Entrambe le locuzioni sono state usate dagli esponenti del governo Meloni, in primis dal ministro dell'Interno Piantedosi, per descrivere l'approccio muscolare usato con le tre navi delle Ong arrivate sulle coste italiane con bordo alcune centinaia di persone naufragate. Ecco cosa significano
Dopo la decisione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di non far sbarcare in Italia tutti i naufraghi a bordo delle tre navi delle Ong arrivate sulle nostre coste, come vorrebbe la Convezione di Montego bay, il fronte parlamentare progressista, Pd, Sinistra Italiani, Verdi e +Europa, ha contestato con veemenza l'approccio muscolare del governo e ha chiesto che il titolare del Viminale riferisca in Parlamento sulla vicenda. In particolare, i massimi dirigenti del Pd, a partire dal segretario Enrico Letta, hanno attaccato Piantedosi e il governo Meloni per i termini usati dall'esecutivo, cioè "sbarco selettivo" e soprattutto "carico residuale". “Linguaggio inaccettabile per scelte ancor più inaccettabili, contrarie ai principi di umanità e alle regole internazionali", ha detto leader dem (MIGRANTI, LEGGI LO SPECIALE DI SKY TG24).
Cosa vuol dire "Carico residuale"
Ma cosa significano, in termini tecnici, le due espressioni? "Carico residuale" è una frase usata dal ministro dell’Interno per i 35 migranti che il governo ha costretto a restare a bordo dell'Ong tedesca Humanity 1. Secondo Piantedosi, si tratterebbe di uomini che si trovano in buona salute e proprio per questo motivo non sarebbe necessario prestare loro soccorso, visto che il governo ha deciso di far sbarcare, oltre a donne e bambini, solo chi è in cattive condizioni psico-fisiche.
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Cosa vuol dire "Sabarco selettivo"
La definizione di “Sbarco selettivo”, invece, deriva sempre dalle parole dette sempre da Piantedosi e da altri esponenti del governo, come l’attuale ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Secondo i partiti di opposizione e gli attivisti delle Ong, è stata usata per “dividere” i migranti all’interno delle navi in persone che si trovano in cattive e buone condizioni di salute psico-fisica e dare così la possibilità solo alle prime (dove vengono considerati anche donne e bambini) di essere salvati, mentre gli altri dovrebbero, sempre secondo il governo, restare sulle navi che hanno prestato loro soccorso per tornare indietro o negli Stati di cui le Ong fanno parte. “Lo sbarco selettivo e parziale, come quello proposto dalle autorità italiane, non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittimo", ha affermato Medici Senza Frontiere, che con la Geo Barents ha attraccato nel porto di Catania con a bordo 572 naufraghi (NUOVO GOVERNO, GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).