Questo il primo responso dell'autopsia, che non è stata ancora completata. Continua la ricerca degli inquirenti nel canale
Giallo macabro in provincia di Rovigo, dove nella giornata di ieri sono affiorati i pezzi del corpo di un uomo, chiusi dentro sacchi neri per l'immondizia dopo essere stati gettati nel canale Adigetto, nel Polesine, un corso d'acqua che si stacca dall'Adige e viene usato per l'irrigazione. Secondo il primo responso dell'autopsia sul cadavere, che non è stata ancora completata, vittima sarebbe un uomo di circa 60 anni. L'anatomopatologo, al momento, non si è espresso né sull'etnia, né sulle armi che sarebbero state usate per l'omicidio e per fare a pezzi il corpo.
Continuano le ricerche nel canale
Intanto stamani, su disposizione della Procura di Rovigo, sono riprese le ricerche da parte dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco dei resti mancanti del cadavere. Per ricomporre il corpo manca, in particolare, la gamba destra. Con un gommone i pompieri stanno scandagliando il canale (un corso d'acqua che serve all'irrigazione dei campi) alla ricerca di ulteriori elementi utili alle indagini. L'area interessata dagli accertamenti comprende i comuni di Badia Polesine, Lendinara e Villanova del Ghebbo. Ieri per prima era stata trovata la gamba sinistra, poi in altri sacchi rivenuti nel corso delle ricerche il tronco e la testa, infine in un tratto diverso del canale le due braccia.
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Nel Rodigino il 4 aprile era stato trovato un cadavere senza testa
In seguito a questi ritrovamenti la Procura di Rovigo ha aperto un fascicolo per omicidio. La vicenda fa tornare alla mente un simile macabro ritrovamento di un cadavere, ritrovato senza testa il 4 aprile scorso sulla sponda del Po a Occhiobello (Rovigo), in un borsone nero. In quell'occasione si ritenne che il cadavere fosse quello di una giovane donna, di cui erano stati trovati anche i vestiti. L'identità della vittima però non è stata finora mai accertata.