
Siccità in Italia, Po con deficit del 61%: allarme di Legambiente e Coldiretti. FOTO
Secondo Legambiente, i corsi d'acqua hanno raggiunto uno stato di severità idrica "media" in tre delle sette autorità di distretto del Fiume Po, dell'Appennino settentrionale e dell'Appennino centrale. L'associazione reputa "preoccupante la carenza di neve, con il 53% in meno sull'arco alpino e in particolare il bacino del Po, con un deficit del 61%". Per Coldiretti, invece, per tornare alla normalità e garantire le produzioni agricole primaverili ed estive è necessario oltre un intero mese di pioggia

La Siccità torna a colpire l'Italia, Legambiente e Coldiretti lanciano l'allarme. Secondo l'associazione ambientalista sulle Alpi c'è il 53% di neve in meno, mentre secondo Coldiretti per tornare alla normalità e garantire le produzioni agricole primaverili ed estive è necessario oltre un intero mese di pioggia
Allarme di Legambiente: “Sulle Alpi 53% di neve in meno”
Secondo quanto riporta Legambiente, i corsi d'acqua hanno raggiunto uno stato di severità idrica "media" in tre delle sette autorità di distretto del Fiume Po, dell'Appennino settentrionale e dell'Appennino centrale. L'associazione reputa "preoccupante la carenza di neve, con il 53% in meno sull'arco alpino, e in particolare il bacino del Po, con un deficit del 61%", secondo i dati di Cima Research Foundation
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L'annunciato arrivo di precipitazioni è importante, spiega Coldiretti, per aiutare i cereali in campo e consentire le lavorazioni dei terreni per preparare le semine primaverili in una situazione in cui si registra un deficit idrico del 30% che sale addirittura al 40% nel nord Italia
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Secondo Coldiretti la situazione è peggiore di quella dello scorso anno quando si è registrata una perdita di almeno 6 miliardi di euro nei raccolti per la siccità. Quest'anno, rileva l'organizzazione agricola, verranno coltivati in Italia quasi 8mila ettari di riso in meno per un totale di appena 211mila ettari, ai minimi da trenta anni, sulla base delle previsioni di semina
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Le preoccupazioni, continua Coldiretti, per il riso sono rappresentative delle difficoltà in cui si trova l'intera agricoltura nazionale a partire dalle semine di mais necessario per garantire l'alimentazione del bestiame per la produzione del latte dal quale nascono i grandi formaggi, dopo gli sconvolgimenti che ci sono stati sul commercio internazionale a seguito della guerra in Ucraina
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Per contrastare la siccità Legambiente pensa a una strategia strutturata in otto punti, con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano da una parte l'adattamento ai cambiamenti climatici, e dall'altro permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi

A partire dai prossimi mesi, infatti, spiega l'associazione, "la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità"

Il piano di intervento di Legambiente per contrastare la siccità prevede otto punti, i primi quattro sono: favorire la ricarica controllata della falda; prevedere l'obbligo di recupero delle acque piovane con l'installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità e attraverso misure di de-sealing in ambiente urbano; in agricoltura prevedendo laghetti e piccoli bacini; interventi strutturali per rendere efficiente il funzionamento del ciclo idrico integrato;

Gli altri punti dell'associazione sono: implementare il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura; riconvertire il comparto agricolo verso colture meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti; utilizzare i criteri minimi ambientali nel campo dell'edilizia per ridurre gli sprechi; favorire il riutilizzo dell'acqua nei cicli industriali anche per ridurre gli scarichi inquinanti; introdurre misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico

"Gli agricoltori – ha commentato il il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l'acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell'intero settore alimentare"

"Il 2023 è appena iniziato, ma sta mostrando segnali preoccupanti in termini di eventi climatici estremi e livelli di siccità. Bisogna da subito ridurre i prelievi nei diversi settori e per i diversi usi prima di raggiungere il punto di non ritorno. Serve poi adottare una strategia idrica nazionale che abbia un approccio circolare", ha affermato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
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