Covid, le notizie. Gimbe: calo casi (-9,4%) e morti (-6,6%), intensive su (+3%)

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Negli ultimi 7 giorni si registra un calo dei contagi e dei decessi. Stabili i ricoveri e lieve risalita delle terapie intensive. Lo rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe riferito alla settimana 24 febbraio-2 marzo. Rispetto alla settimana precedente, si evidenzia una diminuzione di nuovi casi (26.658 contro 29.438), dei decessi (228 contro 244) e delle persone in isolamento domiciliare (144.636 contro 165.641)

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Decaro: "Durante prima ondata nessuno sapeva nulla"

E' sorprendente "oggi leggere i giornali e vedere che c'è qualcuno che cerca di assegnare delle colpe a chi in quel momento", durante la prima ondata Covid-19, "doveva prendere delle decisioni. Io posso capire che in un mondo in cui si possono mettere insieme soluzioni e problemi rispetto a un tema che si conosce è plausibile, ma stiamo parlando di una situazione della quale nessuno di noi conosceva nulla, era un nemico invisibile". Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, durante la giornata di studi su "Governare l'incertezza. Le città italiane e le sfide dell'innovazione sociale", organizzata da Anci e dal Comune di Bari, con la collaborazione del Fis - Fondo Innovazione Sociale, per riflettere sulle soluzioni offerte dalle politiche pubbliche urbane che si avvalgono degli strumenti di innovazione sociale. La giornata è stata aperta con la presentazione del libro "Governare l'incertezza" di Marco De Giorgi, consigliere della Presidenza del Consiglio e fondatore del Fondo Innovazione Sociale. "Abbiamo vissuto - ha ricordato Decaro - un momento complicato, anche noi amministratori locali abbiamo cercato di dare delle risposte più usando il buon senso che le indicazioni scientifiche che purtroppo non arrivavano davanti a un virus che non conoscevamo". 
- di Redazione Sky TG24

Fontana: "Abbiamo fatto tutto quello che andava fatto"

Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ritiene che all'epoca della prima ondata della pandemia da Covid-19 non ci fosse "una direttiva o indicazione che imponeva di fare una scelta piuttosto che un'altra". A chi oggi, a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico di Humanitas University, gli ha chiesto se si comporterebbe allo stesso modo, il presidente ha risposto: "In quel periodo credo sia stato fatto tutto quello che, sulla base dell'esperienza e della conoscenza che avevamo, andava fatto. Questa considerazione - ha aggiunto Fontana, indagato con altri dalla Procura di Bergamo nell'inchiesta sulla gestione dei primi giorni della pandemia - non l'ho fatta solo io, ma anche la Commissione europea che quando è venuta in Italia, a Milano, ha detto che ci eravamo comportati in modo corretto e che i nostri comportamenti sono poi stati presi a modello". 
- di Redazione Sky TG24
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Inchiesta Covid, Crisanti: "Governo sapeva situazione grave" (VIDEO)

- di Redazione Sky TG24

Renzi: "Dopo la pandemia la sanità è la grande dimenticata"

"Mentre si discute delle indagini penali su Conte e altri protagonisti della vicenda Covid (noi siamo garantisti sempre, soprattutto con i nostri avversari), la verità è che tre anni dopo l'inizio della pandemia la sanità italiana sembra la grande dimenticata, anche per scelta di chi ha rifiutato di prendere i soldi del MES che ci avrebbero fatto svoltare. Giovedì 9, alle 18, ci vediamo al Teatro Eliseo di Roma con una iniziativa organizzata dal Terzo Polo e dai gruppi parlamentari unitari. Io farò un intervento introduttivo, Calenda chiuderà dopo una discussione con tanti protagonisti del mondo della sanità. Rilanciamo sui contenuti, non sugli slogan". Lo scrive il leader di Iv Matteo Renzi nella sua E-news. 
- di Redazione Sky TG24

Fontana: "Indignato da illazioni di Crisanti"

"Mi hanno molto indignato, più che darmi fastidio", le parole del microbiologo e oggi senatore Pd, Andrea Crisanti, consulente della procura di Bergamo nell'inchiesta sulle prime fasi della pandemia. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, oggi a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Humanitas University. "Mi ha indignato che pretenda che teorie, frutto di sue valutazioni del tutto personali, illazioni assolutamente rispettabili - di uno che come l’aveva definito il virologo Giorgio Palù è un microbiologo esperto di insetti - debbano diventare oggetto addirittura di un processo", ha aggiunto.
"Chiedo a voi - ha incalzato il governatore - se ci fosse all’epoca una direttiva o indicazione che imponeva di fare una scelta piuttosto che un’altra". 
"Se rifarei tutto? In quel periodo credo sia stato fatto tutto quello che, sulla base dell’esperienza e della conoscenza che avevamo, andava fatto. Questa considerazione non l’ho fatta solo io - ha sottolineato - ma anche la Commissione europea che quando è venuta in Italia, a Milano, ha detto che ci eravamo comportati in modo corretto e che i nostri comportamenti sono poi stati presi a modello".
- di Redazione Sky TG24

