
Covid, ponte dell'Immacolata: quale potrebbe essere la situazione dell'Italia
Si avvicina il Natale, e ancora prima gli italiani avranno qualche giorno di ferie per l'8 dicembre. Alcune regioni si avviano però verso la zona gialla e si iniziano a temere giorni meno liberi di adesso. Ecco quali misure potrebbero scattare e come si sta muovendo il governo

Si avvicinano le vacanze di Natale, e ancora prima il ponte dell’Immacolata. Nel frattempo salgono però i nuovi casi di coronavirus e il timore è quello di nuove restrizioni, dopo mesi di Italia in zona bianca. La situazione non è però la stessa in tutto il Paese
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La prossima settimana, guardando ai dati, "non ci dovrebbero esser cambiamenti", ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. In prospettiva futura, però, l'ipotesi di un cambio di colore si fa sempre più vicina per alcune regioni. Il passaggio da zona bianca a zona gialla è automatico quando un territorio raggiunge simultaneamente tre condizioni: l’incidenza dei casi settimanali di coronavirus supera i 50 ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari arriva al 15%, quello in terapia intensiva al 10%
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LE REGIONI A RISCHIO – Sono tre le zone che rischiano limitazioni durante il ponte dell’Immacolata: Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Alto Adige
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Il Friuli-Venezia Giulia negli ultimi giorni ha superato costantemente le soglie d’allerta fissate per le terapie intensive e per l’incidenza dei nuovi casi. Se il trend dovesse confermarsi nei prossimi giorni, e se peggiorasse anche la situazione nei reparti ordinari, potrebbe scattare la zona gialla
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Anche la provincia autonoma di Bolzano registra parametri alti, in graduale peggioramento. È una delle sette province in cui, secondo il rilevamento settimanale della Fondazione Gimbe, si contano oltre 150 casi ogni 100mila abitanti. Meglio i dati relativi ai posti letto ospedalieri occupati sia nelle aree ordinarie che in quelle critiche, anche se i numeri restano più alti di quelli della maggior parte del Paese
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Potrebbe aver iniziato il percorso verso la zona gialla anche la Valle d’Aosta, dove – riporta Fondazione Gimbe – l’ultimo monitoraggio segnala un incremento dei nuovi casi del 180%
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LA POSIZIONE DEL GOVERNO - Al momento il governo non sembra considerare limitazioni generalizzate su tutto il territorio italiano, come fatto l'anno scorso in prossimità delle vacanze natalizie

Così assicura il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini (in foto): “Il governo sta monitorando in modo rigoroso i numeri e al momento non ci sono nuove restrizioni in vista”. Il quadro epidemiologico è però in continua evoluzione e la stessa Gelmini afferma che “se la situazione dovesse peggiorare nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, credo che dovremmo tenere in seria considerazione - come abbiamo sempre fatto - le istanze delle Regioni"

Tuttavia, sottolinea il ministro, rispetto ad altri Paesi l’Italia continua a reggere meglio l’urto della quarta ondata: "La situazione in Italia, grazie all'andamento della campagna vaccinale, non è neanche lontanamente paragonabile a quella di altri Paesi europei - come l'Austria - che hanno introdotto misure rigide per i non vaccinati”

Si appella al confronto con altri Stati vicini anche il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna (in foto). Per ora, ha detto, “in Italia c'è una situazione diversa rispetto alla Germania e all'Austria, tutte le regioni sono in zona bianca, il sistema sanitario regge e la situazione è sotto controllo"

Questo, dice Carfagna, non deve però significare "abbassare la guardia" e a chi le chiede se le restrizioni per i non vaccinati possano rappresentare una soluzione anche in Italia risponde: "Se la situazione dovesse peggiorare siamo pronti a prendere ogni decisione utile per scongiurare l'avvento della quarta ondata”

LE REGOLE DELLA ZONA GIALLA – In zona gialla, torna obbligatorio l’uso delle mascherine, non solo al chiuso ma anche all’aperto. Inoltre, viene fissato il limite di quattro persone che possono sedersi allo stesso tavolo di bar e ristoranti, fatta eccezione per i conviventi

Si riducono le capienze di stadi (50%) e palestre al chiuso (35%). Al 50% quella di cinema, teatri e sale da concerto. Chiuse le discoteche

LE REGOLE DELLA ZONA ARANCIONE – Se la situazione peggiorasse, a dicembre l’Italia potrebbe colorarsi di nuovo di arancione. In questa fascia non si può uscire dal proprio comune, se non per motivi di lavoro, salute e necessità e con il Green pass. Torna il coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina. Nei bar e ristoranti è consentito solo l’asporto o la consegna a domicilio. Chiuse palestre, piscine, teatri, cinema, impianti sciistici e centri commerciali (nei weekend). Visite ad amici e parenti solo una volta al giorno, al massimo in due con minori di 14 anni

LE REGOLE DELLA ZONA ROSSA - Nessuno spostamento consentito in zona rossa, nemmeno visite ad amici e parenti, se non per motivi di salute, necessità e lavoro. Tutto chiuso eccetto i negozi essenziali e bar (fino alle 18) e ristoranti (fino alle 22), ma solo per asporto e consegna a domicilio