Ad annunciarlo la Commissione nazionale per lo sviluppo e la ricerca. Al vaglio anche politiche meno restrittive per agevolare gli spostamenti di tecnici e dirigenti stranieri
La Cina è a caccia di nuovi investitori stranieri. Vuole attirare capitali e cervelli dall’esterno per essere ancora più competitiva su alcuni fronti strategici: dalle apparecchiature esclusive alla componentistica passando per la manifattura di lusso fino all’ hi-tech.
Il progetto
L’annuncio è stato fatto dalla Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma congiuntamente ad altri cinque dipartimenti governativi. Saranno diversi i settori coinvolti da questa campagna acquisti: soprattutto ricerca, sviluppo, progettazione, logistica applicata alla moderna industria dei servizi. Per Pechino al centro di questa operazione ci saranno anche le energie rinnovabili con un’attenzione alle tecnologie cosiddette "low carbon”. Il governo di Xi Jinping non si accontenta dunque della crescita di 16,4 punti percentuali anno dopo anno degli investimenti diretti stranieri in terra cinese, secondo le stime del Ministero del Commercio. Per realizzare questo progetto il governo è anche disposto a rivedere la propria politica estremamente restrittiva sugli ingressi e in particolare l’operazione “zero covid”. Si tratterebbe di allentare la stretta per permettere a dirigenti, tecnici e ricercatori, e alle loro famiglie, di muoversi liberamente attraverso i confini.