Samarate, Nicolò Maja rivede il padre Alessandro per la prima volta dopo la strage

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"Rivederlo in aula non è stato facilissimo, io l'ho guardato ma non so se lui mi ha visto”, ha detto il 24enne a margine dell'udienza al tribunale di Busto Arsizio. Alessandro Maja si trova in carcere da quando, nel maggio scorso, ha ucciso la moglie, l'altra figlia e ha gravemente ferito il figlio colpendoli con un martello

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"Rivederlo in aula non è stato facilissimo, io l'ho guardato ma non so se lui mi ha visto”, ha detto Nicolò Maja a margine dell'udienza al tribunale di Busto Arsizio, durante la quale il 24enne ha rivisto il padre Alessandro. L'uomo si trova in carcere da quando, nel maggio scorso, ha ucciso la moglie Stefania, l'altra figlia Giulia e ha gravemente ferito Nicolò di notte a colpi di martello nella casa di Samarate (Varese). Dopo averlo visto il giovane, palesemente provato, in carrozzina dopo una serie di interventi chirurgici, ha detto di sentirsi "più tranquillo".

Nicolo' Maja arriva nel tribunale di Busto Arsizio (Varese) dove ha rivisto per la prima volta il padre Alessandro da quando, nel maggio scorso, l'uomo ha ucciso nel sonno la moglie Stefania Pivetta, la figlia Giulia e ha gravemente ferito il 24enne Nicolo', oggi in carrozzina dopo una serie di interventi chirurgici. Stamani il ragazzo si é presentato con una maglietta con le immagini della madre Stefania e della sorella Giulia, 17 febbraio 2023.
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Nicolò Maja - ©Ansa

Nicolò al Padre: “Perché ci hai rovinati?”

"Vorrei chiedergli perché ha deciso di rovinare la nostra vita. Proverò a parlargli, forse alla prossima occasione", ha aggiunto Nicolò che questa mattina è presentato con una maglietta con le immagini della madre Stefania e della sorella Giulia "perché volevo portarle con me - ha detto Nicolò - mi danno quella spinta".

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Il luogo della strage a Samarate, nel riquadro Alessandro Maja
Il luogo della strage a Samarate, nel riquadro Alessandro Maja

La strage a Samarate

Secondo quanto emerso dalle indagini, Maja ha aggredito tutta la sua famiglia perché, secondo investigatori e inquirenti, non aveva accettato l'idea che sua moglie potesse desiderare una vita senza di lui. La donna voleva separarsi dal marito. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il 57enne ha colpito con un martello la moglie Stefania, che riposava sul divano della sala, poi è andato in camera della figlia Giulia,. Infine, si è scagliato contro Nicolò, che nel frattempo si era svegliato e ha iniziato a chiedere aiuto attirando l'attenzione di una vicina che ha chiamato il 112.

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