Secondo gli inquirenti, la giovane - scomparsa da oltre un mese da Novellara (Reggio Emilia) - sarebbe stata uccisa dalla famiglia per aver rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan. Nella giornata di domani, 9 giugno, arrivano anche i cani molecolari
Nella mattinata di oggi, 8 giugno, sono riprese le ricerche di Saman Abbas, la giovane scomparsa da oltre un mese da Novellara (Reggio Emilia) e che secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa dalla famiglia per aver rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan. I carabinieri stanno eseguendo alcuni carotaggi del terreno, in una zona agricola intorno alla casa della ragazza: gli inquirenti sono convinti di poter trovare lì il corpo. Domani è previsto l'arrivo dei cani molecolari delle unità cinofile e l'utilizzo di un elettromagnetometro, strumento in grado di scandagliare in profondità il sottosuolo fino a cinque metri.
L'estradizione del cugino dalla Francia
Intanto, la procura di Reggio Emilia accelera per l'estradizione dalla Francia di Ikram Ijaz, 28 anni, uno dei cugini di Saman. Il giovane era stato arrestato una settimana fa a Nimes mentre tentava di raggiungere alcuni parenti in Spagna. Lui, insieme a un altro cugino e allo zio 33enne Danish Hasnain - ritenuto l'esecutore materiale del delitto - sono comparsi nel primo video sospetto ripreso dalle telecamere vicino alla cascina di famiglia. Risalente al 29 aprile, nel filmato si vede il gruppo di uomini con due pale, un piede di porco e un secchio con un sacco azzurro, che si dirige in campagna. Per chi indaga, stavano preparando il luogo per nascondere il cadavere della ragazza.
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Lo zio e l'altro cugino ancora in Europa?
Continuano inoltre le ricerche dello zio e dell'altro cugino col contributo attivo delle polizie europee, specie quella francese, spagnola, svizzera, inglese e belga. A differenza dei genitori di Saman, anche loro indagati e rientrati in Pakistan lo scorso primo maggio, si ritiene che i due siano ancora in Europa.
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Il fratello: "Lo zio l'ha strangolata"
Il fratello minorenne di Saman ha raccontato che è stato lo zio ad aver pianificato l'omicidio e ad averla uccisa, strangolandola. La sua testimonianza è ritenuta dal Gip "piena prova indiziaria" della responsabilità di Hasnair nell'omicidio e "particolarmente credibile". Il giovane ha anche riferito che lo zio non gli ha voluto dire dove ha nascosto il corpo: "Gliel'ho chiesto - ha raccontato - perché volevo abbracciarla un'ultima volta. Lui mi ha risposto di non potermelo dire".