
Acqua alta a Venezia, ecco cosa succede quando non viene attivato il Mose
Tutto viene deciso nelle ultime tre ore: a previsioni confermate e se il Commissario straordinario non decide diversamente, si dà il via al sollevamento vero e proprio

Acqua alta, per la gioia dei turisti, ieri a Venezia, dove la marea ha sfiorato il metro d'altezza sul medio mare, allagando piazza San Marco e complessivamente non più del 5% del centro storico. Le previsioni erano di una massima di 105 centimetri; con queste quote il Mose (sistema colossale di quattro dighe a scomparsa) non viene sollevato - per ragioni economiche e di ostacolo alla navigazione in laguna
Venezia, barriere di vetro proteggono la Basilica di San Marco dall'acqua alta
Il fenomeno è soprattutto una attrazione per turisti, che ieri hanno affollato le passerelle in legno posizionate nei punti più bassi dell'area marciana. La massima ha raggiunto i 98 centimetri al mareografo di Punta della Salute, un centimetro in più in mare, alla diga sud del Lido
Mose: commissario, nel 2023 concluse opere a bocche di Porto
Molti i visitatori di Venezia che hanno voluto provare l'ebbrezza di camminare con gli stivaloni davanti alla basilica. Com'è noto, da circa un mese anche San Marco resta in ogni caso all'asciutto, grazie alla schiera di paratie di vetro posizionate sul perimetro del monumento

L’inverno scorso il prezzo di un singolo sollevamento di emergenza poteva aggirarsi intorno ai 272mila euro, comprensivi del costo dell'energia per singola alzata e del personale impiegato. Si è arrivati a 211 mila euro per alzata, grazie all’efficientamento delle procedure

Ma l'allerta è una procedura complessa, che inizia circa 120 ore prima del sollevamento vero e proprio: cinque giorni prima della previsione del picco, gli ingegneri iniziano l'osservazione più accurata dei fenomeni meteo marini cercando conferme attraverso i modelli, il confronto con i centri meteorologici e con il tavolo tecnico del centro maree

Due giorni prima si ipotizza un margine di oscillazione (ovvero di errore) di 35 cm che con il passare delle ore si riduce. A 48 ore dall'evento le squadre vengono pre allertate e iniziano le comunicazioni all'esterno, dal Porto alla Guardia di Finanza e alla Polizia di stato, dal Comune di Venezia a quelli della gronda lagunare, dalla Capitaneria di porto alla Prefettura

A 24 ore scatta l'allerta vera e propria e le comunicazioni si fanno più serrate. Quando mancano 12 ore viene inviata una nuova conferma del possibile sollevamento, a 9 ore dall'evento le squadre si avviano alle bocche di porto. E poi, in un conto alla rovescia di tre ore in tre ore, c'è un aggiornamento fino al vero e proprio sollevamento oppure al cosiddetto falso allarme che annulla le operazioni

Quindi alla fine tutto viene deciso nelle ultime tre ore: a previsioni confermate e se il Commissario straordinario non decide diversamente, si dà il via al sollevamento vero e proprio

Per le forti piogge di fine novembre il Mose era stato alzato, scongiurando il disastro, ma salvare la città è costato quasi 850mila euro in quattro giorni. La marea aveva toccato una massima di 102 centimetri alle bocche di porto del Lido. Il Mose, era stato attivato sulla base delle previsioni meteo, e ha consentito di contenere l'acqua alta in città a 62 centimetri
Venezia, acqua alta evitata grazie al Mose