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Caso Cospito, bufera per frasi Donzelli. Meloni: la sfida non è al governo, ma allo Stato

Cronaca
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Informativa alla Camera e al Senato del ministro della Giustizia, che spiega come “la posizione giuridica del detenuto è complessa". L’anarchico continua lo sciopero della fame. Meloni: "La sfida non è al governo, è allo Stato ". Ieri bagarre in Aula dopo l'attacco di Giovanni Donzelli al Pd: "Stanno con Stato o terroristi?". L'esponente Fdi oggi spiega: "Non ho violato segreti". La procura di Roma apre fascicolo. Il presidente della Camera Fontana annuncia un giurì d'onore "per verificare quanto accaduto"

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Ancora tensioni sul caso Cospito. L’anarchico, trasferito nel carcere di Opera, ha ribadito il suo rifiuto all'alimentazione forzata. E rifiuta anche gli integratori. Continua quindi il suo sciopero della fame. L’uomo resta al 41-bis: il governo, infatti, è fermo sulla sua linea. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in un'informativa alla Camera e al Senato, ha ribadito: "Lo stato di salute di un detenuto non può costituire un elemento di pressione" sul governo. La premier Giorgia Meloni, su Twitter: "Non arretriamo davanti a intimidazioni e minacce". Poi in serata, su Rete4, ha aggiunto: "Vorrei fosse chiaro che la sfida non è al governo, la sfida è allo Stato e lo Stato ci riguarda tutti, non è un tema politico, di destra e sinistra. Il governo non ha fatto altro che fare il suo lavoro, non alzando i toni. Io consiglio francamente prudenza e responsabilità". Ieri bagarre in Aula dopo l'attacco di Giovanni Donzelli al Pd: "Stanno con Stato o terroristi?". Il presidente della Camera Lorenzo Fontana annuncia un giurì d'onore "per verificare quanto accaduto e la correttezza delle affermazioni": verrà convocato "entro una settimana", dicono fonti parlamentari. La Procura di Roma, intanto, ha aperto un fascicolo di indagine alla luce di un esposto presentato dal parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli: si ipotizza il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio. “Mi sentiranno e si chiuderà il fascicolo”, ha detto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, sottolineando che si trattava di “informazioni non secretate”. Nonostante le richieste, niente dibattito in Aula al Parlamento Ue sul caso.

Nordio: “Posizione giuridica di Cospito complessa”

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha iniziato l’informativa alla Camera spiegando che “la posizione giuridica del detenuto Cospito è complessa". Ha poi ricordato che è necessario il parere dell'autorità giudiziaria per la revoca del 41bis. "Il Pg di Torino ci ha fatto sapere telefonicamente che non è in grado oggi di inviarci il suo parere ma domani, per cui io oggi non sono in grado di rispondere al quesito" sulla richiesta di revoca del 41bis avanzata al ministero dalla difesa di Alfredo Cospito, ha spiegato Nordio. Il ministero, infatti, attende i pareri del pm procedente nel merito contro Cospito e della Dna. L’anarchico, ha aggiunto il ministro, è al 41 bis sulla base di un'istruttoria da cui è emerso che "il detenuto ha fornito positiva dimostrazione di essere perfettamente in grado di collegarsi con l'esterno anche in costanza di detenzione". Sul 41 bis "è opinione prevalente che il ministro non possa pronunciarsi prima di aver acquisito i pareri delle autorità giudiziarie competenti", ha detto ancora Nordio.

“Stato di salute non può costituire un elemento di pressione" sul governo

Durante l’informativa, Nordio ha spiegato di non aver mai messo in discussione l'istituto del 41 bis. "La possibilità di mutare questa normativa è inesistente", ha ribadito. E ha aggiunto: "Lo stato di salute di un detenuto non può costituire un elemento di pressione" sul governo. Ancora: "Apriremmo una diga a tutta una serie di pressioni da parte di detenuti che si trovano nello stesso stato" di detenzione se "lo stato di salute" di Cospito finisse per essere un condizionamento nell'allentamento del 41bis. Al Senato, poi Nordio ha ripetuto: l'istituto del 41 bis "non si tocca". Sulla salute di Cospito ha aggiunto: "A Opera in regime di 41 bis è assistito ad horas, monitorato con la massima assistenza possibile nella migliore struttura sanitaria carceraria italiana".

Su Donzelli: verifiche in corso

Durante il suo discorso alla Camera, il ministro ha parlato anche del caso nato dopo le parole di Donzelli (ieri in Aula ha riferito di conversazioni in carcere tra Cospito e boss della 'ndrangheta e della camorra sul 41 bis). "Tutti gli atti riferibili a detenuti in 41 bis sono per loro natura sensibili. Ragion per cui a fini di un'ostensione occorre una preventiva verifica", ha spiegato Nordio. "Occorre verificare il livello di segretezza e se il destinatario potesse divulgarli", ha aggiunto, ricordando che se ne sta occupando la Procura di Roma. Poi ha chiarito: gli atti che riguardano detenuti al 41 bis sono in via generale di natura sensibile, “apartire da questo dato esiste però una pluralità di aspetti che meritano approfondimenti: bisogna vedere di che tipo di atti si tratti, quale livello di segretezza essi abbiano, se e chi potesse averne conoscenza e se il destinatario potesse divulgarli e condividerli con terzi. Ho chiesto al mio Capo di Gabinetto di ricostruire quanto accaduto". Al Senato, Nordio ha aggiunto: "Non ci pareremo dietro la magistratura di Roma, per dire che ce ne laviamo le mani e rispondere solo all'esito di quell'inchiesta della procura, ma ci sono limiti procedurali che vanno rispettati".

