
Scuola, Regioni: "Stop didattica a distanza per vaccinati o guariti dal Covid"
“Restino a casa solo i positivi e chi non è vaccinato”, ha detto il governatore della Toscana Eugenio Giani, al termine di un incontro con gli altri governatori. Aperto un tavolo tra ministero della Salute e territori: "Stiamo lavorando per rivedere le norme", assicura la sottosegretaria all'Istruzione Floridia. In campo ipotesi di prevedere isolamento di cinque giorni per chi è immunizzato. L'Alto Adige accorcia la didattica a distanza da dieci a sette giorni in caso di positività in classe

Stop alla didattica a distanza nelle scuole per gli studenti immunizzati con tre dosi di vaccino anti Covid. “Restino a casa solo i positivi e chi non è vaccinato”, dice il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, proponendo ancora una volta l’alleggerimento delle regole per le quarantene negli istituti scolastici, al termine di un incontro con gli altri governatori dei territori
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Da settimane i presidenti di Regione chiedono che venga rivisto il sistema che prevede la didattica a distanza. "Stiamo lavorando per rivedere le norme, e quindi la quarantena, perché effettivamente molti ragazzi si trovano a stare a lungo in quarantena pur essendo in salute. Dobbiamo assolutamente, almeno per i più piccoli, cominciare a ridurre i giorni della quarantena", ha detto la sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia. Il tavolo tra ministero della Salute e territori è aperto e si continua a ragionare su diverse soluzioni
Covid, i presidi chiedono di semplificare i protocolli nelle scuole
Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti fa eco a Giani. "Le attività scolastiche non vanno sostituite dalla Dad quando bambini e ragazzi sono vaccinati e non ci sono sintomi. Su questo c'è bisogno di un intervento chiaro a tutela delle famiglie e della scuola. Si può combattere il Covid e semplificare la vita delle persone con regole chiare", ha scritto su Twitter
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Oltre alle ipotesi ventilate dai governatori, un’altra possibilità in campo potrebbe essere quella di prevedere un isolamento più breve (cinque giorni) per chi è vaccinato o guarito dal Covid
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È consapevole dei disagi che la didattica a distanza generalizzata provoca ai genitori degli alunni il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Francesco Figliuolo (in foto). "Spero che in tempi brevi si riescano a dare risposte alle famiglie", ha detto
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Il punto più critico del sistema è la previsione della didattica a distanza di dieci giorni, senza distinzioni tra vaccinati e guariti, per le scuole elementari, alla scoperta di due casi di positività al virus nella stessa classe
Scuola, polemica sulle quarantene: la petizione online
Lo scorso 11 gennaio è stata lanciata una petizione sul sito Change.org per modificare le regole valide per gli istituti primari, che al 25 gennaio aveva superato le 27mila firme
La pagina web della petizione
“Noi genitori, che abbiamo risposto subito alla richiesta dello Stato di fare la nostra parte, vaccinandoci prima noi e facendo poi vaccinare i nostri figli in età 5-11, non solo per la tutela della loro salute, ma anche di quella della collettività, ci vediamo paradossalmente discriminati, rispetto ai vaccinati degli altri ordini scolastici”, si legge nella petizione

Si chiede quindi che le regole vengano uniformate a quelle per le scuole medie e superiori, dove tutta la classe finisce in quarantena per dieci giorni solo con tre casi di positività

Con un caso, tutti gli alunni restano in aula, mentre con due si differenzia tra vaccinati e guariti da non più di quattro mesi e chi non lo è, o lo è da più di quattro mesi

Solo il secondo gruppo di studenti va in quarantena e in didattica a distanza per dieci giorni. Gli altri possono continuare ad andare a scuola, indossando -sempre per 10 giorni- mascherine Ffp2

La necessità di cambiare le regole viene motivata dal fatto che le vaccinazioni sulla fascia d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni, iniziate lo scorso 16 dicembre 2021, avrebbero ora raggiunto numeri compatibili con norme meno restrittive

Guardando ai dati aggiornati al 25 gennaio, sono 1.064.274 gli italiani tra i 5 e gli 11 anni ad avere ricevuto almeno una dose di vaccino (il 29,11% della popolazione totale in questa fascia d’età). In 308.721 hanno ricevuto anche la seconda dose (8,44%) del totale, a cui si aggiungono i 291.649 (7,98%) che sono guariti dal virus da non più di sei mesi

C'è poi chi chiede che venga eliminato l'obbligo di tampone per il rientro a scuola. Così l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato: "Chi ha completato il ciclo vaccinale deve essere libero senza certificazioni e tamponi". L'idea è lanciata anche dai presidi. "Bisogna valutare l'ipotesi di fare a meno dei tamponi dove possibile - dice il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli - ma serve una valutazione di tipo sanitario. L'alternativa sarebbe quella di ampliare la rete territoriale dei soggetti che possono effettuare i tamponi"

Intanto si è già mosso l’Alto Adige. Il vicepresidente della provincia di Bolzano Waltraud Deeg e l’assessore alla Sanità Thomas Widmann hanno annunciato che “il periodo di didattica a distanza viene accorciato da dieci a sette giorni”. Inoltre, ha detto Widmann, le classi delle scuole d'infanzia “da uno a quattro contagi restano a scuola, facendo comunque un test nasale, dal quinto contagiato vanno in quarantena, ma per sette giorni e non più per dieci giorni"

Dalla prossima settimana in Alto Adige saranno distribuiti negli asili i kit per i tamponi che i genitori potranno poi fare a casa con i loro bambini. Novità anche per le scuole superiori, dove gli studenti, fino al 50% della classe interessata dal contagio, potranno rimanere a scuola. Quando supereranno questo limite, si adotterà la didattica a distanza