Marmolada, Luca Mercalli: "Crollo imprevedibile ma rischio zero non esiste"

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Il rischio zero per un eventuale altro distacco del ghiaccio non esiste, assicura l'esperto che parla di "evento imprevedibile" . Poi il climatologo pone l'attenzione sul surriscaldamento globale e afferma: "Il caldo potrebbe aver contribuito al distacco del seracco"

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7 morti, e 5 persone disperse, tutte italiane.  Questo finora il bilancio della tragedia sul ghiacciaio della Marmolada. Resta il rischio di un nuovo distacco. “Un evento imprevedibile” sia per la procura di Trento sia per il meteorologo e climatologo Luca Mercalli, che in un'intervista  all’AdnKronos dichiara: "Non si possono prevenire questi rischi in alta montagna. La Marmolada è un ghiacciaio normale, senza sintomi: ci sono altri ghiacciai molto più pericolosi”. Luca Mercalli presidente della Società meteorologica italiana, insiste sul concetto che non si può escludere nessuna zona dal rischio, ma al tempo stesso non si possono escludere tutti i ghiacciai dal transito. “Il complesso dei ghiacciai alpini ha delle situazioni di criticità che sono monitorate. Penso, per esempio, a Courmayeur col ghiacciaio di Planpincieux. Il rischio qui è calcolabile perché il ghiacciaio è controllato e allora si può fare un'ordinanza che vieta il transito alle persone. Situazioni come quelle di Planpincieux sono circa una decina in tutte le Alpi e grazie al loro costante controllo è più facile avere dati chiari. Invece, i ghiacciai normali, non patologici, non hanno dati precisi ed è difficile intervenire perché il rischio è generico" precisa Mercalli. 

Mercalli: Il caldo ha contribuito al distacco del seracco

 

“Per la tragedia sul ghiaccio della Marmolada non ci sono state colpe né dell'amministrazione né dei singoli” precisa Mercalli che parla di sfortuna perché l’incidente è accaduto di domenica. “Se accadeva alle 3 di notte di un giorno feriale sarebbe stato diverso. Non si poteva prevedere il rischio” precisa Mercalli che pone l’attenzione sul riscaldamento globale come unico responsabile del disastro ambientale. In questi giorni di caldo anomalo si sono toccati 10 gradi a 3 mila metri di altezza. Il caldo per l’esperto potrebbe aver contribuito al distacco del seracco dal ghiacciaio della Marmolada. "I seracchi dai ghiacciai si staccano sempre e comunque ma di sicuro il caldo può aver contribuito” spiega il climatologo.

 

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