
Afghanistan, possibile rischio terrorismo in Italia. Gli 007: "Situazione imprevedibile"
Sulle possibili ripercussioni sulla sicurezza interna nel nostro Paese il ministro della Difesa Guerini farà il punto il 31 agosto con il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Per il presidente del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, "rischi" tra i migranti che attraversano la “porta balcanica”. Forze dell'ordine e intelligence continuano a monitorare gli arrivi

Il caos in Afghanistan richiama all’attenzione sulle possibili ripercussioni sulla sicurezza interna. Per l’intelligence italiana la situazione è "in evoluzione ed imprevedibile" e l'allerta deve restare sempre alta. Sulla questione, per fare il punto, il Copasir ha convocato per martedì, 31 agosto, il ministro Guerini
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Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, definisce "possibile" l'eventualità che ciò che è successo "possa avere riverberi su altre regioni". Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga parla di "rischio altissimo di infiltrazioni" tra i migranti che attraversano la “porta balcanica”
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E il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ribadisce che "Roma resta fermamente determinata a contrastare, insieme agli Stati Uniti e agli altri partner internazionali, ogni forma di terrorismo e di violenza fondamentalista"
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La fuga da Kabul di migliaia di profughi porta con sé rischi, con riflessi anche per la sicurezza nazionale. Forze dell'ordine e intelligence continuano a monitorare gli arrivi in Italia, per scongiurare la possibilità che tra chi ha cercato di fuggire possa nascondersi una minaccia per il nostro Paese
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Il Copasir, che nei giorni scorsi ha ascoltato il ministro degli Esteri Luigi di Maio e i capi di Dis e Aise, "si è tenuto costantemente informato - spiega il presidente dell'organismo parlamentare, Adolfo Urso - sulle operazioni di evacuazione in corso e sulle condizioni di sicurezza nell'aeroporto di Kabul sottoposto agli attacchi del terrorismo islamico"

Guerini, che illustrerà al Copasir gli ultimi sviluppi, in una intervista ha già sottolineato come serva più che mai in questo momento uno scatto della Ue nelle politiche relative alla Difesa. "È necessario un salto di qualità sul tema della sicurezza: analisi condivisa della minaccia, agenda politica comune, costruzione di capacità militari e, se necessario, volontà di impiegarle", ha sostenuto

Sul fronte del controllo dei flussi migratori sono stati rafforzati i controlli alle frontiere, soprattutto per quanto riguarda la "porta" balcanica. Secondo il governatore del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, su questo "non a caso vediamo i casi francese e inglese dove già oggi sono state messe sotto sorveglianza speciale delle persone arrivate dall'Afghanistan in odore di terrorismo e che rischiano di portarlo in Europa"

Per il governatore il rischio non deriva da "quelli che vengono portati fuori dall'Afghanistan in quanto in passato hanno collaborato con le varie forze alleate", ma "dall'ingresso di immigrati irregolari, per esempio tramite la rotta balcanica". Fedriga ha quindi sottolineato la necessità di "controllare quelle rotte" e "tutelare i confini europei e italiani"

Sui futuri scenari migratori interviene anche il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, annunciando che il suo ufficio è orientato all'archiviazione dei fascicoli penali aperti per il reato di ingresso illegale in Italia per i migranti in arrivo dall'Afghanistan. "Il destino dei migranti in arrivo da aree interessate da conflitti è un fenomeno sociale che deve invece essere indagato e deciso a livello politico. È importante che la classe politica trovi una risposta a questo dramma umano in chiave europea”

Il magistrato Stefano Dambruoso, sulla sicurezza dell’Europa, dice: “Non credo che quanto avviene possa portare conseguenze nell'immediato. Ma in prospettiva potrebbe comportare un aumento della presenza di elementi fondamentalisti, anche nel nostro Continente e nel nostro Paese”. Insomma “è possibile che, nella massa di persone che proverà a lasciare l’Afghanistan, arrivino anche cripto-fondamentalisti, capaci una volta in Occidente di fare da catalizzatore per elementi radicali già presenti in casa nostra. Il rischio di una ripresa del terrorismo ora è più alto”