In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Covid, Costa a Sky TG24: "Obiettivo primi luglio per la riapertura delle discoteche"

Cronaca

Il sottosegretario alla Salute sul confronto coi titolari delle sale da ballo: "Il settore merita una risposta, è l'unico rimasto senza una data". Poi sui dubbi relativi agli Open Day per i giovani con AstraZeneca: " Parliamo di un prodotto certificato, sicuro. I benefici superano gli eventi negativi e siamo di fronte a una vaccinazione volontaria, non obbligatoria”

Condividi:

"Ipotizzare il mese di luglio, anche i primi di luglio, come il mese in cui si possa prevedere la riapertura graduale credo sia un obiettivo raggiungibile. C’è la disponibilità a condividere un percorso insieme, credo si potranno creare le condizioni per dare una risposta a questo settore". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Buongiorno su Sky TG24, parlando del confronto tra il governo e i gestori delle sale da ballo sul tema della riapertura delle discoteche ferme per l'emergenza Covid (AGGIORNAMENTI - SPECIALE).

"C'è bisogno di dare risposte anche al settore discoteche"

Quello delle discoteche sottolinea Costa è l'"unico settore che di fatto non ha ancora una data per la riapertura e c’è bisogno di dare risposta anche a questo settore che conta 100mila addetti e ha la stessa dignità degli altri". Costa spiega che i gestori delle sale da ballo "tra oggi e domani presenteranno il protocollo che sarà oggetto di valutazione del Cts".

leggi anche

Discoteche, Regioni: “Governo affronti tema riaperture”. Il punto

"Cts deciderà capienza, green pass criterio applicabile"

Costa precisa anche che "sulla capienza dobbiamo procedere con una distinzione fra discoteche all’aperto e al chiuso. Al chiuso si inizierà con capienze ridotte, è un’ipotesi di buon senso e ho trovato disponibilità da parte dei gestori". Il sottosegretario aggiunge che sulle modalità con le quali riapriranno i locali notturni "si esprimerà il Cts". E "considerato il quadro che abbiamo davanti, considerato il piano vaccinale, il green pass, nel momento in cui lo abbiamo accettato come criterio che garantisce spostamenti in sicurezza, credo possa essere un criterio che si può applicare anche al settore delle discoteche”.

vedi anche

Covid, tasso positività scende sotto 1%: è il dato più basso del 2021

"Ragionevole pensare di togliere mascherine ad agosto"

Cts che dovrà esprimersi anche sull'utilizzo della mascherina nelle discoteche e non solo. Costa ipotizza che entro la fine dell'estate possa esserci qualche novità sull'uso dei dispositivi per coprire naso e bocca. "Siamo ancora in presenza di un obbligo - spiega il sottosegretario -. Stiamo procedendo rapidamente alla vaccinazione, proseguendo con questo ritmo nel mese di agosto avremo somministrato oltre 75 milioni di dosi di vaccino (tra prime e seconde dosi, ndr), credo sia ragionevole pensare, nel mese di agosto, di togliere la mascherina”.

vedi anche

Covid, mascherina all'aperto fino a quando? Il parere degli esperti

"Fatico a capire chi non vuole vaccinarsi tra medici e sanitari"

Sui refrattari o gli indecisi del vaccino, secondo Costa c'è bisogno di "un’opera di comunicazione per recuperare la fiducia di chi ancora non ce l’ha. Faccio fatica a capire chi non vuole vaccinarsi fra medici e personale sanitario dopo quello che hanno visto negli ospedali".  Il sottosegretario aggiunge: "Dobbiamo continuare a dire che il vaccino è la via d’uscita da questa pandemia e dobbiamo fare scelte che danno prospettive ai cittadini per consolidare il rapporto di fiducia, far capire che più ci vacciniamo più verranno ridate porzioni di libertà che erano state compresse”.

"Su over 60 colmeremo gap con medici di base e farmacie"

Secondo Costa “non c’è dubbio che la politica dei grandi hub sia stata importante, perché ci ha permesso di raggiungere numeri importanti in tempi contenuti, ora abbiamo tutto un lavoro da fare sul territorio in maniera capillare, certamente i medici di medicina generale e le farmacie, che rappresentano dei presidi sul territorio, ci permetteranno di colmare rapidamente questo gap che manca ancora. Nel mese di giugno saranno oltre 20 milioni le dosi di vaccino che arriveranno, anche i medici di famiglia avranno la possibilità di poter somministrare molti vaccini. Credo che una parte del ritardo sia legata al fatto che in alcuni casi parliamo di vaccinazioni a domicilio, c’è bisogno di un tempo superiore per poter procedere alla vaccinazione”.

approfondimento

Vaccino anti-Covid: le risposte alle 10 domande più frequenti

"Obbligo vaccinale? Non ancora disponibili dati per valutazione"

Per quanto riguarda la possibilità di istituire un obbligo, “ad oggi non abbiamo ancora dei dati che ci permettono di fare valutazioni, man mano che andremo avanti emergerà questo problema e avremo più vaccini rispetto alle persone che si vorranno vaccinare. Ci auguriamo di utilizzare questo periodo per ricreare quel rapporto di fiducia”.

"AstraZeneca a giovani? Vaccino sicuro e scelta volontaria"

Per quanto riguarda i dubbi manifestati anche da alcuni esperti sugli Open Day per i giovani con AstraZeneca, Costa spiega: “Parliamo di un vaccino certificato dagli enti regolatori come efficace dai 18 anni in su, poi c’è stata una raccomandazione di Ema accolta anche da Aifa" sulla somministrazione agli over 60 per il rischio raro di trombosi. "I benefici - aggiunge il sottosegretario - superano gli eventi negativi e siamo di fronte a una vaccinazione volontaria, non obbligatoria”.

leggi anche

Vaccino Covid, non si possono chiedere dati su colleghi e dipendenti