
Tito Stagno: la vita e la carriera di "Mr. Moonlight", da Cagliari alla tv. FOTOSTORIA
Nato il 4 gennaio 1930, inizia a lavorare in radio a 19 anni. Approda in televisione nella squadra del tg del Canale Nazionale e per gli italiani diventa "l'uomo del telegiornale". La gioventù, il racconto dei viaggi nello Spazio, la telecronaca dell'allunaggio, lo sport: la sua biografia

È morto a 92 anni Tito Stagno, giornalista e conduttore televisivo che il 20 luglio 1969 raccontò all’Italia lo sbarco sulla Luna. Già nel 1961 si era occupato del volo di Juri Gagarin intorno alla Terra, anche questo il primo nella storia. Dagli studi classici agli ultimi anni: la storia di "Mr. Moonlight"
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Stagno nacque il 4 gennaio 1930 a Cagliari, primo di otto fratelli. Con la famiglia si trasferisce prima a Parma e poi a Pola, provincia istriana oggi in territorio croato. Tornato in Sardegna, nel 1946 termina gli studi al liceo classico e si iscrive all’Università di Medicina
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La passione per la cronaca lo colpisce giovanissimo: a 19 anni inizia il suo primo lavoro in radio. Nel 1954 vince il primo concorso nazionale per telecronisti. Lascia di nuovo la Sardegna, abbandona gli studi e si trasferisce a Roma
Le imprese dell'uomo nello spazio
Approda in televisione nella squadra del Telegiornale del Canale Nazionale, chiamato dal direttore Vittorio Veltroni. Da subito quella di Stagno diventa la voce del racconto di grandi eventi, a partire dalle Olimpiadi invernali di Cortina d’Ampezzo del 1956. Passa poi agli appuntamenti politici e istituzionali: sono gli anni di Papa Giovanni XXIII, della firma dei trattati del Mercato Comune Europeo, ma anche quelli del presidente Kennedy, di Nehru e di Eisenhower, dei presidenti della Repubblica Antonio Segni e Giuseppe Saragat (in foto, Stagno e la moglie)
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Stagno è ormai “l’uomo del telegiornale” per gli italiani. Nel 1961 il suo primo incontro con lo spazio, quando racconta il volo di Gagarin intorno alla Terra. "Un evento per me epocale, sia umanamente che professionalmente”, ha raccontato in seguito. La cronaca piace ai dirigenti Rai, che gli chiedono di seguire tutti i viaggi e i lanci nello spazio
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Toccò con mano i primi passi dell’uomo verso la Luna. Nel 1966, alla vigilia del Programma Apollo, Stagno venne inviato negli Stati Uniti per un viaggio di studio: conobbe gli artefici principali della futura conquista della Luna. Si arriva così al 20 luglio 1969. È il giorno dell’allunaggio dell’Apollo 11, in Italia passato alla storia con la voce di Stagno e il suo “Ha toccato!”, pronunciato mentre dalle cuffie seguiva passo per passo il dialogo tra gli astronauti e la centrale Nasa di Houston. Per i colleghi americani Stagno diventa “Mister Moonlight”

Oltre 27 ore di trasmissione in diretta dallo studio 3 di via Teulada, una lunga veglia rimasta nell'immaginario popolare. Stagno l’ha spesso ricordata con nostalgia, ma anche con una punta di amarezza: era "una stagione di entusiasmi, di coraggio, di desiderio di conoscenza che si rivelò poi troppo breve'' (in foto, Stagno insieme alla moglie e Ruggero Orlando, anche lui giornalista che raccontò il viaggio dell'uomo verso la Luna)

Nel 1976 Stagno diventa responsabile della redazione sportiva di Rai Uno. Lo sarà per i 17 anni successivi. Cura La Domenica Sportiva - dal 1976 al 1991 con Carlo Sassi e dal 1991 al 1993 con Alfredo Pigna – di cui è anche conduttore dal 1979 al 1981 e dal 1985 al 1986

In pensione, scrive per varie testate, dall’Eco di Bergamo a La Gazzetta di Parma. Nel 2002 diventa Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, nel 2014 riceve la Stella d'oro al merito sportivo

Firma la sua autobiografia Mister Moonlight. Confessioni di un telecronista lunatico, scritta con Sergio Benoni ed edita da Minimum Fax nel 2009. Lì racconta il fascismo, la guerra, il boom economico, la nascita della televisione, il primo uomo sulla Luna, il calcio di Maradona

Nel 2010 è ospite di Sky TG24 per commentare in diretta minuto per minuto il lancio della missione spaziale Sojuz TMA-20 dal cosmodromo di Bajkonur in Russia con a bordo l'astronauta italiano Paolo Nespoli assieme ai colleghi Dmitrij Jur'evi Kondrat'ev e Catherine Coleman. Nel suo curriculum anche incursioni nel mondo dello spettacolo, dal cinema tra gli anni ’40 e ’50 (recita al fianco di Alberto Sordi sotto la regia di Dino Risi in Il vedovo) fino alla partecipazione al Festival di Sanremo nel 2014
Nell’autobiografia, il suo testamento da giornalista. “Se dovessi fare una sintesi e lasciare un insegnamento, dopo tanti anni di esperienza, direi che il senso della vita sta tutto in una parola: Comunicare”, ha scritto. (in foto Stagno in collegamento con l'astronauta Luca Parmitano durante la serata per i 50 anni dell'allunaggio)