Il dibattito

Dopo l’informativa, nell'Aula della Camera è iniziato il dibattito. Standing ovation da parte dei deputati del Pd quando la capogruppo Debora Serracchiani ha chiesto l'allontanamento dalle loro cariche di Andrea Delmastro e di Giovanni Donzelli. In particolare, ha chiesto a Nordio di revocare subito le deleghe al sottosegretario alla Giustizia Delmastro visto che "lui stesso ha ammesso angelicamente di aver dato le intercettazioni riservate sui colloqui in carcere tra l'anarchico Andrea Cospito e due boss mafiosi al deputato di FdI Giovanni Donzelli. È un fatto gravissimo che ha pregiudicato anche le indagini e i controlli in carcere". Serracchiani, che ieri era stata tirata in ballo da Donzelli per aver visitato in carcere Cospito, ha aggiunto che "il Pd non ha mai messo in discussione il 41 bis" e ha spiegato di essere andata a visitare Cospito "per ragioni d'umanità" visto che il detenuto è in sciopero della fame da oltre 100 giorni. "Ci risulta difficile pensare che un luogotenente della presidente del Consiglio Meloni, come Donzelli, si sia avventurato su questo scosceso crinale senza una regia politica. Lo sappiamo che il mandato politico arriva da Palazzo Chigi, dove evidentemente si sente forte l'esigenza di recuperare credibilità sulla legalità, su cui non avete fatto altro che indietreggiare. Ne sentivate proprio l'urgenza, ecco quanto ci tenevate alla legalità", ha detto invece Vittoria Baldino, deputata del M5S.

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Donzelli: non ho violato segreti, relazione da Delmastro

"Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministero della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza. Paradossale che i parlamentari del Pd, invece di spiegare perché sono andati a trovare Cospito e cosa pensano del 41-bis, attacchino me", ha detto nelle scorse ore in un'intervista al Corriere della Sera Giovanni Donzelli, deputato di FdI e vicepresidente del Copasir, proprio in merito al fatto di aver riportato in Aula una conversazione intercettata tra Cospito e un esponente del clan dei Casalesi. "Non mi hanno dato nessun documento riservato - ha aggiunto -. Volendo approfondire la vicenda Cospito, ho chiesto notizie dettagliate al sottosegretario Andrea Delmastro". Le informazioni date a Donzelli su Cospito "non erano secretate" ed erano di "una relazione del Dap", ha spiegato anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. "Non ho dato documenti, Donzelli mi ha fatto delle domande e gli ho risposto, non penso ci sia inopportunità, lo faccio tutti i giorni con tutti i deputati", ha aggiunto.

 

Salvini: "Donzelli e Delmastro non in discussione"

Sull'accaduto è poi interventuo Matteo Salvini. "Non penso che si possano mettere

in discussione incarichi così importanti per una polemica parlamentare di un pomeriggio", ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture. "Conto che finisca il tutto con una stretta di mano", ha aggiunto.

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"È una vicenda sulla quale la magistratura deve fare chiarezza. Bisogna accertare se c'è stata una violazione. Mi domando in quale ambito sono state fatte queste intercettazioni? Sono state fatte in tutta la sezione del penitenziario? Siamo in uno stato di diritto e ci sono autorità deputate a valutare l'eventuale commissione di un reato. Si apra un fascicolo di indagine, anche semplicemente a carico di ignoti, che fare accertamenti su quanto accaduto", ha chiesto l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito. E sul suo cliente ha aggiunto: "Non ha una vocazione suicida, non vuole morire ed è pronto ad interrompere lo sciopero della fame se dovessero sospendergli il 41-bis. Lui è in sciopero della fame per protestare contro la misura che gli è stata applicata ma come anarchico la sua non è solo una battaglia personale: non si limita a denunciare la illegittimità della sua misura ma denuncia contestualmente il regime del 41 bis come violazione dei diritti umani". Anche Michele Usuelli, consigliere regionale della Lombardia di +Europa/Radicali che oggi è stato a Opera, ha riferito che Cospito gli avrebbe detto: "Io voglio vivere". Ha aggiunto che "è apparso molto lucido, sente la responsabilità della sua iniziativa per l'umanizzazione del 41 bis, pur comprendendo la necessità di impedire la comunicazione tra quei detenuti e il mondo esterno". Usuelli ha detto ancora: "Ho chiesto a Cospito di condannare le azioni violente di questi giorni, che ci allontanano dalla possibilità di ottenere una revisione del 41bis. Non mi ha detto di approvare questi gesti, ma prevalendo il suo essere anarchico, non si sente di dire nulla a chi li sta compiendo, nemmeno di condannarli".

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Niente dibattito in Aula al Parlamento Ue

Intanto, è stato deciso che non ci sarà alcun dibattito in Aula al Parlamento Ue sul caso Cospito. La proposta di Ecr di avere una dichiarazione della Commissione sulla vicenda e una risoluzione del Pe è stata respinta. Il gruppo S&d, con Elisabetta Gualmini, in Aula si è detto favorevole al dibattito ma ha proposto di eliminare ogni riferimento alla sinistra. "Il terrorismo non è né di destra né di sinistra", ha spiegato Gualmini. Anche i Verdi hanno proposto un titolo alternativo. Vincenzo Sofo di Fdi ha respinto tuttavia la proposta di modifica. "La loro sola preoccupazione è cancellare la parola sinistra". Tutte e tre le mozioni sono state bocciate.