
Covid, le Regioni chiedono al governo di cambiare la strategia di contrasto: le 7 proposte
I governatori hanno inviato un documento in cui si chiede “un aggiornamento della strategia di contrasto al coronavirus, tenuto conto dell'elevato tasso di vaccinazione”. Il cambio, hanno spiegato, è "necessario per avviare un percorso di normalizzazione della vita dei cittadini e dell'intero Paese”. Tra le richieste, il superamento del sistema a colori, la revisione della classificazione dei ricoveri Covid, modifiche alle regole nelle scuole

Le Regioni hanno inviato al governo un documento per chiedere "un aggiornamento della strategia di contrasto al coronavirus, tenuto conto dell'elevato tasso di vaccinazione che ha raggiunto percentuali ormai significative per la gran parte della popolazione e numeri incoraggianti per la popolazione pediatrica"
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Le proposte contenute nel documento sono sette. L'aggiornamento della strategia, hanno scritto i governatori, è "necessario per avviare un percorso di normalizzazione della vita dei cittadini e dell'intero Paese, conferendo fiducia a chi ha condiviso le scelte che la Repubblica italiana, nel suo insieme, ha posto in campo nel corso di questi due difficili anni, tenendo in dovuta considerazione ogni misura utile per il contrasto alla pandemia"
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Le Regioni - si legge ancora nel documento - ritengono oggi "assolutamente necessario procedere a una semplificazione delle regole, basandole non più sulla suddivisione per zone di rischio ma concentrando esclusivamente l'attenzione sui cittadini, in relazione al completamento del ciclo vaccinale". Ecco le sette proposte
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1) Superamento del sistema a colori delle zone di rischio
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2) Revisione delle misure inerenti la sorveglianza sanitaria, suddividendo tra i casi positivi asintomatici e quelli con sintomatologia correlata
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4) Aggiornamento delle misure di isolamento dei lavoratori dei servizi essenziali, con la proposta di riduzione dei giorni di isolamento (pari a 3 giorni dall'inizio dei sintomi e ulteriori 3 giorni obbligo mascherina Ffp2, favorendo l'autosorveglianza)

7) Revisione della disciplina vigente che garantisca le modalità di riconoscimento della Certificazione verde rilasciata da un Paese dell'Unione Europea in corso di validità; in via transitoria, consentire l'utilizzo della Certificazione verde da Paesi esteri con una durata maggiore rispetto a quella vigente in Italia, prevedendo l'effettuazione di tamponi