa la posizione di 13 indagati
La posizione di 13 indagati è stata tramessa nel novembre scorso dalla Procura di Bergamo a quella di Roma per competenza territoriale nell'ambito dell'indagine
sulla gestione delle prime fasi della pandemia. Oltre agli ex ministri Speranza, Grillo e Lorenzin, per l'ipotesi di reato di omissione in atti d'ufficio perché non avrebbero aggionato il piano pandemico e omesso di definire i piani nel dettaglio: Giuseppe Ruocco, in qualità di direttore generale della Direzione prevenzione sanitaria dal 2012 al 2014 e dal 2017 al 2021 come segretario generale del minisitero della Salute; Ranieri Guerra come direttore generale della Direzione prevenzione sanitaria del ministero della Salute dal 2014 al 2017; Maria Grazia Pompa, direttrice dell'Ufficio 5 fino al 2016; Francesco Paolo Maraglino, direttore dell'Ufficio 5 della Direzione prevenzione sanitaria. Per 'falsità ideologica' in relazione ai "dati falsi comunicati all'Oms e alla Commissione europea attraverso appositi questionari": Ranieri Guerra; Claudio D'Amario; Francesco Paolo Maraglino; Loredana Vellucci; Mauro Dionisio. Infine, per 'truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche' è indagato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.