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Rigassificatore Piombino, via libera da Regione Toscana. Comune annuncia ricorso al Tar

Cronaca

La nave rigassificatrice sarà “in grado di garantire dalla prossima primavera 5 miliardi di metri cubi l'anno che sono, rispetto ai 29 miliardi di metri cubi di gas russo, una bella boccata di ossigeno", ha detto il presidente Eugenio Giani

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Inizia a vedere la luce il rigassificatore nel porto di Piombino. Con la firma il presidente della Toscana e commissario per l'opera, Eugenio Giani dà il via ai lavori di Snam per l'installazione. Il progetto prevede il posizionamento della nave rigassificatrice per un massimo di tre anni nella banchina est del porto della città toscana. Questa soluzione consente di “garantire dalla prossima primavera 5 miliardi di metri cubi l'anno che sono, rispetto ai 29 miliardi di metri cubi di gas russo, una bella boccata di ossigeno", ha detto Giani. Già venerdì  scorso al termine dell'ultima riunione della conferenza dei servizi che ha dato parere positivo con prescrizioni il presidente aveva anticipato la sua decisione. La Giunta toscana ieri ha approvato il 'memorandum Piombino', ovvero una lista di opere compensative pensate per il rilancio della città che la Toscana chiede al Governo. Chiesta anche una cabina di regia con dentro presidente della Regione, presidenza del Consiglio, ministri compenti e Comune di Piombino (GUERRA IN UCRAINA: IL LIVEBLOG). 

L'accordo

Per il posizionamento della nave il Governo con il decreto semplificazioni ha tagliato i tempi delle procedure amministrative, riducendole a 120 giorni, ed eliminato l'obbligo di effettuare una Valutazione di impatto ambientale (Via). In parallelo verrà realizzato un metanodotto sotterraneo lungo 8 chilometri per collegare la nave alla rete nazionale del gas. L'operazione insisterà su zone in attesa di bonifica ambientale da anni. Successivamente la nave sarà spostata su una piattaforma offshore fuori dal golfo di Follonica e soprattutto della Toscana - Snam ha a disposizione 45 giorni per indicare il luogo di collocamento - dove potrà rimanere in attività per i prossimi 22 anni. 

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Il 'memorandum Piombino'

Il procedimento amministrativo per autorizzare il rigassificatore impone il via libera entro il 27 ottobre. "Questo memorandum in dieci punti - dice Giani - è l'atto necessario per poter perfezionare l'autorizzazione, con prescrizioni, al rigassificatore nel porto di Piombino. Il memorandum contiene una serie di indicazioni e richieste che pongono le condizioni per assicurare al territorio una nuova stagione di sviluppo: dalle strade alla nuova banchina ovest, tanto per fare un esempio, dalle bonifiche allo sviluppo di rinnovabili, e poi ancora sostegni ed agevolazioni economiche per il territorio". 

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Sindaco annuncia ricorso al Tar

“L’iter, così impostato, è profondamente manchevole: ecco allora che ci sono tutti i presupposti per impugnare l’autorizzazione di fronte al Tar. E lo faremo". È quanto afferma Francesco Ferrari, sindaco di Piombino, al termine della Conferenza dei servizi che ha dato il via libera all'installazione della nave rigassificatrice nel porto della città livornese. "Il commissario straordinario Eugenio Giani ha annunciato che martedì firmerà l'autorizzazione per il rigassificatore. Cosa molto prevedibile visto che, fin dall’inizio del procedimento, il presidente si è posto come soggetto autorizzatore: non ha mai dimostrato, infatti, di essere disposto a valutare nel merito il progetto e le relative criticità, come invece avrebbe dovuto responsabilmente fare”.

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I comitati e i sindacati

Anche i comitati contrari al rigassificatore tirano in ballo il Governo chiedendo, però, alla premier Giorgia Meloni di "sospendere momentaneamente ogni determinazione sul rigassificatore in attesa che il nuovo ministro della Transizione ecologica e dell'ambiente sia informato delle questioni emerse, delle gravi criticità denunciate". Intanto anche le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm alzano la voce annunciando un presidio davanti alla sede della Toscana che lamentano la mancanza di risposte rispetto ai quesiti e alle osservazioni da loro posti. Al centro del dibattito, dicono i sindacati, “la salvaguardia della salute e sicurezza delle persone e dell'ambiente nonché sull'operatività del porto".

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