Freddo e gelo in arrivo, ma non piove: il Po è a secco come in estate

Cronaca

La denuncia di Coldiretti: l’assenza di precipitazioni aggrava la situazione di siccità con il fiume che a Pavia si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come ad agosto

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Arriva il freddo e il gelo ma l’assenza di precipitazioni aggrava la situazione di siccità con il fiume Po a secco che al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. È quanto denuncia Coldiretti in riferimento al ritorno dell'inverno con l'arrivo di aria artica, gelo e vento e una brusca diminuzione delle temperature senza però precipitazioni significative. 

Emergenza anche per i laghi del Nord

La situazione del più grande fiume italiano – spiega Coldiretti – è rappresentativa della carenza idrica in cui si trova tutto il nord con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 36% del lago di Garda al 35% di quello Maggiore fino ad appena al 19% di quello di Como.

Anche a gennaio poche precipitazioni

Con il Po a secco – sottolinea la Coldiretti - rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio nella food valley della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. Un patrimonio messo a rischio dalla situazione di scarsità di acqua in un 2022 in cui – evidenzia Coldiretti – al nord è caduto il 40% di acqua in meno e il maltempo con le precipitazioni di gennaio 2023 non è stato sufficiente a colmare il pesante gap, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr.

Rischio tropicalizzazione

Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi e prolungati periodi di siccità che compromettono le coltivazioni nei campi e mettono a rischio – continua Coldiretti – la sovranità alimentare dell’intero Paese. I danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato i 6 miliardi di euro nell’ultimo anno.

Il Po a Torino in questi primi giorni di febbraio - ©LaPresse

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