Il boss, fondatore della Nuova camorra organizzata, era ricoverato nel reparto sanitario detentivo del carcere di Parma
È morto all'età di 79 anni Raffaele Cutolo. Il boss, fondatore della Nuova camorra organizzata, era ricoverato nel reparto sanitario detentivo del carcere di Parma. Nato nel 1941 a Ottaviano, in provincia di Napoli, è stato latitante per molti anni e poi rinchiuso in diverse carceri italiane. Si trovava dal 1995 nel penitenziario di Parma, in regime di carcere duro al 41 bis.
L'ultima istanza della difesa era stata respinta a giugno
Nell'ultimo periodo era stato più volte trasferito dal carcere al reparto ospedaliero. Nel respingere l'ultima istanza di differimento della pena, fatta dalla difesa del boss per le condizioni di salute, il tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva sottolineato, a giugno 2020, come le sue condizioni fossero compatibili con la detenzione. Ma soprattutto come, nonostante l'età, Cutolo fosse ancora un simbolo. "Si può ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma", scrivevano i giudici. E subito proseguivano: "Nonostante l'età e la perdurante detenzione rappresenta un 'simbolo' per tutti quei gruppi criminali" che continuano a richiamarsi al suo nome.
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Il primo omicidio a 22 anni
Nasce il 4 novembre 1941 e la sua carriera criminale l'ha costruita nella cornice di avventure romanzesche e forse romanzate. A 22 anni commise il suo primo omicidio, il 24 settembre 1963, durante una rissa: la vittima Mario Viscito, per aver fatto un apprezzamento di troppo alla sorella di Cutolo, Rosetta (la donna che lo ha affiancato anche anni dopo nella gestione del potere criminale). Ha riconosciuto due figli, Roberto, nato dalla breve relazione con Filomena Liguori, e Denise, figlia di Immacolata Iacone, la donna che sposerà nel carcere dell'Asinara, concepita con l'inseminazione artificiale e che lo vedrà sempre dietro le sbarre. Due i nipoti, Raffaele, 34 anni, suo omonimo, e Roberta, 30 anni, entrambi figli di Roberto, pregiudicato, ucciso a Tradate, in Lombardia, da affiliati della 'ndrangheta il 19 dicembre 1990, per volontà di uno dei maggiori antagonisti di Cutolo, il boss vesuviano Mario Fabbrocino.