Viaggio di Sky TG24 nel cuore della tanto contestata opera creata per salvare Venezia dalle maree. Costato oltre 6 mld di euro, l'opera sta dando ampia prova della sua efficacia
Osservandola dall’alto, ci si rende conto delle dimensioni e soprattutto della complessità dell’isola artificiale costruita al centro della bocca di Porto del Lido. La struttura, ampia 9 ettari, ospita gli uffici e gli impianti per il funzionamento di 2 delle 4 schiere di barriere mobili previste dal progetto MOSE. L’isola funge da struttura intermedia tra le 21 paratoie del Canale di Treporti e le 20 del Canale San Nicolò, rispettivamente a Nord e a Sud della più grande delle 3 bocche di Porto della laguna veneziana. Il nostro viaggio nel cuore del sistema di dighe progettato per difendere Venezia dalle acque alte, ci condurrà a diversi metri sotto il livello del mare, dove nessuna telecamera è mai arrivata, ma inizia nella modernissima control room, dove il personale addetto osserva le condizioni delle 41 paratoie mobili del lido, sollevate per la prima volta contemporaneamente a quelle delle bocche di porto di Malamocco e Chioggia, in tutto 78, nel 2020, pochi mesi dopo la seconda acqua alta di sempre, 1.94 centimetri sul medio mare registrati nel novembre del 2019. 3 anni dopo, il 22 novembre 2022, il Mose ha salvato Venezia da un’altra marea eccezionale, oltre 170 centimetri sullo zero mareografico.
L'opera è costata circa 6 mld e mezzo
In piazza San Marco, tra i punti più bassi della città, solo qualche pozzanghera. L’opera è costata circa 6 miliardi e mezzo di euro e per ogni sollevamento servono 210 mila euro. Tanti soldi, certo, ma l’ultima movimentazione, dello scorso novembre, ha evitato alla città danni per decine di milioni. Nella control room, in caso di necessità, tutto avviene in pochi minuti; per avviare il sollevamento delle barriere è sufficiente pigiare un solo tasto, tenuto costantemente sotto controllo dal personale. Ma il “motore” del Mose si trova a quasi 20 metri sotto il livello del mare: un enorme tunnel che attraversa i cassoni di alloggiamento delle paratoie mobili. E’ la prima volta in assoluto che delle telecamere entrano in queste sale. “sopra le nostre teste ci sono 12 metri di mare e 8 metri di struttura” - spiega Giovanni Zalotti, direttore tecnico del Consorzio Venezia Nuova, al termine della nostra visita. Un viaggio affascinante nella “pancia” di un’opera unica al mondo, che, dopo anni di polemiche, sta dando ampia prova della sua efficacia.