I giudici della sorveglianza avevano definito le sue condizioni non incompatibili con il carcere, osservando, peraltro, che il carisma criminale del boss non è svanito, ma anzi rimane un simbolo per i gruppi che continuano, ancora oggi, a richiamarsi a lui
Il fondatore della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo, 78 anni, da giovedì è stato trasferito dal carcere all'ospedale di Parma, dove era stato ricoverato per un periodo a inizio 2020. A quanto pare, il trasferimento sarebbe dovuto a un aggravamento delle condizioni di salute e problemi respiratori. Lo scrivono media campani e la circostanza del ricovero è confermata all'Ansa dall'avvocato difensore Gaetano Aufiero. "Non sappiamo esattamente quali siano le sue condizioni. Ci dicono che la situazione è sotto controllo e continuano a sostenere che rifiuta di fare gli esami. Ma noi riteniamo che non sia lucido", spiega il legale, riferendo che la moglie è andata a trovarlo, il 22 giugno e Cutolo non l'avrebbe riconosciuta. A giugno il tribunale di sorveglianza di Bologna aveva respinto il ricorso della difesa per il rinvio dell'esecuzione della pena, per motivi di salute. Cutolo, ricoverato nel reparto detenuti del nosocomio da giovedì (lo stesso dove morì nel 2017 il "capo dei capi" di Cosa Nostra, Salvatore Riina), è detenuto da anni al 41 bis.
Le parole dell'avvocato
"Abbiamo chiesto ripetutamente al magistrato di sorveglianza - ha detto l'avvocato Aufiero - di nominare un perito per valutare le sue condizioni, ma non abbiamo avuto risposte. Ho nominato un consulente di parte, un geriatra di Parma, ma il direttore del carcere ha respinto l'autorizzazione alla visita per motivi di opportunità, che non capiamo quali possano essere. Ho chiesto anche la possibilità di anticipare il colloquio mensile della moglie, previsto a fine mese, a questi giorni di degenza. Lei potrebbe provare a convincerlo a fare gli esami che i medici gli hanno prescritto, ma neppure questo ci viene autorizzato. Infine ho sollecitato con una serie di atti la fissazione dell'udienza sul reclamo, a Roma, contro il 41 bis, e ancora niente".
Il precedente ricovero
Cutolo era già stato ricoverato per un periodo in ospedale a inizio anno. I giudici della sorveglianza avevano definito le sue condizioni non incompatibili con il carcere, osservando, peraltro, che il carisma criminale del boss non è svanito, ma anzi rimane un simbolo per i gruppi che continuano, ancora oggi, a richiamarsi a lui. E in tanti anni di detenzione "non ha mai mostrato alcun segno di distacco dalle sue scelte criminali". In sostanza, sussiste ancora un pericolo di recidiva per un uomo che negli anni Ottanta era considerato il leader indiscusso dell'organizzazione camorristica da lui fondata.