Precipita cabina della funivia Stresa-Mottarone: 14 vittime fra cui due bambini

Cronaca
Foto: Soccorso Alpino

Si indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. L'incidente si è verificato in tarda mattinata. Una cabina, nel tratto finale dell'impianto, è caduta in un'area boschiva. Un bambino ferito è ricoverato in codice rosso a Torino. I medici: "Condizioni critiche"

Una cabina della funivia che collega Stresa con il Mottarone è precipitata e ha causato la morte di 13 persone (tra cui un bimbo), decedute sul colpo. Un altro bambino è morto dopo essere stato trasportato in gravi condizioni all'ospedale Regina Margerita di Torino, dove rimane ricoverato un altro bimbo di 5 anni (LE FOTO DELL'INCIDENTE - I PRECEDENTI - LE REAZIONI POLITICHE). Il bambino di 5 anni ha riportato trauma cranico, toraco-addominale e fratture agli arti inferiori. "La situazione è critica. Entrambi i bambini sono in pericolo di vita", aveva detto Fabrizio Gennari, direttore della chirurgia pediatrica dell'Ospedale Regina Margherita. Intanto, sul luogo dell'incidente, la procura di Verbania ha disposto il sequestro dell'impianto. La tragedia ha colpito cinque famiglie: tre residenti in Lombardia (di cui una residente a Pavia, di origini israeliane), una in Emilia Romagna e una in Calabria.

Si indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose

"Per ora procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, dobbiamo verificare anche la fattispecie dei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell'impianto", ha detto il procuratore di Verbania Olimpia Bossi al termine del lungo sopralluogo al Mottarone. "L'intera area è stata posta sotto sequestro. Cominceremo dai rilievi tecnici per accertare le cause dell'incidente", ha aggiunto.

Le parole della sindaca a Sky TG24

La sindaca di Stresa Marcella Severino, intervenuta a Sky TG24, ha spiegato: "Pare che la causa - ha detto ancora - sia proprio la rottura di una fune traente e degli escursionisti che questa mattina erano qui in zona hanno sentito un forte sibilo e hanno visto proprio la funivia che stava arrivando in vetta, retrocedere velocemente e quando è arrivata al pilone è stata sbalzata via ed essendo un luogo piuttosto impervio deve avere fatto due tre balzelli e poi si è fermata contro degli abeti”. Le vittime, ha spiegato ancora la sindaca, "sono state identificate e sembra ci siano anche degli stranieri". Anche il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania, ha confermato che ci sono alcuni stranieri tra le vittime ma "le operazioni di identificazione sono ancora in corso".

La dinamica

L’incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno e mezzo. Da quanto si apprende, la fune dell’impianto ha ceduto a 100 metri dall'ultimo pilone prima della stazione di arrivo. La cabina è crollata in un tratto boscoso e impervio, dove le operazioni di soccorso non sono facili, in uno dei punti più alti dell'impianto che partendo dal lago Maggiore arriva in 20 minuti a quota 1.491 metri. Un mezzo dei vigili del fuoco che si stava recando sul posto si è ribaltato, ma non ci sono feriti. Al momento tutte le vie per raggiungere il punto dove è avvenuto l'incidente sono chiuse per consentire il lavoro dei soccorritori.

Carabinieri: si è staccato cavo portante

"C'è un cavo tranciato, gli altri sono intatti, ma le questioni tecniche competono ad altri", ha spiegato il tenente il colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania. "Al momento non risultano problemi di manutenzione - aggiunge - ma faremo tutti gli accertamenti possibili". Secondo la prima ricostruzione, "il cavo portante si è staccato all'altezza dell'ultimo pilastro - spiega - e, nonostante dovrebbero esserci dispositivi di sicurezza, la cabinovia si è staccata". Un volo di una quindicina di metri, in seguito al quale "la cabinovia è rotolata a valle, finendo la corsa contro gli alberi".

Soccorso alpino: cabina funivia accartocciata a terra

"La cabina della funivia è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra - la cabina è di colore bianco e rosso - quasi completamente accartocciata, quindi la caduta è stata evidentemente significativa”, ha raccontato Walter Milan del Soccorso Alpino.

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"Ultimo controllo a novembre 2020" 

L'impianto è di proprietà del Comune di Stresa. L'azienda Leitner di Vipiteno ha appreso con "profondo dolore la notizia della tragedia avvenuta tra Stresa e il Mottarone". In merito alla manutenzione dell'impianto, "l'ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato a novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità". "Il pensiero più profondo e commosso della nostra azienda, che rimane a completa disposizione assieme ai propri tecnici per cercare di individuare al più presto le cause della immane tragedia, va alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie e a tutte le comunità coinvolte", ha detto Anton Seeber, presidente di Leitner. "La revisione generale - prosegue la Leitner in una nota - che consiste in una severa revisione dell'intero impianto, dalle cabine ai carrelli, agli argani e alle apparecchiature elettriche, era stata realizzata nell'agosto del 2016. Da allora, ogni anno a novembre, si sono succeduti con regolarità i controlli alle funi. Sempre con esito positivo". Nell'impianto di Stresa-Mottarone Leitner ha "in carico la manutenzione straordinaria e quella ordinaria, mentre i controlli giornalieri e settimanali di esercizio fanno capo alla società di gestione Ferrovie del Mottarone". L'azienda altoatesina, una delle più importanti al mondo per la costruzione di impianti a fune, ha spiegato anche in cosa consiste il controllo magnetoscopico: "Tutte le funi degli impianti sono sottoposte a controlli visivi frequenti. Bisogna essere certi dell'integrità di tutta la fune, anche della parte interna. Per questo motivo, secondo i piani di manutenzione, le funi sono sottoposte a un controllo magnetoscopico. In pratica, la fune viene sottoposta a un campo magnetico con uno speciale toroide: l'analisi dell'onda elettromagnetica di ritorno permette di evidenziare eventuali anomalie da indagare.Al termine del controllo, il risultato viene validato dall'Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi".

L’impianto era stato riaperto il 24 aprile 

La funivia del Mottarone era stata aperta il 24 aprile dopo il periodo di chiusura dovuta alle restrizioni Covid. L'impianto collega il Piazzale Lido di Stresa alla vetta della montagna che divide il Lago Maggiore da quello di Orta. Un tratto panoramico della durata di 20 minuti diviso in due tronconi. La funivia Stresa-Mottarone era stata chiusa nel 2014 e sottoposta a lavori di manutenzione ed era stata riaperta nel 2016. Un'altra lunga chiusura si era verificata alla fine degli anni '90. Nel luglio 2001 si era bloccata, in quel caso nel primo tratto dopo la partenza da Stresa ed stato necessario l'intervento dei soccorritori per portare in salvo una quarantina di turisti.

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Mattarella: "Profondo dolore"

"Il tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone suscita profondo dolore per le vittime e grande apprensione per quanti stanno lottando in queste ore per la vita. Esprimo alle famiglie colpite e alle comunità in lutto la partecipazione di tutta l'Italia", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Draghi: cordoglio di tutto governo

"Ho appreso con profondo dolore la notizia del tragico incidente della funivia Stresa - Mottarone. Esprimo il cordoglio di tutto il Governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari”, ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi che segue ogni aggiornamento in costante contatto con il ministro Enrico Giovannini, con la Protezione Civile e con le autorità locali.

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