
Covid, dal 15 giugno via libera alle feste di matrimonio solo con “green pass”. LE REGOLE
Riparte il settore del wedding, ma gli invitati a feste e cerimonie dovranno dimostrare di essere vaccinati, di essere guariti dal coronavirus o aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti. Ancora allo studio il numero massimo di partecipanti: lo deciderà il Comitato tecnico scientifico. Federmep: “Una scelta insensata e scellerata, hanno deciso che siamo noi gli untori”
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Anche il settore dei matrimoni ha una data per la ripartenza: il 15 giugno. Lo ha stabilito il governo nella Cabina di regia per le riaperture tenutasi lunedì 17 maggio. Tuttavia, nel quadro dell’emergenza coronavirus, anche per le feste di nozze sono previste regole e limitazioni
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La regola principale sarà quella del green pass, di cui tutti i partecipanti alle feste di matrimonio dovranno essere minuti. Quello del wedding è il primo settore che sperimenta il pass, già in vigore per spostarsi tra le regioni italiane di colore diverso
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Tutti i partecipanti ai matrimoni dovranno quindi avere il certificato di avvenuta vaccinazione (ciclo completo, quindi due dosi per Pfizer, AstraZeneca e Moderna e una per Johnson&Johnson), quello di guarigione (rilasciato da Asl o medico di base) o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la cerimonia
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Non c’è ancora certezza invece sul numero massimo di partecipanti per gli eventi all'aperto e per quelli al chiuso: la cifra sarà decisa dal Comitato tecnico scientifico
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L’ipotesi è che il Comitato tecnico scientifico decida numero massimo di invitati guardando al luogo del ricevimento, differenziando fra eventi all’aperto e al chiuso, come già accade per il settore dello spettacolo
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"Una scelta insensata e scellerata che di fatto chiude la nostra principale stagione lavorativa ancor prima di aprirla. Ripartire il 15 giugno con green pass e tetto al numero degli invitati si può tradurre banalmente con un invito agli sposi a rinviare per l'ennesima volta le nozze, come sta già accadendo in questi minuti. Con conseguenze devastanti per gli operatori economici del nostro settore”, commenta la presidente di Federmep Serena Ranieri
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“Hanno deciso che siamo noi gli untori, negando la realtà - prosegue Ranieri - una realtà che parla di banchetti mascherati da pranzi al ristorante, di feste vip che si sono tenute e si terranno, di concerti con migliaia di persone. Il problema, secondo gli scienziati e i governanti, sono i nostri eventi. Il problema, secondo noi, è il loro distacco dalla realtà. Ci tengono fermi per altri mesi? Stanzino fondi adeguati o possono scordarsi ogni scadenza fiscale"
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"Abbiamo proposto protocolli di sicurezza e piani di riaperture progressive; abbiamo messo a garanzia la nostra professionalità e dato la nostra disponibilità a trovare una soluzione in grado di conciliare le esigenze sanitarie con quelle degli operatori economici e degli sposi. In Francia, in Spagna, in Portogallo i matrimoni sono già consentiti, qui si rimanda di un mese. Ci fa male dirlo, perché il nostro lavoro è anche valorizzazione delle eccellenze italiane, ma oggi ci rammarichiamo di non essere francesi, spagnoli o portoghesi", conclude Ranieri
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Sul fronte politico, fonti della Lega esprimono soddisfazione per le nuove riaperture “dai centri commerciali alle palestre, per arrivare a tutti i bar e ristoranti dal primo giugno”, ma su altri fronti fra cui proprio quello del wedding l’obiettivo è lavorare per anticipare riaperture e ripartenze
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Nei giorni scorsi anche la Conferenza delle Regioni aveva stilato delle linee guida per il settore dei matrimoni, individuando una serie di "indicazioni integrative specifiche per i banchetti": dall'obbligo per chi organizza la cerimonia di mantenere l'elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni alla riorganizzazione degli spazi per garantire un accesso ordinato alla sede dell'evento, con percorsi separati per l'ingresso e l'uscita, in modo da evitare assembramenti, fino alla necessità di assicurare almeno un metro di spazio tra gli invitati
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Dove possibile - hanno indicato le Regioni - vanno sempre privilegiati gli spazi all'aperto ed è necessario assicurare la sanificazione degli ambienti interni e delle attrezzature prima di ogni utilizzo, fermo restando che tutti gli ospiti dovranno utilizzare sempre la mascherina al chiuso, quando non sono seduti al tavolo, e all'aperto, "qualora non sia possibile rispettare la distanza di un metro"
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Nelle linee guida delle Regioni regole anche per le cerimonie che prevedono il buffet. A servire dovrà essere del personale incaricato "escludendo la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto" e con l'obbligo di indossare la mascherina. La modalità self service può essere consentita solo se il buffet prevede il consumo di prodotti monodose. Le esibizioni di gruppi musicali devono seguire le regole del settore e "devono essere evitate attività e occasioni di aggregazione che non consentano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro"