In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Digital News Report 2022 di Reuters Institute: ecco la nuova ricerca sul mondo dei media

Cronaca
Reuters Digital News Report

Cala la fiducia dei lettori italiani nei media: si passa dal 40% del 2021 al 35%. In Italia la testata considerata più affidabile è Ansa, seguita da Sky TG24 e Il Sole 24 Ore (pari merito). Sky TG24 è la terza tv per visualizzazioni, dopo le aggregazioni Rai e Mediaset, e viene considerata la più affidabile tra tutte. Non decollano i servizi di informazione online a pagamento, mentre continua a crollare la diffusione delle testate cartacee

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Sky TG24 si conferma tra le testate più affidabili di tutta Italia e, con una percentuale di fiducia tra i lettori al 65%, è al secondo posto a pari merito con Il Sole 24 Ore (anche questo al 65%). Per il quinto anno consecutivo, Ansa si conferma la prima testata italiana per affidabilità, secondo l’edizione 2022 dell’annuale Digital News Report condotto da Reuters in 46 diversi Paesi nel mondo. L’agenzia di stampa conquista quest’anno la fiducia del 73% dei lettori italiani (l’anno scorso era all’82%, quello prima all’80%). Grande novità nella classifica dei siti più consultati settimanalmente, con Fanpage.it che dal quinto posto del 2021 passa al primo, a pari merito con Tgcom24. Seguono, nell’ordine, Ansa, Sky TG24 e i siti online di Repubblica e Corriere della Sera. Come lo scorso anno, per quanto riguarda i telegiornali, i più seguiti sono quelli Rai, davanti alle produzioni Mediaset e Sky TG24. Le ultime sono considerate le più affidabili dai telespettatori.

Scende la fiducia nel sistema dell’informazione

In generale, la fiducia degli italiani nell’informazione è in calo: dal 40% rilevato nel report 2021 (quando si era registrato un +11% sul 2020) si passa al 35% di quest’anno. Solo il 13% della popolazione pensa che i media nazionali siano indipendenti da influenza politica, mentre è solo il 15% a pensare che le testate siano anche slegate da pressioni di tipo commerciale. Il calo di fiducia nei mezzi d’informazione è generalizzato a livello globale. Nel 2022 risulta al 42%, nel 2021 era al 44%. "Quest'anno troviamo livelli più bassi di fiducia in 21 dei nostri 46 mercati, invertendo in parte gli aumenti realizzati al culmine della pandemia. L'analisi dello scorso anno conteneva alcuni segnali positivi per l'industria dell'editoria, con maggiori consumi e crescente fiducia. A distanza di un anno, c'è un quadro leggermente meno ottimista", spiega il rapporto. La Finlandia rimane il Paese con i livelli di fiducia complessivi più alti (69%), mentre gli Stati Uniti hanno il punteggio più basso (26%) insieme alla Slovacchia.

vedi anche

Firmata intesa Adm-Ordine giornalisti per formazione

Reuters

Ancora in calo la fruizione di testate cartacee

In Italia la fruizione di testate cartacee si conferma in calo anche nel 2022: solo il 15% dei lettori dichiara di utilizzare questo tipo di fonti di informazione. Lo scorso anno la percentuale era del 18%. Numeri opposti per l’online, media preferito dagli italiani per informarsi (75%). Il 69% si informa utilizzando principalmente il proprio smartphone, il 43% il computer e il 18% il tablet. Ancora alta anche la fruizione dell’informazione televisiva (70%). I social media sono utilizzati come fonte d’informazione dal 47% dei lettori.

Non decolla il pagamento delle notizie online

Nonostante la grande diffusione dei media online, continuano a non decollare i servizi di pagamento e gli abbonamenti alle testate sul web. È una situazione che accomuna tutto il mondo: solo Australia, Germania e Svezia fanno eccezione. Secondo il report, in 20 Paesi solo il 17% dei lettori ha effettivamente pagato per leggere le notizie online. La percentuale è la stessa del 2021. L’Italia (12%) resta sotto la media mondiale, un punto percentuale in meno rispetto allo scorso anno. Il pubblico, si legge nel report, sarebbe riluttante anche a cedere i propri dati ai siti di notizie, considerata la prassi delle aziende editoriali a chiedere un indirizzo e-mail per far accedere ai contenuti. Nell'ultimo anno solo circa un quarto dei lettori (28%) si è registrato a uno o più siti web di notizie.

leggi anche

Ucraina, contestata la giornalista Marina Ovsyannikova

Cresce tendenza a evitare notizie sulla guerra

Una parte speciale del rapporto è dedicata all'informazione legata alla guerra, condotta in cinque Paesi -Polonia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti e Brasile - dal 29 marzo al 7 aprile. È emerso che, seppur la guerra sia seguita da vicino e con attenzione, a causa "forse della natura difficile e a volte traumatica del conflitto, c'è una maggiore tendenza nell'evitare le notizie". In particolare, in Germania il 36% rifugge le notizie sul conflitto (+7% rispetto a prima della guerra), in Polonia il 47% (+6%), in Usa il 46% (+4%). L'incremento della Germania in due mesi è maggiore di quello registrato in cinque anni dal 2017 al 2022. "Poiché il conflitto persisterà - spiega l'analisi - sarà particolarmente importante per le redazioni riorientare gli sforzi sulla spiegazione della sue più ampie implicazioni".

vedi anche

Ucraina, giornalista francese ucciso dai russi a Severodonetsk