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Addio a Maurizio Costanzo, il giornalista e conduttore tv è morto a 84 anni

Cronaca
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Nato a Roma il 28 agosto 1938, era sposato dal 1995 con Maria De Filippi. Dal 1982 conduceva il "Maurizio Costanzo Show", salotto da cui raccontava l'Italia. Nel corso della sua carriera ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e commedie teatrali. Sempre in prima linea nella lotta alla mafia, nel 1993 sfugge a un'autobomba che esplode in via Ruggero Fauro vicino alla macchina in cui si trovava. 2). La camera ardente sarà allestita da domani alle 10.30 in Campidoglio

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È morto a Roma all'età di 84 anni Maurizio Costanzo, giornalista, conduttore tv, autore, e sceneggiatore. Lo ha comunicato il suo ufficio stampa. Costanzo è morto stamattina nella clinica Paideia dove era stato ricoverato poco più di una settimana fa per un piccolo intervento. Negli ultimi giorni però le sue condizioni erano peggiorate. Nato nella capitale il 28 agosto 1938, era sposato dal 1995 con Maria De Filippi.  Costanzo ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali (Il marito adottivo, Vuoti a rendere e molti altri). Ha raggiunto la grande popolarità nel 1976, conducendo in Rai il talk-show Bontà loro. Ma il suo nome è legato anche al Maurizio Costanzo show, in onda dal 1982. Tra i suoi programmi più noti, anche Buona domenica. Ha scritto numerosi libri, tra i quali Chi mi credo di essere (2004, in collab. con G. Dotto), E che sarà mai? (2006), La strategia della tartaruga (2009), Sipario! 50 anni di teatro. Storia e testi (2015), Vi racconto l'Isis (2016) e Smemorabilia. Catalogo sentimentale degli oggetti perduti (2022). La camera ardente del giornalista e conduttore televisivo sarà aperta domani, dalle 10,30 alle 18, e domenica, dalle 10 alle 18, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, "nel ribadire il cordoglio per la scomparsa di Maurizio Costanzo, grande giornalista che, con acume, garbo e professionalità ha attraversato decenni di cultura italiana, ha disposto le esequie solenni, che avranno luogo lunedì 27 febbraio, alle 15, a Roma, nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo".

Gli esordi

Monumento della tv italiana, uno dei volti più noti e amati del piccolo schermo, Costanzo cresce con il sogno di diventare giornalista. Figlio di un impiegato al ministero dei Trasporti e di una casalinga, a 18 anni diventa cronista nel quotidiano romano Paese Sera per poi assumere l'incarico, a soli 22 anni, di caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Pochi anni più tardi esordisce come autore radiofonico e nel 1966 è coautore del testo della canzone Se telefonando, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina. Costanzo è anche co-ideatore del personaggio di Fracchia, creato e portato al successo da Paolo Villaggio, attore da lui scoperto nel 1967 in un cabaret di Roma.

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Il successo negli anni Settanta e il Maurizio Costanzo Show

A partire dalla metà degli anni Settanta è ideatore di numerosi spettacoli televisivi. Il grande successo arriva nel 1976 con il talk-show Bontà loro. Seguiranno Acquario, Grand'Italia, Fascination e Buona Domenica. Nell'82 realizza il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il Maurizio Costanzo Show (40 anni di puntate e quasi 55.000 ospiti intervistati), salotto mediatico più importante e influente della televisione italiana dal quale muovono i primi passi tante celebrità: da Vittorio Sgarbi a Nik Novecento, da Valerio Mastandrea a Ricky Memphis. I baffi, l'abito scuro con panciotto e camicia azzurra senza cravatta, erano il look rassicurante e sempre uguale con cui entrava nelle case degli italiani.

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Il teatro e il cinema

Autore di diverse opere teatrali, Costanzo partecipa anche alla sceneggiatura di alcuni film, quattro dei quali diretti da Pupi Avati: Bordella (1976), La casa dalle finestre che ridono (1976), Tutti defunti... tranne i morti (1977) e  Zeder (1983). Nel 1977 contribuisce alla stesura della sceneggiatura del film di Ettore Scola Una giornata particolare, interpretato dalla coppia Sophia Loren-Marcello Mastroianni.

L’errore della Loggia P2

Nel 1978 comincia la sua collaborazione con la Rizzoli, assumendo la direzione de La Domenica del Corriere. L'anno seguente viene incaricato di dirigere il nuovo quotidiano popolare L'Occhio dal quale si dimette nell'81 dopo esser stato coinvolto nello scandalo della Loggia P2: il giornalista figura fra la lista degli iscritti. "Un errore, un grosso errore - lo ha definito anni dopo in un'intervista al Corriere della Sera - ma gli errori fanno bene e fanno crescere. Non credo a chi dice di non averne mai fatti, che fesseria. Però c'è anche chi, di grossi errori, ne fa due o tre. Io uno: e lo ammetto". Qualche anno dopo il giornalista fonda la società di produzione Fortuna Audiovisivi e, da quel momento in poi, si alterna alla conduzione di programmi radiofonici e programmi televisivi.

La lotta alla mafia

Legato da un rapporto di stima e di amicizia col giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo è sempre stato in prima linea nella lotta alla mafia. In seguito all'omicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo, realizza con Michele Santoro una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile la scena in cui Costanzo brucia in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy". Proprio questo suo impegno sembra essere la causa di un attentato: il 14 maggio 1993 una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplode a Roma in via Ruggero Fauro mentre transita un'auto con a bordo Costanzo e Maria De Filippi che restano incolumi.

L’amore per la Roma

Amante del calcio e grande tifoso della Roma, Costanzo nel giugno 2021 aveva accettato il ruolo di advisor della Comunicazione del club capitolino ma a fine febbraio dell'anno dopo si era dimesso lamentando che non veniva tenuto al corrente delle attività societarie. "Resterò per sempre giallorosso", aveva però assicurato.

La vita privata

Costanzo si è sposato quattro volte: nel 1963 con Lori Sammartini, di quattordici anni più grande di lui, ma dieci anni dopo è già al secondo matrimonio con la giornalista Flaminia Morandi e nello stesso anno nasce Camilla, seguita nel 1975 da Saverio. Quattordici anni più tardi sposa la conduttrice televisiva Marta Flavi e infine il 28 agosto 1995 si unisce in matrimonio con l'attuale moglie Maria De Filippi, conosciuta nel 1989 durante un convegno sulla pirateria cinematografica a Venezia. "Dicevo che volevo trovare la donna nella mano della quale morire e l'ho trovata", aveva detto in una recente intervista. Nel 2002 la coppia prende in affido un bambino di 10 anni, Gabriele, poi definitivamente adottato nel 2004.