Nella zona di Senigallia si contano i danni e proseguono le ricerche dei due dispersi: ritrovati zainetto e scarpe del piccolo Mattia. Al momento le vittime accertate sono 11. Al lavoro le procure di Ancona e Urbino. "Dal punto di vista della dinamica degli eventi, quello che si riscontra in questo momento è che non c'è stata un’allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni”, dice la procuratrice capo di Ancona Monica Garulli
Nelle Marche si contano i danni e si continuano a cercare i due dispersi che mancano all’appello dell’alluvione che ha causato 11 vittime. Oggi sono state ritrovate le scarpe del piccolo Mattia, uno dei due dispersi. Intanto sono in corso le indagini. La procuratrice capo della Procura di Ancona Monica Garulli ha detto che "le indagini sono in una fase molto iniziale. Tutte le ipotesi ricostruttive sono prese in considerazione. Dal punto di vista della dinamica degli eventi quello che si riscontra in questo momento è che non c'è stata un'allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni".
Procuratrice Ancona: è mancata l'allerta
"La principale preoccupazione della Procura è di assicurare fonti di prova che possano essere di ausilio nella ricostruzione dei fatti - ha spiegato Garulli -. Ci sono acquisizioni documentali, ci sono anche acquisizioni testimoniali, tutto quello che può concorrere a ricostruire esattamente l'evento del 15 settembre". "Questa volta le vittime hanno interessato principalmente i Comuni a monte del fiume Misa - ha detto ancora - diversamente dal 2014, quando le vittime erano nel centro abitato di Senigallia". Quanti ai tempi dell'inchiesta, saranno "compatibili con l'accertamento dei fatti e anche cin un'esigenza di risposta. Cercheremo di fare il meglio in questo senso”.
Indaga anche la Procura di Urbino
Oltre a quella di Ancona, anche la la Procura di Urbino ha aperto un fascicolo sull'ondata di maltempo che ha colpito nella notte tra il 15 e il 16 settembre alcune zone del Montefeltro (Cantiano e Frantone): anche in questo caso si procede contro ignoti ma solo per inondazione colposa, dato che in quella zona non ci sono state vittime ma danni ingentissimi, a differenza del Senigalliese e dell'alta Vallesina dove il maltempo ha fatto registrare 11 morti accertati e 2 dispersi. La Procura di Ancona indaga per omicidio colposo plurimo e inondazione colposa.
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Le indagini ad Ancona
Sul fronte anconetano le indagini stanno entrando nel vivo: dopo che i carabinieri hanno acquisito nei giorni scorsi alcuni documenti in Regione e sentito un esperto che cura i bollettini meteorologici, oggi è partita la ricerca di carte presso i Comuni colpiti. Materiale, a quanto si è appreso, relativo alla giornata del 15 settembre quando l'esondazione del fiume Misa ha travolto vari centri abitati, arrivando fino al mare, a Senigallia. Documenti che riguardano i sistemi di allerta adottati appena si è capito che la portata d'acqua sarebbe stata enorme. E quindi anche i rapporti intercorsi da quel momento tra Comuni e Regione, non tanto per il bollettino meteo diramato dalla Protezione civile (un'allerta gialla che non contemplava alcune zone poi alluvionate) ma per le fasi immediatamente successive alle iniziative adottate dai sindaci e dalle strutture comunali. Tra gli elementi ancora da vagliare c'è anche la dinamica idraulica, ovvero come si è mossa la massa d'acqua e come si è sviluppata l'ondata di piena. L'inchiesta della Procura di Ancona procede su due filoni: il meccanismo di allerta del territorio e degli enti locali (sindaci e cittadini hanno lamentato di non essere stati avvertiti del maltempo in arrivo) e lo stato dei lavori per la manutenzione e la messa in sicurezza del fiume Misa, un fiume 'a rischio', esondato 13 volte dall'inizio del '900 a oggi, l'ultima nel 2014 a Senigallia.
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La ricerca dei dispersi
Mentre cominciano le esequie delle vittime, dopo alcuni accertamenti sulle salme per stabilire la causa dei decessi (avvenuti per annegamento), stanno continuando le ricerche dei due dispersi. Oggi sono state trovate le scarpe da tennis di Mattia, il bambino di 8 anni strappato dalle braccia della madre nel territorio di Castelleone di Suasa e trascinato via da un'ondata di acqua e fango. Stamane le ricerche con sommozzatori e cani molecolari si sono concentrate in un'ansa del torrente Nevola, dove c'è una strettoia, poi si sono spostate più a valle. Ieri Nelle scorse era stato ritrovato lo zainetto di scuola del piccolo, a 8 km di distanza da dove è scomparso. La signora Brunella Chiù, 56 anni, risucchiata dal Nevola insieme alla figlia e al figlio, sopravvissuto aggrappandosi per tre ore a una pianta, è l'altra dispersa e le ricerche continuano anche per lei. Si continua dunque a setacciare fiume e argini in uno scenario di devastazione.