I deceduti nel disastro sono 7, tra cui 3 italiani. All'appello mancano 13 persone "reclamate", cioè i dispersi per i quali i familiari si sono fatti vivi con le autorità perché non rientrati a casa. Di queste, alcune sono cittadini stranieri. Tra i dispersi ci sarebbero 4 alpinisti vicentini e un uomo sui 50 anni di Alba di Canazei
Sono 7 le vittime (tra cui almeno 3 italiani) confermate del crollo di un seracco sul ghiacciaio della Marmolada (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI - VIDEO). Un bilancio che potrebbe aggravarsi: all'appello mancano infatti 13 persone "reclamate", cioè i dispersi per i quali i familiari si sono fatti vivi con le autorità perché non rientrati a casa. Di queste, alcune sono cittadini stranieri. Intanto il premier Draghi nel pomeriggio è andato in visita a Canazei, mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella ha telefonato al presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e a quello del Veneto, Luca Zaia.
L’identità delle vittime e dei dispersi
Sono tre le vittime italiane identificate: si tratta di Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani. I corpi sono stati formalmente riconosciuti dai parenti. Filippo Bari, residente a Malo, in provincia di Vicenza, aveva 27 anni e lavorava in una ferramenta di Isola Vicentina. Aveva una compagna ed un figlio di 4 anni. Ieri, prima della tragedia, aveva inviato un ultimo selfie ad amici e parenti proprio dalla Marmolada. Tommaso Carollo era una manager di 48 anni di Thiene, e molto conosciuto nell'Altovicentino. Paolo Dani, infine, era una guida alpina di Valdagno, molto apprezzata e stimata da colleghi e amanti della montagna. Aveva 52 anni ed era molto conosciuto per la sua esperienza. I nomi delle altre 4 vittime al momento non sono stati resi noti. Per quanto riguarda i dispersi, dieci sono di nazionalità italiana e tre di nazionalità ceca. Un escursionista austriaco che figurava nella lista è stato invece contatto dalle autorità consolari austriache ed ha dato sue notizie. Le autorità stanno ancora accertando la proprietà di quattro delle 16 auto parcheggiate nei pressi dei sentieri che portano al ghiacciaio: hanno tutte targhe straniere (una tedesca, due ceche e una ungherese). Tra gli italiani che mancano all'appello, ci sarebbero 4 alpinisti vicentini (3 escursionisti e una guida). Tra i dispersi inoltre ci sarebbe anche un uomo sui 50 anni di Alba di Canazei. Due dei feriti, infine, sono di nazionalità tedesca: lo ha confermato all'ANSA il ministero degli Esteri a Berlino.
La camera ardente
Le salme delle vittime sono state trasferite al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti potranno recarsi per il riconoscimenti dei corpi. E proprio a Canazei è arrivato in visita Mario Draghi. Nei sopralluoghi è impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei droni dei Vigili del fuoco dotati di termocamere, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona.
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Il cordoglio del Presidente Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha telefonato poco fa al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per esprimere cordoglio e vicinanza per la tragedia della Marmolada. Lo rende noto la Provincia di Trento. "Il capo dello Stato ha voluto trasmettere anche alla nostra comunità oltre che ai parenti delle vittime il proprio cordoglio. Allo stesso tempo ha espresso parole di gratitudine ai soccorritori che si stanno prodigando, in condizioni non certo facili, alla ricerca delle vittime della grossa frana che ieri pomeriggio ha causato morte e devastazione", ha spiegato Fugatti. Mattarella ha chiamato anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia della Marmolada, riconoscenza ai soccorritori e vicinanza alle comunità locali.