L'Iss monitora le mutazioni, soprattutto quella inglese, brasiliana e sudafricana, ormai diffuse in diverse zone del Paese: secondo gli ultimi dati dell'Istituto superiore di Sanità, al momento la prima è diventata dominante con una prevalenza dell'86,7%. È dominante anche negli Usa. Uno studio, intanto, rivela che la variante sudafricana è molto più resistente di quella inglese al siero dei convalescenti e a quello dei vaccinati
In tutta Italia continuano le segnalazioni di casi di coronavirus legati alle varianti, soprattutto alle tre principali monitorate dall'Iss: l'inglese, la brasiliana e la sudafricana. Ecco dove si sono registrati gli ultimi casi e le ultime notizie sul tema
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Secondo gli ultimi dati dell'Istituto superiore di Sanità, al momento in Italia la variante inglese è diventata dominante con una prevalenza dell'86,7%, (con valori oscillanti tra le regioni tra il 63,3% e il 100%). Per quella brasiliana la prevalenza è del 4% (0%-32%), mentre le altre varianti monitorate sono sotto lo 0,5%
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La variante inglese è diventata dominante anche negli Usa. Lo ha detto il direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie Rochelle Walensky, sottolineando che colpisce anche i più giovani e che vari studi ne hanno confermato la più alta contagiosità. "C’è un incremento dei casi, dei focolai e delle ospedalizzazioni dovuto a questa variante. Ci sono segnalazioni di focolai legati soprattutto ad asili e centri dove si praticano sport di gruppo. C'è una crescita dei ricoveri per i giovani adulti di 30 o 40 anni con forme della malattia grave”
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Intanto, uno studio realizzato dal centro brasiliano Vebra Covid-19 dice che il vaccino cinese CoronaVac ha mostrato un'efficacia del 50% nel prevenire la malattia causata dalla variante brasiliana, già 14 giorni dopo la prima dose. I dati relativi all'efficacia dopo la seconda dose devono ancora essere analizzati. “I dati sono incoraggianti. Mostrano che il CoronaVac è efficace per la variante brasiliana e potrà essere usato nel resto del mondo per le nuove varianti", ha detto l'epidemiologo Julio Croda, che ha condotto lo studio
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Un altro studio, condotto in Cina dall'istituto di Microbiologia ed epidemiologia di Pechino e dal Centro per il controllo e la prevenzione e dal Centro socio-sanitario Ningjin a Dezhou, rivela che la variante sudafricana è molto più resistente di quella inglese al siero dei convalescenti e a quello dei vaccinati. La ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine, è basata sull'utilizzo del siero prelevato da 34 pazienti 5 mesi dopo la loro positività e da 50 altri pazienti 2-3 settimane dopo essere stati sottoposti al vaccino (Sinopharm o Sinovac)
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Tornando all'Italia, costruire una mappa completa delle varianti che stanno circolando nel nostro Paese è complicato perché mancano le sequenze. Ecco le ultime segnalazioni e notizie regione per regione
La situazione in Italia: grafiche
SARDEGNA – Nei giorni scorsi il laboratorio dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari ha identificato una variante di SARS-CoV-2 che non era ancora mai stata segnalata in Italia, ma che è già presente in alcuni Paesi europei come Slovenia, Francia, Svizzera e Regno Unito. La scoperta di A.27 è stata fatta il 18 marzo su 4 pazienti cagliaritani, dei quali uno deceduto, grazie a una nuova piattaforma per il sequenziamento genico
EMILIA-ROMAGNA – Nella regione la circolazione del virus è per l'88% riconducibile alla variante inglese. L'attività regionale di sorveglianza sulla diffusione di varianti del virus Sars-CoV-2, infatti, ha documentato che anche in questo territorio la mutazione è divenuta prevalente rispetto al ceppo virale originario
Dall'ultima indagine effettuata su indicazione del ministero della Salute, la prevalenza di varianti in Emilia-Romagna è risultata complessivamente del 96,5% rispetto al virus originale: 88% per la variante inglese. Quest'ultima ha dimostrato di avere una maggiore trasmissibilità, superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, che si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni, determinando un incremento anche nel numero di casi gravi con conseguente impatto sui sistemi sanitari
ALTO ADIGE - Nei giorni scorsi sono stati sequenziati altri 13 casi di varianti, alcuni dei quali della cosiddetta "variante nigeriana B.1.525". Si tratta di dodici casi rilevati nel comune di Bolzano. Un caso della variante sudafricana (B.1.351) riguarda invece un cittadino del comune di Gais
PUGLIA - Nella regione la variante inglese è ormai presente quasi nel 93% dei casi: si tratta della seconda percentuale più elevata tra tutte le regioni dopo la Valle d'Aosta. Il dato è riportato in una relazione tecnica allegata all'ordinanza con la quale il governatore pugliese Michele Emiliano ha concesso la possibilità alle famiglie di chiedere la Dad per i propri figli
LOMBARDIA - Alcuni giorni fa un focolaio di variante inglese è stato identificato all'ospedale di Abbiategrasso, nel Milanese: positivi 7 infermieri vaccinati a gennaio con due dosi Pfizer. Di questi due avevano sintomi lievi (alterazione del gusto, cefalea e raffreddore), gli altri non avevano sintomi e hanno scoperto di essere positivi con i controlli