Il giorno del naufragio al largo dell'Isola del Giglio, il cameriere Russel Rebello era di riposo perché non si sentiva bene. Ma, come racconta il fratello Kevin a Sky TG24, al momento della tragedia "si è messo ad aiutare le altre persone a salire sulle scialuppe, a salvarsi". I suoi resti sono stati ritrovati quando il relitto era in corso di smantellamento al porto di Genova
"So da amici, da racconti delle persone che ho conosciuto, che lui si è messo ad aiutare le altre persone a salire sulle scialuppe, a salvarsi". Quando il 13 gennaio 2012 la Costa Concordia naufragò al largo dell'Isola del Giglio (LO SPECIALE), il cameriere Russel Rebello era nella sua cabina: quel giorno - racconta il fratello Kevin a Sky TG24 - "era di riposo perché non stava bene". Il corpo di Russel è stato ritrovato tre anni dopo la tragedia, quando la nave era già nel porto di Genova: "In una delle cabine sul Ponte 8 hanno trovato i suoi resti sotto un po' di mobili, è rimasto intrappolato sotto i mobili" (IL NAUFRAGIO IN 25 FOTO - CHI ERANO LE VITTIME - LA NAVE PRIMA E DOPO IL DISASTRO).
"È scappato verso l'alto per salvarsi"
Kevin Rebello racconta che il fratello Russel "si trovava nella sua cabina quando è successo. In pochi minuti credo che, come ho saputo da altri colleghi, la sua stanza, la sua cabina fosse già sott'acqua. Poi lui è scappato verso l'alto con gli stessi vestiti che aveva addosso per salvarsi". Da mezzanotte "non c'è stata più notizia di lui, fino a che non l'hanno trovato" (CHE FINE HA FATTO LA NAVE - LA RIMOZIONE DEL RELITTO - IL RUOLO CRUCIALE DEI SOMMOZZATORI).
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"Credevo che un giorno lo avremmo trovato"
Kevin è rimasto per mesi sull'Isola del Giglio in attesa di notizie: "Credevo che un giorno lo avremmo trovato sicuramente. Perché tutte quelle persone, sommozzatori, vigili del fuoco, mi davano quella carica: 'Non ti preoccupare, lo troviamo... Non ti preoccupare, lo troviamo'. All'inizio non era facile perché faceva freddo, perché eravamo proprio a gennaio. Non c'era posto per me o per molti di noi per rimanere sull'isola perché, sai, l'isola era chiusa in quel momento". "Facevamo avanti e indietro - racconta a Sky TG24 -. Questo è continuato quasi per quattro mesi. Poi hanno raddrizzato la nave, poi c'è stato il parbuckling. Poi la nave è stata portata via, fino a Genova, dove è rimasta ferma in porto per un periodo e hanno cominciato a fare le ricerche. Anche in quel momento non hanno trovato niente. Poi quando è iniziata la fase di stripping, di togliere i pezzi, dopo un po' di mesi hanno trovato i suoi resti" (GLI INTERNI DELLA NAVE PRIMA E DOPO LA TRAGEDIA).