Sciopero dei taxi di 48 ore al via da oggi. Si protesta contro il Ddl Concorrenza
Vani i tentativi di mediazioni della viceministra delle Infrastrutture Teresa Bellanova. I sindacati di categoria chiedono lo stralcio dell'art. 10 del disegno di legge che prevede l'adeguamento dell'offerta di servizi alle applicazioni web che connettono conducenti e utenti. Prevista una manifestazione a Roma, che da piazza della Repubblica arriverà a piazza Venezia. Lo slogan è «Non ci ascoltate ma stavolta, statene certi, ci sentirete»
Non è servito l’incontro tra la viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Teresa Bellanova e i sindacati dei taxisti. Resta confermato lo sciopero nazionale di 48 ore, al via da oggi, per protestare contro il Ddl Concorrenza e in generale contro i tentativi di liberalizzazione del settore intrapresi dal governo
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I rappresentanti dei taxisti chiedono che venga stralciato l’art. 10 del disegno di legge che prevede “l'adeguamento dell'offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web e che utilizzano piattaforme tecnologiche per l'interconnessione dei passeggeri e dei conducenti"
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La stessa norma fissa come obiettivo "la promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati". Vani quindi i tentativi di Bellanova di trovare una mediazione: i taxisti andranno avanti sia con lo sciopero nazionale che con la manifestazione prevista a Roma, "perché l'articolo 10 del Ddl Concorrenza non verrà stralciato ma modificato nelle parti non sostanziali"
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Allo sciopero aderiscono tutte le principali sigle di riferimento: Fast-Confsal, Confartigianato Taxi, Satam, Tam, Usb-Taxi, Unica Filt-Cgil, Uiltrasporti, CNA Fita Taxi, CLAAI, Legacoop Produzione e Servizi, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa Trasporti, Casartigiani, Fit-Cisl e Ugl
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Il volantino per promuovere la mobilitazione recita “Non ci ascoltate ma stavolta, statene certi, ci sentirete”. Il corteo partirà da piazza della Repubblica e arriverà fino a piazza Venezia
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Negli scorsi giorni, prima dell’incontro con Bellanova, il responsabile nazionale di Ugl Taxi, Alessandro Genovese, aveva detto che l’art. 10 del Ddl «sembrerebbe soddisfare gli appetiti di chi vuole deregolamentare e fagocitare il servizio solo per interessi di capitale. Senza contare che le norme europee prevedono l'esclusione del servizio taxi dalle liberalizzazioni»
Da anni i taxisti scendono in piazza in segno di protesta contro iniziative simili a quella del Ddl Concorrenza. «Sono più di 15 anni che tra decreti e emendamenti viviamo una situazione lavorativa che non ci garantisce serenità», spiega Carlo Di Alessandro, responsabile di Federtaxi Cisal
Di Alessandro sottolinea come la categoria garantisca «le regole previste dal servizio pubblico, come la tariffa amministrata che non varia a seconda del mercato», a differenza di quanto «avviene per le piattaforme gestite da multinazionali che non si fanno scrupolo di alzare i prezzi quando c'è maggiore richiesta e nei momenti d'emergenza, sfruttando i lavoratori»
Era il 2006 quando Pier Luigi Bersani, ai tempi ministro dello Sviluppo Economico del governo Prodi, provò a liberalizzare il settore delle licenze. I tumulti nelle città italiane furono gli stessi che si ripeterono sei anni dopo, quando il governo Monti provò a riprendere – senza successo – il progetto di Bersani
Nel 2017, ai tempi del governo Renzi, la miccia della protesta fu invece un emendamento, approvato di notte, con cui vennero sospese per due anni le regole per gli Ncc, i servizi di noleggio con conducente