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Terremoto Turchia, revocato allarme tsunami in Italia

Cronaca

"Le onde sulle coste sembrano per il momento restare ad una altezza di 15-20 cm", aveva detto ai nostri microfoni il direttore operativo della Protezione Civile, Luigi D'Angelo prima della notizia della revoca dell'allarme. Ripresa la circolazione dei treni in Sicilia

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"L'allarme è scattato in tutto il Mediterraneo per una eventuale onda di tsunami a partire da Sicilia e Calabria sembra parzialmente rientrato". Lo ha confermato ai microfoni di Sky TG24 il direttore operativo della Protezione Civile, Luigi D'Angelo (INTERVISTA) prima della revoca ufficiale. "L'allarme potrebbe essere revocato se non dovesse verificarsi. La situazione è in evoluzione - aveva aggiunto - al momento la portata sembra ridimensionata in base alle prime rilevazioni al largo della Turchia. Dalle prime informazioni sembra piuttosto ridimensionata, però dobbiamo attendere le misurazioni. Siamo in fase di costnte monitoraggio". L'onda di tsunami sulle coste italiane non è arrivata sulle coste calabresi e siciliane, ma D'Angelo aveva avvisato: "Il comportamento più corretto è allontanarsi dalle coste".

Il monitoraggio delle coste

Sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell'Ingv, Il Dipartimento della Protezione Civile - si legge nella prima nota dopo il sisma - ha diramato un'allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane in seguito alla scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 02.17. Ora l'allarme sembra rientrato ma in un primo momento si è raccomandato di allontanarsi dalle zone costiere. Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d'acqua. L'allerta indicava la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un'onda di solo 0,5 metri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti. Il Dipartimento della Protezione Civile, in raccordo con INGV, Ispra e le strutture del SNPC, continuerà a fornire tutti gli aggiornamenti disponibili sull'evoluzione dell'evento.

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