
Alla Valle d'Aosta si aggiungono in fascia arancio Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia. Le restrizioni in queste zone non riguardano chi possiede il Super Green pass, ma solo chi non si è sottoposto alla vaccinazione. Altre due regioni, invece, passano dalla zona bianca a quella gialla: Puglia e Sardegna

Da oggi sono 5 le regioni italiane in arancione, come stabilito dall’ultima ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Alla Valle d'Aosta si aggiungono Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia. Altre due regioni, invece, passano in zona gialla da quella bianca: Puglia e Sardegna
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Tra zona bianca e zona gialla le differenze sono state di fatto azzerate dai decreti varati dal governo nell'ultimo mese, per fronteggiare il nuovo incremento dei casi spinti soprattutto dalla variante Omicron. Il passaggio non cambia dunque lo scenario: l'obbligo di mascherina anche all'aperto infatti è già in vigore in tutto il Paese
Da oggi Abruzzo, Friuli, Piemonte e Sicilia in arancione
Un territorio passa dalla fascia gialla a quella arancione al superamento simultaneo di tre indicatori: il tasso di occupazione delle terapie intensive al 20%, quello nei reparti ordinari al 30% e l’incidenza settimanale dei casi Covid che arriva a 150 positivi ogni 100mila abitanti
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Le restrizioni della zona arancione non riguardano chi possiede il Super Green pass che si ottiene con la vaccinazione o la guarigione, ma sono dirette ai non vaccinati

SPOSTAMENTI - A differenza di quanto accade per la zona bianca o gialla, senza Green pass sono consentiti gli spostamenti con mezzo proprio verso altri Comuni della stessa regione o di altre regioni "solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune"

NEGOZI - Senza Green pass o con il solo pass semplice non è consentito l'accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi, dove l’accesso è libero)

Questo purché sia mantenuto il rispetto delle capienze e delle regole per l'esercizio di queste attività stabilite negli specifici protocolli di settore