Rezza a pm: "Zona rossa serviva e c'era indecisione"

"Mi sembrava che il Presidente del Consiglio non fosse convinto e avesse bisogno di un forte supporto per convincersi della opportunità di istituire la zona rossa. Io uscii da quella riunione (del 6 marzo, ndr) con l'idea che ci fosse indecisione. La mia fissazione restava la necessità di una zona rossa a Nembro e Alzano". Lo ha messo a verbale, sentito dai pm di Bergamo il 18 giugno 2020 come teste, Giovanni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute ed ex direttore Malattie infettive dell'Iss, rispondendo alle domande sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro e sulle riunioni del Cts dei primi di marzo di 3 anni fa. 
- di Redazione Sky TG24

Gimbe, in Sicilia posti letto sopra media nazionale e casi in lieve calo

Diminuiscono dello 0,6% i nuovi cas di Covid in Sicilia mentre rimangono sopra la media nazionale i posti letto occupati in area medica (8,6%) e in terapia intensiva (2,5%). I dati, della Fondazione Gimbe, riguardano la settimana dal 24 febbraio al 2 marzo quando si registra una stabilità dell'incidenza per 100.000 abitanti (29) rispetto alla settimana precedente. 
Per quanto riguarda i vaccini, la percentuale che non ha ricevuto nessuna dose è pari al 16,9% (media Italia 13,9%) a cui aggiungere la popolazione temporaneamente protetta, in quanto guarita da Covid da meno di 180 giorni, pari al 0,3%. La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari a 22,4% (media Italia 15,5%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni guarita da meno di 120 giorni, che non può ricevere la terza dose nell'immediato, pari al 0,7%. Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 15,6% (media Italia 31,2%) e con quinta dose è del 9% (media Italia 15,3%). La popolazione 5-11 che ha completato il ciclo vaccinale è pari 27,1% (media Italia 35,3%) a cui aggiungere un ulteriore 3% (media Italia 3,2%) solo con prima dose.
- di Redazione Sky TG24

In Europa quasi 1mld di vaccini da inizio pandemia

Nello Spazio Economico Europeo, a oggi, sono stati somministrate 976 milioni di dosi di vaccini contro Covid-19. Circa 331 milioni di persone hanno ricevuto un ciclo primario; 248 milioni hanno ricevuto la terza dose; 63,9 milioni la quarta dose e 5,9 milioni la quinta. È quando emerge da un rapporto dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc). Secondo l'analisi, dall'inizio della distribuzione del vaccino a dicembre 2020 fino al 19 febbraio 2023, il ciclo primario di vaccinazione è stato completato dal 73% della popolazione; il 54,7% ha fatto la prima dose di richiamo (terza dose); 14,1% la seconda dose di richiamo; l'1,7% la terza dose di richiamo dose. Persistono forti differenze tra i diversi Paesi: tre Paesi (Bulgaria, Croazia e Romania) non hanno raggiunto la soglia del 25% della popolazione vaccinata con la terza dose; altri nove (Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia) sono sotto il 50%. 
- di Redazione Sky TG24

Covid, in chat inchiesta Bergamo dubbi su utilità tamponi (VIDEO)

- di Redazione Sky TG24

Lopalco: "Inchiesta Bergamo aberrazione, noi tra i migliori"

"Sono fermamente convinto che l’inchiesta di Bergamo sia una aberrazione che non aggiungerà nulla sul piano tecnico-scientifico ma contribuirà ancora di più a gettare ombre ingiustificate sulla risposta italiana alla pandemia che, a mio parere, è stata fra le migliori al mondo". A dirlo all'Adnkronos Salute è l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento, in merito alle polemiche legate all'indagine della Procura di Bergamo per le mancate zone rosse in Lombardia nella prima ondata pandemica.
 
