Concorrenza, taxi pronti allo sciopero nazionale: individuato il giorno per l’agitazione

Cronaca
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Lo stop delle 40mila auto bianche di tutto il Paese per contestare il Disegno di legge sulla Concorrenza. La giornata di astensione dal lavoro dovrà però essere confermata dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Ci sarà anche una grande manifestazione a Roma

I taxi sono pronti allo sciopero nazionale per contestare il Disegno di legge sulla Concorrenza. La data prevista per lo stop delle 40.000 auto bianche in tutto il Paese è il 24 novembre, ma dovrà essere confermata dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Ci sarà anche una grande manifestazione a Roma. E se non ci sarà una risposta positiva, altre iniziative saranno messe in campo. 

Si chiede lo stralcio dell'articolo 8 del Ddl Concorrenza

La protesta era già stata paventata ed è stata decisa in una riunione in videoconferenza durata più di tre ore, alla quale hanno partecipato 23 sigle sindacali. I tassisti chiedono lo stralcio dell'articolo 8 che interessa la categoria e che siano attuate le riforme di regolamentazione del settore varate nel 2019. "È un paradosso tutto italiano che siano state escluse dal ddl Concorrenza categorie come gli ambulanti che avrebbero dovuto essere incluse, mentre ci sono i taxi che, come le ambulanze, secondo la Bolkestein non dovevano essere inseriti. È un accanirsi contro la nostra categoria, è arrivato il momento di dire basta. Lo sciopero è solo la prima iniziativa, non ci fermeremo qui", ha spiegato Walter Drovetto, vice segretario nazionale Ugl Taxi. "Quando si aspettano per tre anni dei decreti attuativi e un dpcm che regolamenti le piattaforme tecnologiche, che potevano essere fatti in un giorno, viene da pensare che non ci sia mai stata la volontà di farli. Tutto a favore di chi delle regole non vuole nemmeno sentirne parlare", ha scritto su Facebook il portavoce nazionale di Federtaxi Cisal, Federico Rolando.

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