Le commemorazioni e gli appelli della politica a “non dimenticare un dolore immenso che resterà per sempre nella memoria collettiva”
Sono passati 58 anni dalla tragedia che sconvolse gli abitati di Longarone, Erto e Casso, al confine tra Friuli e Veneto, il 9 ottobre 1963, con la tracimazione delle acque del bacino idroelettrico del Vajont provocata da una frana del monte Toc. Una tragedia che causò 1.910 morti e centinaia di dispersi. Oggi la politica e la collettività si fermano a ricordare quel giorno e a trarne insegnamento per le generazioni future.
Il ricordo della Presidente del Senato Elisabetta Casellati
Fra i primi a ricordare quel giorno il presidente del Senato Elisabetta Casellati: "E' con dolore e forte partecipazione che mi unisco alle commemorazioni per le vittime e le centinaia di dispersi del Vajont. Il 9 ottobre 1963 resterà per sempre scolpito nella memoria degli italiani. Una catastrofe ambientale il cui ricordo è un monito sempre attuale sull'improrogabile necessità di preservare l'ambiente e la sua integrità. Ritrovare l'equilibrio tra l'uomo e la natura è un imperativo categorico".
approfondimento
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Il monito del governatore del Veneto Luca Zaia
“Il nome Vajont è e resterà sempre nei nostri cuori, nella memoria collettiva, nei libri di storia - sottolinea il governatore del Veneto Luca Zaia - Anche quest'anno, ancora una volta, rivolgiamo alle vittime e alle loro famiglie un deferente ricordo, ai soccorritori un grazie colmo di gratitudine, a chi seppe rimboccarsi le maniche e ricostruire, ammirazione totale.”
"Per chi c'era - prosegue Zaia - si tratta di un dolore immenso e indelebile ma è alle giovani generazioni che ora Istituzioni e società civile devono rivolgersi perchè, dalla storia del Vajont, fatta anche di errori, sottovalutazioni, scelte e comportamenti assai discutibili, traggano una lezione per il futuro".
Il messaggio del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga
"Il 9 ottobre è una data carica di significato per la nostra comunità regionale. Un commosso ricordo e una preghiera per le vittime della tragedia del Vajont": questo il testo postato sui suoi profili social dal Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e corredato dalla prima pagina del Il Gazzettino dell'epoca.
Salvini: “Mai dimenticare”
Affida ai social il suo ricordo anche il leader della Lega Matteo Salvini che su twitter scrive: “Una preghiera per le vittime della tragedia del Vajont, avvenuta 58 anni fa. In una notte, per colpa della stupidità dell'uomo, 1.917 innocenti persero la vita, tra cui 487 bambini. Una delle pagine piu' tristi della nostra storia. MAI dimenticare. #Vajont".
Sottosegretario alla Transizione Ecologica Gava: "tutelare l'ambiente"
Sempre ai social si rivolge anche Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione ecologica e capo dipartimento della Lega: “Nessuno, nè oggi nè mai, si potrà dimenticare cosa è successo quel maledetto 9 ottobre 1963: l'immane tragedia del Vajont e' una ferita aperta non soltanto per la nostra terra, ma, soprattutto, per le anime di chi in quelle ore ha perso i propri cari.
Dopo decenni di immobilismo, il governo ha messo al centro del Pnrr e finanziato interventi di ripristino e rafforzamento, di cura dell'ambiente e per l'ammodernamento delle infrastrutture già esistenti e la realizzazione di nuove. Dobbiamo scongiurare che si possano ripetere piccole o grandi tragedie come quelle del Vajont".
Questura Belluno intitola la sala riunione alle Vittime della tragedia
Nella giornata delle commemorazioni la questura di Belluno intitola la nuova sala riunioni alle "Vittime del Vajont”, sala riunioni che verrà inaugurata oggi. Alle pareti della sala saranno esposte fotografie storiche della tragedia con gli interventi di soccorso effettuati dalle forze dell'ordine, ma anche documenti ufficiali dell'epoca del disastro e la pergamena di conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Longarone alla Polizia di Stato, nel 2013.