- di Redazione Sky TG24

Sileri: "Applicare piano pandemico avrebbe aiutato"

"Se tu hai un piano, seppur vecchio ma applicato, tu hai una contezza e un flusso di dati molto più reale dal punto di vista del tempismo e ti consente di capire meglio ciò che sta accadendo e ti consente di fare mosse più tempestive. Se uno avesse chiesto i dati delle polmoniti a febbraio, avrebbe potuto capire che stava succedendo qualcosa e cercato di giocare d'anticipo". Così l'ex viceministro della Salute Pierpaolo Sileri intervenendo a Radio Cusano Campus sull'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia. "Premesso che si tratta di avvisi di garanzia, non sono né condanne né giudizi. Sicuramente la Procura di Bergamo accende un faro su ciò che è accaduto in quei mesi", ha detto Sileri. "Vi era un piano pandemico vecchio e bisognerà far luce su come e se è stato attuato questo piano pandemico. Se ci sono state omissioni verranno fuori. Sicuramente qualche problemino c'era ed era un problema di alcuni vertici del ministero che probabilmente negli anni non avevano provveduto ad aggiornare ciò che era un atto dovuto", ha aggiunto. "Se poi questo aggiornamento o questa messa in pratica avrebbe ridotto l'impatto, questo lo chiarirà l'inchiesta". Quanto al suo ruolo, "Io non avevo accesso nemmeno ai verbali del Cts", ha affermato Sileri. "Noi al ministero abbiamo cercato di limitare queste carenze strutturali". 
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Monitoraggio Gimbe, in calo contagi e decessi

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In Toscana 68 nuovi casi e nessun decesso

Sono 68 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime ventiquattro ore in Toscana: 18 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 50 con test rapido. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.590.543. I nuovi casi sono lo 0,00% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,01% (154 persone) e raggiungono quota 1.570.901 (98,8% dei casi totali). I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 8.058 positivi, -1,1% rispetto a ieri. Di questi 163 (15 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 9 (2 in più) si trovano in terapia intensiva. Oggi non si registrano nuovi decessi. Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 138 tamponi molecolari e 755 tamponi antigenici rapidi: di questi il 7,6% è risultato positivo. Sono invece 138 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 49,3% di questi è risultato positivo.
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Ciccozzi: "A Bergamo processo a scienza sbagliato, poche certezze nel 2020"

"A gennaio e febbraio 2020 non sapevamo nulla sul Sars-CoV-2, cosa fosse, quali danni poteva fare, non avevamo armi e sapevamo poco sulla sua diffusione. Ora dopo tre anni fare un processo alla scienza mi pare sbagliato. Anzi, oggi è chiaro a tutti come la scienza abbia vinto la battaglia contro il Covid. Ha fatto solo bene. E' capitato anche di non essere ascoltati subito, ad esempio quando anche il sottoscritto, già a febbraio, parlava del rischio delle mutazioni del virus che come centro noi avevamo già visto. E' vero che c'è stata molta confusione, non si può negare, anche a livello scientifico ma perché non si sapeva molto. Ma ricordiamoci come nei mesi successivi è iniziata una corsa di tutto il mondo scientifico a studiare e a dare risposte. E oggi siamo fuori dal tunnel". Lo evidenzia all'Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, intervendo sulle polemiche dopo i 19 indagati, tra cui diversi scienziati come Ippolito, Locatelli e Brusaferro, dalla Procura di Bergamo sulle mancate zone rosse in Lombardia. 

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Individuata nuova variante XBF sotto osservazione dell'Oms

Attualmente la sotto-variante XBF ha una circolazione bassa: è stata riscontrata in 46 Paesi e rappresenta poco più dell'1% dei campioni sequenziati a livello globale. Possiede però mutazioni che potrebbero renderla più trasmissibile. LEGGI L'ARTICOLO
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Tennis, infettivologo Bassetti: "Condivido fermezza Usa su Djokovic"

"Gli Usa sono così per tutto, se ti vuoi iscrivere a scuola e non hai fatto i vaccini non ti prendono. E' un atteggiamento fermo che condivido. Sono rigidi sulle vaccinazioni e non riguarda solo il Covid. Uno può pensare che sia anacronistico, ma è corretto nei confronti di una battaglia contro le malattie infettive e non solo per il Covid. Alla faccia di chi dice che l'Italia ha discriminato i no-vax, vadano a dirlo agli Usa". Così all'Adnkronos Salute l'infettivologo Matteo Bassetti commenta la decisione del numero 1 del tennis mondiale Novak Djokovic che è stato costretto a ritirarsi dal Masters 1000 di Indian Wells, essendogli stato impedito di entrare negli Stati Uniti perché non vaccinato contro il Covid.
 
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Gimbe, su vaccinazioni coperture richiami in stallo

Coperture richiami in stallo: 31,2% per la quarta dose, 15,3% per la quinta dose. E' quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe in relazione alle vaccinazioni antiCovid. Al 2 marzo (aggiornamento ore 07.20) erano 8,63 milioni le persone che non avevano ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 8,28 milioni attualmente vaccinabili, pari al 13,9% della platea (dall'11,2% della Toscana al 26,3% della Provincia autonoma di Trento), 0,35 milioni temporaneamente protette in quanto guarite dal Covid da meno di 180 giorni, pari allo 0,6% della platea (dallo 0,3% della Sicilia al 1,2% del Friuli Venezia Giulia).
Per quanto riguarda la terza dose, sempre al 2 marzo scorso, erano 8,52 milioni le persone che non avevano ancora ricevuto la dose booster, di cui 7,58 milioni che possono riceverla subito, pari al 15,5% della platea (dall'11,3% del Piemonte al 22,4% della Sicilia), e 0,94 milioni che non possono riceverla nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari all'1,9% della platea (dallo 0,6% della Valle d'Aosta al 3,7% del Veneto). La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12,1 milioni possono riceverlo subito, un milione di persone non sono eleggibili nell'immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 6 milioni l'hanno già ricevuto. Al 2 marzo, sono state somministrate 5.967.572 quarte dosi. In base alla platea ufficiale (n. 19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è fermo al 31,2% con nette differenze regionali: dal 14% della Calabria al 45% del Piemonte. La platea per il terzo richiamo (quinta dose), aggiornata al 20 gennaio 2023, è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,4 milioni possono riceverlo subito, 0,2 milioni non sono eleggibili nell'immediato in quanto guarite da meno di 180 giorni e 0,5 milioni l'hanno già ricevuto. Al 2 marzo sono state somministrate 482.887 quinte dosi. In base alla platea ufficiale (n. 3.146.516 di cui 2.298.047 over 60, 731.224 fragili e immunocompromessi, 117.245 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è del 15,3% con nette differenze regionali: dal 5,4% della Campania al 29,1% del Piemonte. 
- di Redazione Sky TG24

Gimbe, in calo contagi e morti, lieve risalita intensive

Negli ultimi 7 giorni in calo contagi (-9,4%) e decessi (-6,6%). Stabili i ricoveri (-1%) e lieve risalita delle terapie intensive (+3%). E' quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sul Covid-19 in Italia: nella settimana 24 febbraio-2 marzo 2023, rispetto alla precedente, si rileva una diminuzione di nuovi casi (26.658 vs 29.438), dei decessi (228 vs 244, con una media di 33 al giorno rispetto ai 35 della settimana precedente) e delle persone in isolamento domiciliare (144.636 vs 165.641, -12,7%). Stabili i ricoveri con sintomi (3.297 vs 3.331), mentre aumentano le terapie intensive (137 vs 133). "Dopo l'aumento della settimana scorsa - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si registra un nuovo calo (-9,4%) dei nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Da oltre 29mila nella settimana precedente scendono a oltre 26mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 3.800 casi al giorno". 
 
- di Redazione Sky TG24

Il rischio di malattia grave cala dell'88% in caso di reinfezione: lo studio

Un'indagine, basata sulla revisione sistematica di un elevato numero di ricerche e pubblicata sulla rivista The Lancet, indica che il rischio di ospedalizzazione o di morte per una persona precedentemente infettata dal SARS-CoV-2 è inferiore dell'88%, per almeno 10 mesi, rispetto al rischio di un individuo mai contagiato. LA RICERCA 
- di Redazione Sky TG24

Bassetti: "Troppa acredine in inchiesta Bergamo, no a giustizialismo"

"C’è troppa acredine nell'inchiesta di Bergamo. Non si può guardare a quelle due settimane di febbraio e marzo 2020 con gli occhi e le conoscenze di oggi. Sulla gestione in quei terribili 15 giorni o siamo tutti innocenti o siamo tutti presunti colpevoli. Diciamo no al giustizialismo italico quando si vuole colpire tutti per non colpire nessuno.  Indaghiamo, attraverso una commissione parlamentare, sui tre anni della gestione della pandemia per onorare chi ci ha lasciato e per imparare per il futuro". Lo scrive su Facebook l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive Policlinico San Martino di Genova, commentando le polemiche dopo i 19 indagati dalla Procura di Bergamo per le mancate zone rosse in Lombardia. 
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