Arrestato Graziano Mesina: latitante da luglio 2020, deve scontare una condanna a 24 anni
CronacaNoto anche come “Grazianeddu”, ha 79 anni ed è il più famoso esponente del banditismo sardo. Il blitz dopo un avvistamento avvenuto due giorni fa: nella notte è stato arrestato dai carabinieri in una casa a Desulo (Nuoro). I due proprietari dell’abitazione fermati per favoreggiamento. Le sue tracce si erano perse dall’estate 2020, prima della notifica dell'ordine di carcerazione emesso dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga
È stato arrestato nella notte Graziano Mesina, latitante da luglio 2020 e inserito dalla Criminalpol nell'elenco dei sei ricercati considerati "a massima pericolosità". Noto anche come "Grazianeddu", ha 79 anni ed è il più famoso esponente del banditismo sardo. A rintracciarlo sono stati i carabinieri del Ros, in collaborazione con quelli del Gis, del Comando provinciale di Nuoro e dello Squadrone eliportato carabinieri cacciatori Sardegna. Il blitz è scattato dopo un avvistamento avvenuto due giorni fa: Mesina era da solo, nascosto in una casa a Desulo (un paese del Nuorese), in buone condizioni di salute e non ha opposto resistenza. Dopo essere stato portato nella caserma di Nuoro, è in corso il trasferimento nel carcere di Badu 'e Carros. I due proprietari dell'abitazione sono stati arrestati per favoreggiamento.
Mesina deve scontare condanna a 24 anni di reclusione
Graziano Mesina - famoso anche per le sue rocambolesche evasioni e per aver fatto da mediatore per la liberazione di Farouk Kassam nel 1992 - deve scontare una condanna a 24 anni di reclusione, che gli era stata notificata dalla Procura generale della Corte d'appello di Cagliari. Era latitante dall’estate 2020: aveva lasciato la sua abitazione a Orgosolo la sera del 2 luglio, prima che gli venisse notificato l'ordine di carcerazione emesso dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. L'ex primula rossa aveva già trascorso 40 anni in carcere prima di ottenere la grazia, revocata dopo la nuova condanna definitiva. Il 4 aprile scorso ha compiuto 79 anni e negli scorsi mesi, sempre da latitante, ha subìto la perdita di due sorelle, Antonia e Rosa, e di un nipote, Giancarlo Pisanu, per il Covid. In questi mesi, i carabinieri non hanno mai smesso di cercarlo, sia a Orgosolo, sia nel Nuorese e all'estero.
L’arresto in una casa a Desulo
Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre, i carabinieri hanno fatto irruzione in una casa a Desulo, in provincia di Nuoro, e lì hanno arrestato Mesina. L’abitazione è di una coppia che è stata arrestata per favoreggiamento. Non si sa bene da quanto tempo il latitante fosse ospite nella casa in cui è stato trovato: secondo i carabinieri, comunque, non era lì da molto e sicuramente nel corso di quest'anno e mezzo si è rifugiato in altre zone dell'Isola. Mesina era da solo, non era armato e non ha opposto resistenza. Aveva con sé 6mila euro in contanti, come ha raccontato il comandate del Ros, il generale Pasquale Angelosanto, durante una conferenza stampa. Ha aggiunto che i carabinieri stanno cercando di ricostruire dettagliatamente la rete di fiancheggiatori che in questo anno e mezzo ha aiutato Mesina durante la sua latitanza.
Il blitz dopo un avvistamento due giorni fa
Nella conferenza stampa è stato spiegato che Mesina dormiva vestito e quando i carabinieri del Ros sono entrati in casa ha fatto solo una smorfia e non ha detto nulla. A mettere i carabinieri sulla pista giusta per la sua cattura è stato un avvistamento avvenuto due giorni fa. “Grazianeddu” occupava uno dei tre piani della palazzina dei due arrestati. Al piano terra c'è una cantina con garage, al primo piano si trovava Mesina e al secondo piano i coniugi. La casa era umile, lui si trovava in camera da letto, non c'era il televisore o altri comfort. Eventuale pranzo o cena, è stato spiegato nella conferenza, veniva probabilmente preparata al piano superiore e poi portata a Mesina dai padroni di casa. Dopo l’avvistamento, ieri sera è stato deciso di far scattare il blitz nell’appartamento.
Una task force alla ricerca di Mesina
Impegnata nelle indagini e nelle ricerche di Graziano Mesina c’era da mesi una task force, che si occupava di verificare e controllare parenti e conoscenti dell'ex primula rossa. Ed è grazie a questa attività di indagine che lentamente si è stretto il cerchio e si è individuato il possibile nascondiglio del latitante. Il blitz è scattato tra le 2.30 e le 3. L'azione è stata silenziosa, i carabinieri hanno circondato la casa in centro, in contrada Gennargentu, e hanno fatto irruzione. “L'arresto odierno è stato possibile solo grazie alla vostra capacità di lavorare in maniera sinergica, sfruttando a pieno le rispettive competenze. Con la vostra professionalità e il vostro esempio rendete me e tutti i carabinieri che quotidianamente svolgono il proprio lavoro, con altrettanta serietà e passione, pieni di orgoglio. Bravi", ha detto il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, il generale Teo Luzi, esprimendo i propri complimenti ai componenti del Ros, del Comando Provinciale di Nuoro, del Gis e dello Squadrone Cacciatori di Sardegna.