Ingegnere aerospaziale e prima donna a laurearsi in questo settore al Politecnico di Milano, è lei la protagonista della nuova puntata del secondo ciclo di interviste del direttore Giuseppe De Bellis a grandi italiani. Un incontro in cui si parla non solo del lavoro della scienziata, ma anche del ruolo delle donne nella ricerca scientifica e di aspetti più intimi
È Amalia Ercoli-Finzi, ingegnere aerospaziale e prima donna a laurearsi in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano, la protagonista della nuova puntata del secondo ciclo di "Vite – L’arte del possibile". La puntata, andata in onda il 28 ottobre alle 20.45, è disponibile anche On Demand e sul sito skytg24.it. L’incontro tra la scienziata e il direttore di Sky TG24, Giuseppe De Bellis, è l’occasione per conoscere non solo il suo lavoro e le grandi missioni spaziali a cui ha collaborato, ma anche per scoprirne l’aspetto più intimo e parlare dell’importante ruolo delle donne nella ricerca scientifica (LE ALTRE PUNTATE: BRUNELLO CUCINELLI - DIEGO DELLA VALLE - ALESSANDRO BARICCO - FEDERICO MARCHETTI - FABIOLA GIANOTTI).
Amalia Ercoli-Finzi: “Ogni persona deve vivere almeno tre vite”
“Il numero delle vite che deve vivere ogni persona è almeno tre: la vita professionale, la vita sentimentale e la vita propria – ha spiegato Ercoli-Finzi –. Deve avanzare del tempo per pensare a noi stessi, trovare le cose che ci piacciono e qualche volta fare anche l’esame di coscienza, che non guasta. Io esami di coscienza ne faccio sempre, li faccio non per vedere quello che sbaglio, perché sbagliare capita a tutti, ma per capire le cose buone che ho fatto, perché quelle restano. Restano nella mia memoria e magari ne resta traccia nella vita degli altri”. La ricercatrice ha parlato anche del suo ruolo di insegnante al Politecnico di Milano, Università in cui si è laureata e in cui per moltissimi anni è stata docente: “Noi professori del Politecnico non insegniamo quasi niente, le basi, ma insegniamo a ragionare. È una cosa preziosissima: chi sa ragionare fa delle cose buone sia quando fa scienza sia quando va a fare la spesa. Ragionare funziona sempre e aiuta a prendere le decisioni giuste, che devono essere meditate e sono quelle che magari possono decidere della nostra vita”.
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“Ai miei tempi le donne come me erano delle stelle, adesso ci sono le costellazioni”
La scienziata, pioniera in un campo all’epoca completamente maschile, ha parlato anche dell’importanza di spingere sempre più donne a intraprendere percorsi di ricerca scientifica. “Mi sono accorta davvero – ha detto – che per molte donne sono stata fonte d’ispirazione, le ragazze che studiano adesso hanno pensato che la soddisfazione che io trasmettevo per il mio lavoro fosse un motivo valido per copiare e fare il mio lavoro. È una grande responsabilità, anche con le parole e gli atteggiamenti trasmettiamo la passione per i valori che abbiamo sostenuto. Perché dobbiamo portare le donne all’interno del campo della tecnologia? Perché noi donne abbiamo una mentalità, un’intelligenza complementare a quella degli uomini. Quello che ci contraddistingue è la capacità di essere multitasking, riusciamo a pensare in contemporanea a molte cose. Più il problema è complesso e più siamo capaci di gestirlo e poche cose sono complesse come una missione spaziale, è chiaro che qui andiamo benissimo. Ai miei tempi le donne come me erano delle stelle, stelle isolate, Sirio piuttosto che Aldebaran, adesso ci sono le costellazioni. Rappresentano costellazioni perché riescono a fare massa, c’è ancor da fare ma arriveremo”.
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“Sono convinta che fede e scienza coesistano benissimo”
Infine Amalia Ercoli- Finzi ha spiegato anche il suo rapporto con la religione: “Io sono una donna di fede – ha detto – la fede permea la mia vita. Ho un buon rapporto con il Padreterno, non andiamo sempre d’accordo perché a volte decide cose che al momento non mi sembrano sempre quelle giuste, però se lo dice lui non c’è niente da fare. Sono convinta che fede e scienza coesistano benissimo perché vivono due mondi diversi. La scienza vive nel mondo del logico, la fede vive nel mondo del trascendente. Il trascendente è qualcosa a cui noi ci possiamo avvicinare ma che con le nostre capacità e i mezzi che abbiamo non possiamo indagare. La scienza spiega quello che è capace di spiegare, e noi non abbiamo gli strumenti per spiegare tutto”.
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“Vite – L’arte del possibile”
Curato e realizzato dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, “Vite – L’arte del possibile” è un ciclo di dieci interviste dedicate al successo e alla capacità di raggiungerlo. Un ritratto professionale e personale di grandi italiani che si sono distinti nel proprio campo: dall’industria al cinema, dalla scienza allo stile fino all’arte e alla letteratura, divenendo noti in tutto il mondo. Le interviste entreranno anche a far parte della syndication dell’area news del Gruppo Comcast e potranno essere trasmesse anche da Nbc. Le interviste di “Vite – L’arte del possibile” sono disponibili anche tra i podcast di Sky TG24, sul sito skytg24.it.